Napoli, San Domenico Maggiore casa della lettura con wi-fi e cento scrivanie: «Progetto da pionieri»

Nel progetto culturale potrebbe rientrare anche la cella di San Tommaso d'Aquino

Il rendering della casa della lettura
Il rendering della casa della lettura
di Gennaro Di Biase
Domenica 26 Marzo 2023, 09:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 07:27
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Eppur si muove, la valorizzazione della cultura a Napoli. Presto, «entro un anno», studenti, ricercatori e cittadini potranno studiare o leggere negli stessi spazi in cui, nei secoli scorsi, studiavano e leggevano Tommaso d'Aquino e Giordano Bruno. Parliamo di San Domenico Maggiore che si appresta a diventare il nuovo polo umanistico e bibliotecario della città. Arrivano, in esclusiva per Il Mattino, i dettagli e il rendering di un progetto ambizioso, che prevede l'allestimento di «100 postazioni di studio e lettura nelle zone di proprietà comunale del complesso - spiega Andrea Mazzucchi, delegato del sindaco alle biblioteche e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II - La Casa della Pubblica Lettura comunale di San Domenico è il primo passo per il recupero delle biblioteche civiche. Il piano è recuperarne due o tre all'anno».

Location per il coworking, linea wi-fi free, scrivanie per i pc, poltrone e divani per i libri.

Aree gioco colorate per l'apprendimento, pensate per i più piccoli, nel Refettorio Piccolo. Poi, nel Refettorio Grande, spazi espositivi in cui saranno disponibili le novità dell'editoria contemporanea. Il complesso si trasformerà in uno dei poli di lettura più ricchi di storia di tutto Mezzogiorno. Il tutto ad accesso gratuito e libero, allestito nei luoghi in cui i già citati San Tommaso e Giordano Bruno hanno scritto pagine cruciali del destino dell'Occidente cristiano e filosofico: nelle antiche sale della biblioteca domenicana. Questo, in sostanza, il concept all'insegna del comfort sviluppato nei rendering firmati dalla Federico II, dal Dipartimento di Architettura e dal Comune. I lavori stanno per cominciare: «La partenza prosegue Mazzucchi avverrà entro la fine di aprile. Per i lavori sono stati stanziati 2 milioni di euro (fondi Poc regionali). Saranno conclusi entro un anno e non investiranno la parte monumentale, ma gli arredi interni del complesso. L'implementazione della rete wi-fi, sarà uno dei punti fermi della Casa della Lettura».

Una biblioteca proprio dove fu scritta la storia del pensiero occidentale. Nel progetto culturale di San Domenico potrebbe rientrare anche la cella di San Tommaso d'Aquino, al cui interno sono custoditi alcuni autografi dello straordinario autore della Summa Theologiae. A oggi, la cella viene aperta di tanto in tanto, su richiesta, dai frati domenicani. «C'è un accordo tra Comune e frati domenicani per renderla maggiormente fruibile prosegue il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici L'idea dell'amministrazione è che quello spazio entri a far parte del progetto culturale di San Domenico». Turismo di alto profilo culturale da un lato e filosofia con la F maiuscola dall'altro. Stando alle premesse, l'operazione San Domenico è di quelle tanto importanti quanto suggestive. Al momento non si registrano intoppi all'orizzonte. Speriamo non se ne avvistino.

 

Le biblioteche attive in città si contano però sulle dita di una mano. Un piano per recuperarle c'è, anche se per adesso è solo alle fasi iniziali. «La biblioteca di San Domenico avrà delle caratteristiche particolari - conclude Mazzuccchi . Non custodirà libri già esistenti, ma contemporanei. Lo spazio espositivo nel Refettorio Grande sarà interamente dedicato alle novità editoriali dell'anno. La mia idea, condivisa col sindaco, è quella di creare una rete sinergica con la biblioteca brancacciana e le altre sale vicine. Questa amministrazione punta in maniera concreta sulla cultura: per la prima volta Napoli ha siglato un patto per la lettura, che consente l'accesso a bandi di finanziamento Cepell per l'acquisto di libri. Questa scelta, tra le altre, si pone in relazione col progetto di riforma del Premio Napoli». Ma non vanno dimenticati appelli e richieste, sempre più pressanti, che arrivano da quartieri come Vomero e Chiaia, del tutto privi di sale lettura. «Contiamo di recuperare diverse biblioteche comunali, due o tre all'anno. Molte strutture sono fatiscenti, purtroppo, ma altre no. I locali delle biblioteche di Secondigliano e Bagnoli, per esempio, potrebbero essere operativi entro un anno, in concomitanza con l'apertura della Casa Lettura a San Domenico. Quanto al Vomero, l'atrio del municipio di via Morghen potrebbe trasformarsi in una sala di lettura. Tutte le biblioteche civiche recuperate entreranno in un sistema dotato di un logo unico». 

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