Turismo e solidarietà a Napoli, così sono rinati i Quartieri Spagnoli, Massimo 'o Boxer: «Ora una palestra per i giovani»

Massimiliano Nota 'o Boxer
Massimiliano Nota 'o Boxer
di Andrea Aversa
Giovedì 28 Ottobre 2021, 19:48 - Ultimo agg. 21:07
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Un ring e due guantoni. Un passato che gli è valso il soprannome di 'o Boxer. Massimiliano 'Massimo' Nota, il 'combattente' dei Quartieri Spagnoli, oltre al pugilato, ha altre due passioni: il turismo e la solidarietà. Il primo gli ha permesso di ampliare le sue attività commerciali, la seconda è diventata una sorta di 'missione', soprattutto con l'avvento del Covid. Non è infatti un mistero che la pandemia ha colpito le aree della città più povere e disagiate.

Dalla tabaccheria alle case vacanze, senza dimenticare lo sport e lo spirito di comunità. 'o Boxer ha raccontato la sua storia a Il Mattino, descrivendo come i Quartieri Spagnoli sono cambiati negli ultimi anni. «Per fortuna il turismo ha fatto in modo che venissero aperte tante attività commerciali - ha dichiarato Massimiliano - Molte persone hanno investito ed hanno scoperto un settore dal quale trarre benefici.

Magari hanno anche trovato un'alternativa ad alcune attività magari illegali. Per questo l'intero quartiere è come se avesse iniziato a prendere nuova vita».

«Io ho fatto lo stesso - ha detto 'o Boxer - ho iniziato con la tabaccheria, ormai diventata un punto di riferimento della zona, per poi aprire qualche casa vacanze. Un'attività che mi ha permesso di confrontarmi con i turisti e quindi con persone straniere e diverse da quelle che incontro ogni giorno tra questi vicoli. Insomma, una ricchezza in tutti i sensi».

A Napoli negli ultimi due anni, molte persone si sono contraddistinte per le tante attività solidali svolte. «Grazie alla collaborazione con un'associazione - ha spiegato Massimiliano - ogni mese riesco a donare circa trenta pacchi con beni alimentari e di prima necessità a quelle famiglie che ne hanno più bisogno. Non sono il solo a farlo, in questi mesi ai Quartieri si è sviluppata una grande rete solidale, c'è stata tanta umanità in queste strade».

Anche se ha appeso i guantoni al chiodo, 'o Boxer non ha mai dimenticato il pugilato: «È una tradizione di famiglia. Mio nonno è stato un pugile professionista negli anni '40. Io ho combattuto per 14 anni riuscendo a togliermi qualche bella soddisfazione. Poi un incidente ha fermato la mia carriera. Ed è questo il mio più grande rammarico».

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Infine, il sogno: aprire una palestra per i giovani nel cuore dei Quartieri Spagnoli. «È un'idea che ho da tanto tempo - ha concluso Massimiliano - Purtroppo quando mi sono relazionato con qualche esponente delle istituzioni, ho trovato di fronte un muro di cemento. Ma non mi fermerò, lo sport è riscatto oltre che educazione. E molti ragazzi che vorranno imparare quest'arte potranno avere un'alternativa alla strada».

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