Napoli, resta il rischio idrogeologico al Moiariello nonostante i lavori: l'allarme dei residenti

A dicembre è stata chiusa da entrambi gli accessi la prima rampa di via Morisani

Napoli, resta il rischio idrogeologico al Moiariello nonostante i lavori: l'allarme dei residenti
di Emiliano Caliendo
Mercoledì 11 Gennaio 2023, 15:55 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 17:07
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Lo striscione del Comitato Moiariello con su scritto «Mantenete le promesse», apposto nel 2019, è ormai sbiadito. Come le promesse fatte per la riqualifica di un vero e proprio borgo, quello del Moiariello, sempre più dimenticato. Quell’anno ci fu la prima chiusura di via Ottavio Morisani, a causa del pericolo di crollo del muro tufaceo che compone il primo tratto di rampe di cui è costituita la strada. I lavori di manutenzione alla parete di sostegno in muratura di tufo sono partiti il 2 gennaio e, stando a quanto comunicato dal Comune, dureranno un mese. D’altronde, il pericolo di crollo resta e questo è il motivo per cui il 21 dicembre 2022 è stata chiusa, ancora una volta, da entrambi gli accessi e con blocchi di cemento, la prima rampa di via Morisani. Blocchi divelti da qualche residente inviperito poche ore dopo. Sì, perché la via funge da arteria di collegamento tra zona collinare di Capodimonte e quella a valle del rione Sanità, fino ad arrivare a via Foria.

I lavori di messa in sicurezza interessano comunque un pezzo di muro non da poco, circa 20 metri di larghezza per 7 di altezza, e si svolgeranno sotto la direzione del Servizio Difesa idrogeologica del territorio del Comune di Napoli. Dalla Terza Municipalità, che da un anno ormai compulsa l’amministrazione centrale sulla questione, fanno sapere che il costo dell’intervento ammonta a circa 30mila euro. E ci si è arrivati dopo diverse lungaggini burocratiche con la rinuncia all’appalto da parte dell’impresa inizialmente vincitrice a favore di un'altra ditta. Gli operai attualmente impiegati, al momento, si stanno limitando a ricostruire il paramento murario con nuovi blocchi di tufo attraverso un intervento detto di “cuci e scuci”.

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Flavio Di Fiore, architetto e membro del comitato di residenti che da anni cerca di portare all’attenzione delle istituzioni le criticità di quest’area, si dice perplesso sullo stato attuale dei lavori. «È un lavoro inutile se c’è un pericolo di smottamento, dunque, una pressione (il muro insiste su un terrapieno ndr).

Se il terreno spinge e il muro è pericolante serve un intervento che metta realmente in sicurezza. Parlando col geometra della ditta sul cantiere, questi ci ha detto che toglieranno solo le pietre cadenti per fare questo paramento ad un muro di due metri di spessore. Sarebbe meglio fissare una rete chiodata per poi passare il cemento a spruzzo e creare un rivestimento migliore», dice Di Fiore.

