Napoli, ritorno nel palazzo evacuato a via Leopardi dopo sei mesi: «Bellissimo tornare a casa»

Napoli, ritorno nel palazzo evacuato a via Leopardi dopo sei mesi: «Bellissimo tornare a casa»
di Alessandra Martino
Venerdì 7 Gennaio 2022, 14:17 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:56
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Dopo sei mesi circa, rientrano nelle proprie case le 21 famiglie dello stabile in via Giacomo Leopardi a Fuorigrotta, evacuato lo scorso 11 giugno per le lesioni che lo avevano reso instabile.

Una condizione di insicurezza che vide gli inquilini, i più fortunati, costretti ad arrangiarsi presso amici e parenti. Gli altri invece dormirono in auto. Il 23 dicembre, buona parte delle famiglie hanno avuto la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni

Non tutte sono rientrate però: chi per timore, chi per difficoltà, chi perché purtroppo non ha più l’occasione di poter rientrare nella propria abitazione perché venuta a mancare.

Una parte del palazzo fu evacuato a causa di infiltrazioni d'acqua provenienti da una conduttura di Abc (Acqua bene comune, società che gestisce il servizio idrico nel Comune di Napoli) posta in strada.

«Questi sei mesi, sono serviti per fare tutta una serie di accertamenti e anche avviare una causa nella quale si verifica di chi è la colpa di questo sgombero - ha spiegato Dario Righelli, inquilino del palazzo sgomberato - Alcuni degli inquilini che erano in affitto a quanto pare hanno deciso di non rinnovare il contratto.

La causa, è sicuramente il timore e l’attesa per poter ripristinare il tutto».

Nonostante, le paure e i timori generati dalla rottura della tubazione sulla via principale che, aveva creato delle crepi, ancora visibili. Il peggio sembra passato. «Dopo un po’ di remore iniziale, una volta rientrati a casa è passato. Sentirsi a casa propria è tutta un’altra cosa - ha raccontato Righelli - Una sensazione bellissima, anche quando ci incontriamo per le scale siamo tutti molto più sorridente». 

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L’inagibilità di questi sei mesi, chiaramente ha messo in ginocchio i vari esercenti sgomberati lo scorso giugno, oggi non tutti hanno avuto la possibilità di poter rientrare e e avviare le proprie attività. Il Bar storico del quartiere, infatti, è dovuto rimanere chiuso a seguito anche di una seconda perdita della conduttura dell'acqua, su Via Metastasio. Inoltre, al proprietario è stato riferito che dovrà ripristinare il tutto a spese proprie, di conseguenza al momento è tutto chiuso.

Gli altri esercenti, pian piano ritornano ad essere operativi dopo le dovute verifiche.  È ritornato nella propria bottega anche il signor Francesco Corcione, che temporaneamente aveva preso in locazione un altro stabile, per poter continuare la sua attività: «Siamo rientrati dopo sette lunghi mesi, fatti di grandi difficoltà. Questo sgombero ci ha provocato dei seri problemi e tantissime spese. -ha spiegato il signor Corcione, titolare di un negozio di Via Leopardi - Per fortuna, non appena siamo rientrati abbiamo ripreso la nostra normale attività, siamo qui da 60 anni e i clienti si fidano di noi».

Il tutto è chiaro, non ha provocato grandi difficoltà economiche agli esercenti della zona, ma anche agli stessi residenti,  che si sono trovati ad affrontare delle spese extra. 

Nel frattempo che procedessero i lavori durante questi lunghi sei mesi, il Comune di Napoli ha offerto agli inquilini del palazzo, come alloggio temporaneo, una palestra.  Durante i lavori di ristrutturazione, è emerso che il Comune di Napoli non avesse nessuna colpa riguardo la perdita.

Al momento non c’è ancora un “colpevole”, la causa tra l’Abc e il condominio va avanti, non ci sono ancora aggiornamenti su come andrà a finire, ma non si esclude che ci possa essere un accordo tra le parti e che possa concludersi, finalmente,  col nuovo anno, questo brutto momento che ha segnato i napoletani della zona.

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