Orto urbano di Ponticelli, ecco le compostiere: dai rifiuti al fertilizzante

Orto urbano di Ponticelli, ecco le compostiere: dai rifiuti al fertilizzante
di Alessandro Bottone
Martedì 30 Marzo 2021, 14:51 - Ultimo agg. 16:15
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Trasformare i rifiuti in una risorsa? Si può fare e lo sanno bene gli ortolani che hanno in cura le numerose terrazze all'interno del parco comunale Fratelli De Filippo di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. Grazie alle compostiere installate nell'orto urbano si produce compost partendo dagli scarti di cucina e da sfalci d’erba e potature.

Una pratica alla quale bisogna dedicare costante attenzione. Nella compostiera si possono gettare bucce e scarti di frutta, ortaggi e verdura così come pane secco, fondi di caffè, fazzoletti, piante e fiori appassiti. Guai a inserire avanzi di pasta condita o pezzi di carne e pesce che possono generare cattivi odori e attirare gli animali. Naturalmente non si possono introdurre i rifiuti non biodegradabili. Per questo il comitato degli ortolani ha messo tutto nero su bianco le precise indicazioni in una piccola guida affissa all'ingresso dell'orto consapevole che si tratta di una azione che ha bisogno di tempo per poter essere praticata in maniera corretta.

Innanzitutto bisogna scegliere un posto adatto per posizionare il contenitore, sminuzzare il più possibile i rifiuti e areare bene gli scarti. Piccole operazioni indispensabili alla realizzazione del compost. 

Al momento sono quattordici le compostiere richieste dai singoli ortolani all'Asìa Napoli così come previsto dal regolamento del Comune di Napoli che promuove la pratica del compostaggio domestico della frazione organica. Oltre a ottenere il compost utile a rendere fertile il terreno da coltivare, ogni volontario dell'orto può beneficiare anche di una riduzione della 'tari', ovvero della tassa sui rifiuti. Attenzione alla spazzatura prodotta e possibilità di risparmio hanno permesso di coinvolgere un gruppo degli ortolani che sono già sensibili alla tutela dell'ambiente. Pensate che tutte le terrazze dell'orto di Ponticelli sono provviste dell'impianto idrico a goccia così da ridurre la quantità d'acqua utilizzata per annaffiare lo spazio assegnato.

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Intanto va avanti il lavoro nelle singole terrazze. Tra qualche giorno, appena le condizioni meteo lo permettono, si farà spazio alla coltivazione di zucchine, peperoncini, pomodori e tanti altri ortaggi. L'orto urbano di Ponticelli è nato nel 2015 su iniziativa del Centro diurno Lilliput dell'Asl Napoli 1 centro coordinato dalla dottoressa Anna Ascione. Nei primi mesi le poche terrazze erano state affidate alle sole persone coinvolte nei percorsi di riabilitazione per la cura di varie forme di dipendenza, come quelle da droga e alcool. Successivamente l'orto è stato aperto ai singoli cittadini, alle scuole e alle associazioni così da creare una comunità. La realtà - recentemente premiata dal WWF per l'esperienza di rivalorizzazione del verde e dello spazio sociale e urbano - è considerata da tanti un esempio di riscatto del quartiere di Napoli Est grazie al lavoro instancabile degli operatori del Centro Lilliput e degli ortolani che hanno recuperato un'area del parco comunale, bene pubblico ancora tutto da valorizzare.

La pratica del compostaggio avviata nell'orto è una piccola rivoluzione nel quartiere Ponticelli che ospiterà il primo impianto di compostaggio in città: sarà realizzato negli spazi del depuratore di via De Roberto e lavorerà fino a 40mila tonnellate di rifiuti organici all'anno permettendo la produzione di compost e di biometano. Nel frattempo bisogna, però, attrezzarsi per recuperare i rifiuti organici che in buona parte della zona orientale, e non solo, finiscono nei cassonetti dell'indifferenziata. Un cambio di passo che necessita di cittadini sensibili al corretto smaltimento dei rifiuti, oggi la piaga del territorio che fa i conti con continui sversamenti su strada, cassonetti pieni già in mattinata e raccolta differenziata porta a porta al palo.

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