Resta però il problema di una strada, in cui abitano centinaia di persone, e che andrebbe chiusa al traffico per garantire la sicurezza di automobilisti e pedoni. Per alcuni la viabilità andrebbe quantomeno limitata. Lo spiega Carmine Maturo, portavoce nazionale di Green Italia e membro del Coordinamento Scale di Napoli, costituito da 10 associazioni. «C’è bisogno – spiega Carmine - di ripristinare subito il muro perché la gente ci passa lo stesso nonostante il divieto. Tutti sanno, compreso gli amministratori, che quella recinzione è stata divelta, ma siccome c’è il segnale di pericolo fanno finta che non lo sappiano. Andrebbe istituita una Ztl, perché spesso quella la strada viene usata per tagliare da Capodimonte a via Foria. Si tratta inoltre di una strada molto utilizzata da turisti del centro Europa per arrivare a Capodimonte a piedi. La Ztl potrebbe essere utilizzata anche per valorizzare il borgo di Capodimonte, che non deve essere chiuso in sé stesso ma affinché diventi volano di vivibilità». Il punto è che Salita Moiariello insieme alle Rampe Morisani è un’area a rischio idrogeologico, con pericolo di frana elevato, così come si evince consultando la piattaforma Idrogeo dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Il manto stradale di sampietrini presenta spesso voragini. La più recente è ancora presente sulla rampa più alta, tra le auto parcheggiate e i cassonetti dell’immondizia. A metà percorso c’è un casotto abbandonato da decenni, appartenente a un privato, che andrebbe abbattuto in danno da parte del Comune. C’è poi una scalinata che taglia in due la rampa, anch’essa inagibile e a rischio crollo, adiacente ad un terrapieno diventato un po’ foresta, un po’ discarica abusiva. Dulcis in fundo, la suggestiva Salita Moiariello, di all’incirca duecento scalini, è anch’essa in alcuni tratti perimetrata da tubi innocenti per l’instabilità delle mura lungo il suo percorso. Insomma, le questioni sono tante e il muro di tufo che costeggia la parte iniziale di rampe Ottavio Morisani è una parte del tutto. Aggiunge infatti Carmine Maturo: «Va fatto un monitoraggio idrogeologico di tutto il territorio. È un territorio fragile ed è probabile che oltre quella voragine che si è aperta sopra se ne potrebbe aprire un’altra. Questo territorio ha bisogno di basolato e sanpietrini, per l’assorbimento dell’acqua. Se si mette asfalto è ancora peggio. I lavori non bastano, c’è un pericolo del territorio che è fragilissimo. I residenti hanno paura che diventi un altro Scudillo».

Tant’è che la strada è talmente difficile da raggiungere che per gli sfortunati residenti è difficile anche essere raggiunti dai servizi basilari, come denuncia un altro membro del comitato, Rosanna Palladino. «Attualmente non siamo serviti dallo spazzamento della strada nonostante le rimostranze all’Asia e alla Municipalità. Subiamo continuamente degli sversamenti illeciti relativi a materiali edilizi e di varia natura che purtroppo continuano e persistono perché non c’è un sistema di telecamere che lo inibisca. La viabilità e la pericolosità di questo muro è diventata emergenziale. Siamo in attesa preoccupati perché la situazione diventa sempre più pericolosa. Chiediamo alle istituzioni di farsi vive e di agire. Non vogliamo che accada quello che è accaduto al Corso Vittorio Emanuele o che, peggio, ci scappi il morto».

Difficoltà in cui incorre anche chi ha necessità di un’ambulanza in caso di emergenza. «I danni che provocano le piogge e il maltempo vanno ad aggravare una situazione che da decenni è peggiorata. Non è possibile che bisogna arrivare al morto. C’è stata una macchina bloccata in un fosso, un’ambulanza che non poté passare per cui una persona fu trasportata lungo tutta la strada in barella. Quando dovetti andare in ospedale un paio di anni fa il taxi non venne, ma fui costretta a farmi aiutare da un’amica», si sfoga Erminia Romano, anche lei attivista del comitato. «Abbiamo fatto flashmob, siamo andati al Comune, ci manca solo la Procura della Repubblica faremo anche questo. Personalmente sarei a favore anche di qualche atto di disobbedienza civile. Dissi all’attuale sindaco che il successo di un’amministrazione si gioca su come questa agisce sui luoghi difficili. Qui non è stato così», è la conclusione – sconsolata – di Erminia. La speranza per gli abitanti del Moiariello è che i lavori di messa in sicurezza del muro terminino realmente entro un mese, almeno per togliere i cartelli di pericolo crollo e ripristinare, ufficialmente, la viabilità. La rinascita del borgo passerà poi dal progetto di «Riqualificazione dei percorsi pedonali fra la collina e il Mare» finanziato per 7 milioni e 800mila euro, che individua in Salita Moiariello uno dei percorsi di rifunzionalizzazione dell'agognata “città verticale”. Al momento ancora spezzettata.

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