Napoli, rione Maddalena: la pace sociale imposta dai ras della droga

Napoli, rione Maddalena: la pace sociale imposta dai ras della droga
di Paolo Barbuto
Martedì 9 Ottobre 2018, 07:00
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Attenzione, ci sono zone di Napoli dove potrebbe esplodere un nuovo allarme sociale come sta accadendo al Vasto. L'allerta l'ha lanciata Antonio Mattone sulle colonne del Mattino in edicola ieri. Ha spiegato che tra le aree dove la «pressione» tra italiani e stranieri potrebbe diventare insostenibili c'è anche la «Maddalena», quella zona alle spalle della statua di Garibaldi che un tempo era zona di affari leciti e illeciti made in Napoli, poi è passata nelle mani del commercio cinese e che adesso è regno incontrastato degli immigrati centroafricani. Agli italiani resta solo il controllo delle bancarelle: 50 euro a settimana da ogni venditore, senza nient'altro da pretendere.

Chi conosce il territorio spiega che non può esserci allarme, almeno allo stato attuale, perché chi domina sul territorio non vuole casino con le forze dell'ordine. Bisogna tenere lontani riflettori perché qui adesso «si fa la droga», si campa con lo spaccio, e gli affari in questo campo non vanno bene se ci sono i riflettori accesi.
 
Quella zona, da tempo, è stata sottratta al dominio della malavita locale. La camorra s'è fatta da parte e ha lasciato alla mafia africana il territorio. Gli investigatori spiegano che si tratta per la maggior parte di nigeriani senza scrupoli e capaci di violenza inaudita «Se dicono che non deve esserci casino, il casino non c'è», sussurra un agente. E racconta di quella volta in cui due stranieri si presero a bottigliate davanti alla sala Bingo e arrivò la polizia. Il giorno dopo entrambi hanno ricevuto una lezione che non hanno dimenticato più: colpi di bastone sugli occhi nel tentativo di schiacciare il bulbo oculare. Uno dei due ha perso la vista a destra.

Qui gli stranieri rigano dritto perché hanno paura. La gente non vede persone ubriache o fuori controllo e non pianta grane. Eppure ci sono eventi che tutti conoscono e che chiunque, nella zona, potrebbe indicarti. Lo fa un ragazzo giovane che s'apposta dietro l'angolo di un palazzo e ti spiega cosa dovrai fare: «La vedi l'insegna di quel negozio abbandonato? Tra poco arriveranno dei ragazzi di colore. Quando ti accorgi che un napoletano passa vicino a loro, cerca di seguirne il percorso, dopo qualche metro verrà raggiunto da una bicicletta».

Succede esattamente così. Un ragazzo benvestito passa, fa un cenno appena percettibile e continua a camminare. Quel ragazzo svolta l'angolo, va avanti per molti metri come se stesse raggiungendo un luogo preciso. Invece no, ha solo l'obbligo di continuare a camminare perché dopo un po' viene raggiunto da un ragazzo di colore in bici che gli passa qualcosa e riceve qualcosa. Succede tutto in pochi secondi. La droga è venduta. Lontana dalla zona degli spacciatori, così anche se arriva la polizia è facile per tutti fuggire.

I «cavallini» in bici portano una o due dosi al massimo. A volte le tengono sotto la lingua, così quando vengono fermati bisogna infilargli le mani in bocca per recuperare la droga. Ma è talmente poca che non possono finire in galera, così un agente che ha rischiato di prendersi una malattia per recuperare la droga, si ritrova quella stessa persona davanti dopo qualche ora.

Nel mondo della notte, allo smercio di droga si aggiunge la prostituzione. Se la dividono albanesi e ceceni che di buon accordo spartiscono incroci e strade per piazzare le loro donne: sono spesso giovani, ridotte in schiavitù e costrette alla strada. Talvolta chiedono aiuto a un'auto dei carabinieri o della polizia municipale, molto più spesso restano zitte per paura delle botte e delle violenze.

Albanesi e ceceni si dividono la prostituzione da strada, quella rivolta alla «clientela» locale, ai napoletani. All'interno delle case, invece, prospera un altro mercato del sesso, quello delle ragazze africane e quello delle cinesi: sono case frequentate solo da persone delle stesse etnie, una prostituzione che non viene allargata alla popolazione italiana. Solo in rari casi, quando diventano troppo anziane per continuare a stare nelle case, alcune cinesi provano a mettersi in strada, ma sono casi rarissimi.

Anche il mondo della prostituzione è soggiogato ai nigeriani re della droga: vietato fare casino, niente risse né ubriachezza molesta. Chi sgarra paga a caro prezzo: la Maddalena deve sembrare un'isola felice.
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