Napoli, danni alla biblioteca di Ponticelli appena riaperta: sos per la sicurezza

Napoli, danni alla biblioteca di Ponticelli appena riaperta: sos per la sicurezza
di Alessandro Bottone
Venerdì 14 Maggio 2021, 14:39
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Ingresso indesiderato nella biblioteca comunale ‘Grazia Deledda’ di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. Nel corso delle ultime ore, probabilmente la scorsa notte, ignoti si sono introdotti nella struttura pubblica di vico Santillo danneggiando parte della recinzione e un infisso in alluminio il cui vetro risulta frantumato.

In particolare, i danni si registrano alla recinzione a protezione del cortile a ridosso del parco municipale ‘Sergio De Simone’. Le barre di un cancello sono state “allargate” così da permetterne l’accesso. Un secondo cancello, anch’esso a confine tra la biblioteca e il “polmone verde”, risulta danneggiato da tempo e, quindi, impraticabile.

Gli ignoti hanno, poi, provato a entrare nei locali: evidente un segno di effrazione alla base di una porta oltre al danno al vetro, ora da ripristinare. Probabilmente i delinquenti hanno provato anche ad accedere ai locali al primo piano utilizzando la porta raggiungibile con la scala esterna di emergenza.

 

Al momento non risultano oggetti rubati o altri danni all’interno dell’edificio, così come evidenziato dai sorveglianti e dal personale della pulizia. Ad accorgersi dei fatti anomali sono stati proprio i dipendenti comunali che quotidianamente presidiano la biblioteca posta nel centro storico di Ponticelli, a ridosso di una scuola materna e di molte abitazioni. Sul luogo sono intervenute le forze dell’ordine per un sopralluogo. Anche l’assessore municipale Patrizia Sannino è arrivata, insieme a un tecnico, per constatare i danni alla struttura e decidere le misure necessarie.

La biblioteca comunale di Ponticelli, gestita dalla VI Municipalità, è in questi mesi al centro delle attività di un progetto che vede protagoniste tre realtà associative della zona orientale: la cooperativa sociale Sepofà e le associazioni TerradiConfine e Noi@Europe. Parliamo di «SocializziAmo in Biblioteca» realizzato con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e che vede capofila il Comune di Napoli. Il bene comunale è stato riaperto a fine aprile così da garantire nuovamente l’accesso ai giovani e agli studenti del quartiere e per far proseguire gli interventi messi in campo dalle associazioni: proprio in queste ore è stato ultimato l’arredo partecipato nel cortile, per fortuna non interessato dai danni.

«L’episodio di stanotte ci preoccupa ma lo avevamo messo in conto. Sappiamo che i nostri territori non sono semplici. Siamo già al lavoro per mettere in condizioni di maggiore sicurezza la biblioteca e i risultati conquistati in questi mesi. Stanno partendo le autorizzazioni a Comune e Municipalità per rendere esecutivi gli interventi: aspettiamo una risposta rapida, adeguata alle necessità della struttura» afferma Pietro Sabatino, presidente di Noi@Europe.

«È molto avvilente che un numero risicato di abitanti del quartiere metta bombe e con la violenza cerchi di tenere in scacco un quartiere. Pensano che con quest’atto intimidatorio, all’indomani dell’installazione dell’arredo partecipato, possano intimidirci. E’ avvilente ma dall’altra parte crediamo che bisogna fare di più e meglio ancora per queste terre perché nessun luogo è maledetto» dice Pasquale Leone, presidente di TerradiConfine.

«Spiace dirlo ma un po' ce lo aspettavamo. Sono gesti che fanno male» evidenzia Roberto Malfatti della cooperativa sociale Sepofà, che spiega: «L'unico modo per rispondere a questi atti è rispondere con le attività, il nostro lavoro quotidiano e la voglia di fare sempre qualcosa di più. La biblioteca è un luogo di tutti. Auspico che le istituzioni a tutti i livelli, partendo da quelle più vicine, si attivino per mettere in sicurezza questi presidi: associazioni e cooperative che operano nel quartiere non devono e non possono essere lasciate sole».

Le realtà chiedono di installare un impianto di videosorveglianza a protezione della struttura che torna nuovamente a vivere grazie all’entusiasmo di ragazze e ragazzi di Napoli Est.

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