Napoli Porta Est, non c'è intesa sulle volumetrie in più: «Richiesta irricevibile»

«Le Fs ci hanno chiesto il raddoppio degli indici di fabbricabilità, per noi la richiesta è irricevibile»

Il futuristico progetto di Napoli Porta Est
Il futuristico progetto di Napoli Porta Est
di Luigi Roano
Martedì 8 Novembre 2022, 07:34 - Ultimo agg. 16:30
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«Le Fs ci hanno chiesto il raddoppio degli indici di fabbricabilità, per noi la richiesta è irricevibile e abbiamo detto di no ecco perché l'ultima conferenza dei servizi si è tenuta il 10 agosto. Ora tocca al Consiglio comunale decidere cosa fare». Laura Lieto, la vicesindaca e assessore all'Urbanistica nella terza seduta della Commissione urbanistica - presidente Massimo Pepe - ha chiarito come stanno le cose. E alla fine la verità è venuta a galla: Porta est e il nuovo Palazzo della Regione sono la stessa cosa. Altro che Centro direzionale cuore del progetto e della ormai prossima proposta di Variante orientale al Piano regolatore. È la Regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca a tenere tutti in scacco. Per l'ente di Santa Lucia l'unico obiettivo che conta non è migliorare l'accessibilità a Napoli con la cosiddetta soluzione del nodo intermodale - cioè lo scambiatore ferro-gomma da mettere a punto con la copertura del fascio di binari della Circumvesuviana e la bretella sotterranea che dall'uscita dell'autostrada a via Ferraris porterebbe direttamente nell'ex scalo merci delle Fs al corso Lucci - ma il suo nuovo quartier generale. Da costruirsi quello sì nell'ex scalo merci a 200 metri del Centro direzionale, insomma un doppione. Un nuovo quartier generale che si mangia la metà - come dicono in gergo i tecnici- «dei pesi urbanistici» cioè delle volumetrie a disposizione. Una drammatica contraddizione se si considera che il Comune nel suo progetto di rilancio di quell'area sostiene che «si può fare tutto tranne che la replica del Centro direzionale» intendendo per questo un nuovo quartiere che punta sul terziario e basta. La Lieto - va sottolineato - ha bocciato la proposta che prevedeva più del doppio dei volumi. 

Senza entrare tanto nei tecnicismi, la questione dello strumento regolatore dell'urbanistica ha due anime.

A prescindere da chi siano i proprietari dei suoli la regola base è chiarissima. Il 53 per cento dei suoli deve essere destinato ad attrezzature urbane pubbliche e consegnato all'ente territoriale. La restante parte ha un indice di fabbricabilità, nello specifico di Porta est è di 0,8. Vale a dire che su una superficie di un metro si possono edificare 80 centimetri. Ora l'area in questione è complessivamente di 127 mila metri quadrati e per quasi il 90% è di proprietà delle stesse Fs che - giova sottolinearlo - fanno operazioni di cessione suoli per finanziare le opere di rigenerazione urbana e noi di questo stiamo parlando. In base al Prg negli ambiti in questione la «Superficie lorda di pavimento realizzabile con l'indice dello 0,8 al metro quadrato è pari 57.414 mq». Quanto hanno chiesto le Fs (e la Regione)? Una «Superficie lorda di pavimento di 126.800 mq, di cui 60mila mq sede Regione più 66.800 mq per sviluppo urbanistico». Mancano all'appello la bellezza di quasi 70mila mq, nella sostanza senza il nuovo quartier generale della Regione i conti tornerebbero quasi alla perfezione. Non è finita qui perché c'è una singolare coincidenza che è quella del 10 agosto, data in cui il Comune boccia la richiesta e dove contestualmente l'ente di Santa Lucia vara la sua legge urbanistica per poi modificarla ad ottobre: «Per gli interventi - si legge al capitolo 1 - finalizzati al recupero ed al riutilizzo di complessi industriali e produttivi, da realizzarsi con ristrutturazioni edilizie effettuate anche mediante abbattimento e ricostruzione di volumetrie preesistenti, è previsto il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva, non superiore al venti per cento, rispetto a quella preesistente». Siamo esattamente dentro l'ambito di Porta est cioè Gianturco. Dove la flessibilità che dà la legge regionale è massima. «Ho dato ai consiglieri - spiega la vicesindaca - per capire di cosa stiamo parlando. Per me il progetto delle Fs è importantissimo per la città così come sono irricevibili gli aumenti degli indici. Si potrebbe trovare una mediazione sugli 80mila mq».

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Basteranno alle Fs e alla Regione? Battaglia appena iniziata nella consapevolezza che Sinistra, M5S e pezzi di maggioranza e opposizione non sono intenzionati a cedere sugli indici di fabbricabilità. «Se proprio dovessimo fare un ragionamento - racconta Sergio D'Angelo - assieme a eventuali aumenti degli indici bisognerebbe inserire una clausola per nuove residenze per l'housing sociale». Antonio Bassolino avverte: «Attenzione agli indici di fabbricabilità solo il Consiglio comunale può deliberare su questo tema la commissione serve per aprire la discussione. E poi perché non esiste già un documento che parli chiaramente di come rilanciare il Centro direzionale mentre si discute invece di un suo ulteriore depauperamento?». Gennaro Esposito - del gruppo del sindaco Gaetano Manfredi che domani sarà in Commissione per tirare le somme su Porta Est - è sibillino. «Ma le richieste delle Fs includono anche il quartier generale della Regione - chiede alla Lieto che le fa cenno di sì con il capo - e allora di che parliamo? Dico no a qualsiasi aumento degli indici». 

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