Napoli, restaurato l'Abbeveratoio di Capodichino: dal rischio crollo al decoro

Napoli, restaurato l'Abbeveratoio di Capodichino: dal rischio crollo al decoro
di Alessandro Bottone
Martedì 5 Luglio 2022, 20:44
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Torna a splendere l'Abbeveratoio di Capodichino. Il monumento di San Carlo all'Arena, quartiere nell'area nord della città, che rischiava di crollare, è stato completamente restaurato dopo anni di abbandono e degrado. Gli interventi, curati dal Comune di Napoli, riguardano un pezzo della storia di Napoli. La vasca in piperno lungo calata Capodichino, infatti, risale al 1943 ed è stata crocevia di numerosi viandanti che si spostavano da e verso la città.

A dicembre scorso gli uffici di Palazzo San Giacomo hanno approvato il progetto esecutivo di restauro del bene monumentale, sottoposto a vincolo, sul quale la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha espresso parere favorevole. Come evidenziato dai tecnici del Servizio 'Arredo urbano' del Comune di Napoli - che hanno curato una ricognizione sullo stato di conservazione di fontane e monumenti cittadini - l'intervento sull'Abbeveratoio monumentale di Capodichino era considerato prioritario visto lo stato di conservazione e della sua valenza monumentale.

La vasca è stata usata, nei decenni scorsi, come abbeveratoio per gli animali usati negli spostamenti da e verso la città.

Realizzata per volere della duchessa Elena D'Orleans in favore dei tanti viandanti che attraversavano l’arteria, la fontana era punto di sosta per migliaia di persone. Realizzata su progetto di Giovanni Mongiello e Amedeo Teotolato, l'opera era inspirata al principio delle sette opere della misericordia e, in particolare, al principio di “Dar da bere agli assetati”. Il Comune di Napoli ha impegnato una somma complessiva di 83mila euro per gli intervieni di messa in sicurezza e restauro. Avviati in primavera i lavori sono stati sostanzialmente completati da qualche giorno. Essi hanno permesso di scongiurare il rischio crollo. Si è intervenuti su dissesti e cedimenti della parete tufacea alle spalle del monumento e sui vari elementi che caratterizzano il bene: la cornice in piperno, l'effige commemorativa in marmo e la vasca in tufo. In questa un tempo arrivava l'acqua del Serino convogliata attraverso la condotta idrica dei Ponti Rossi. Con il restauro risalta l'epigrafe che riporta un versetto del Vangelo di Matteo: «Venite a me tutti voi che siete affaticati e io vi ristorerò» oltre la data di realizzazione del bene storico.

Atti vandalici, furti e usura hanno provocato, nel corso degli anni, lesioni e degrado. Si è provveduto, quindi, alla pulitura di tutte le superfici del monumento e al trattamento di lesioni e fessurazioni. Applicato anche un protettivo utile a “rallentare” il processo di degrado e un prodotto antiscritta. Il progetto prevedeva anche la completa sostituzione dell'impianto idrico a riciclo d'acqua. Per evitare atti vandalici e sversamento di rifiuti è stata installata una cancellata in ferro battuto.

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