Napoli, protesta al campo Rom di Scampia: «La zona rossa ci uccide, fateci uscire»

Napoli, protesta al campo Rom di Scampia: «La zona rossa ci uccide, fateci uscire»
di Oscar De Simone
Lunedì 14 Dicembre 2020, 13:48 - Ultimo agg. 22 Marzo, 17:09
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Non si sono fatte attendere le proteste dei 700 e più abitanti del campo rom, sulla circumvallazione esterna tra Secondigliano e Scampia. Già da questa mattina, dopo aver appreso del prolungamento della zona rossa sino al prossimo 19 Dicembre, si sono tutti radunati all'esterno dei cancelli della baraccopoli per chiedere di uscire. Dopo i nuovi tamponi infatti, i positivi risultano essere poco meno di cinquanta e questo “buon risultato” sarebbe alla base della protesta. 

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«Siamo rimasti nelle baracche – dicono – ed abbiamo dimezzato i positivi. Ora non possiamo restare chiusi dentro perchè siamo completamente isolati.

Vogliamo aiutare chi ha ancora il covid e per questo siamo disposti ad uscire per portargli da mangiare. Vogliamo fare anche collette tra di noi nel campo, ma non possiamo restare chiusi dentro. Questa non è più zona rossa e covid non ci può trattenere». Anche sulle polemiche nate nei giorni scorsi, sulla forzatura dei divieti imposti, gli abitanti del campo hanno voluto parlare chiaro.

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«Non è vero che siamo usciti – ribadiscono – e non abbiamo neanche tentato di farlo. Ma adesso non possiamo restare chiusi dentro per un altra settimana. Abbiamo bisogno di uscire per far mangiare i nostri figli e dopo il secondo tampone negativo, possiamo farlo in sicurezza. Non è giusto che ci tengano ancora reclusi dopo che i positivi stanno diminuendo».

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