Napoli. San Gregorio Armeno, artigiani all'attacco: «Zona gialla il 20 per poi chiudere il 21? Una assurdità»

Napoli. San Gregorio Armeno, artigiani all'attacco: «Zona gialla il 20 per poi chiudere il 21? Una assurdità»
di Antonio Folle
Lunedì 14 Dicembre 2020, 17:09 - Ultimo agg. 18:52
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Gli artigiani e i commercianti di San Gregorio Armeno puntano il dito contro le decisioni del Governo che ha preferito tenere ancora una settimana - presumibilmente fino al 20 dicembre - la Campania in zona arancione. Una decisione che, secondo gli storici bottegai della strada dei pastori, oltre ad essere incomprensibile dal punto di vista logico, rappresenta per molti una vera e propria presa in giro. Se le indiscrezioni trapelate da palazzo Chigi dovessero essere confermate, infatti, gli spostamenti tra Comuni potrebbero essere consentiti per uno o forse due giorni. Poco, decisamente troppo poco per chi sperava nel flusso di visitatori da fuori provincia per rinvigorire il volume d'affari ancora in deficit dopo le perdite degli scorsi mesi. 

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Questa mattina a San Gregorio Armeno, anche grazie ai numerosi controlli messi in campo dalle forze dell'ordine nelle strade del centro storico, non si sono registrate particolari criticità sul fronte dei tanto temuti assembramenti.

Anzi, gli artigiani hanno voluto sgomberare il campo dalle polemiche sulle fiumane umane che ieri si sarebbero riversate anche nella strada dei pastori. 

«A San Gregorio Armeno - spiega Gabriele Casillo dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno - non ci sono stati gli assembramenti che qualcuno ha denunciato. È vero che si è registrata qualche piccola criticità, ma sono stati solo pochi attimi di assembramento causati da un paio di gruppi che si erano fermati per scattare qualche selfie. Purtroppo in questo periodo assistiamo alla spettacolarizzazione anche di quello che non esiste - prosegue Casillo - ma basta vedere l'ordine di questa mattina per sgomberare il campo da polemiche troppo frettolose che non fanno bene al commercio e a nessuno. Trovo scorretto fotografare una situazione di pochissimi minuti e lanciare la caccia all'untore contro San Gregorio Armeno». 

 

In tutta Italia - non solo a Napoli - si sono registrate scene di affollamenti dei principali centri storici. Scene che hanno spinto il governo, spinto dalla Direzione Nazionale del Pd, ad una riflessione che potrebbe portare ad ulteriori strette nel periodo natalizio. Una eventualità che ha letteralmente spaccato in due il paese che sperava di poter godere, almeno nel periodo natalizio, di qualche sprazzo di normalità accanto ai propri cari.

E se è vero che il Covid non fa sconti, è altrettanto vero che restano incomprensibili le scelte di un Governo che, da un lato spinge i cittadini a prediligere gli esercizi di prossimità per gli acquisti natalizi - in particolare con l'iniziativa cashback - e dall'altro stigmatizza l'atteggiamento di quegli stessi cittadini invitati a spendere nei negozi in città.

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«Anche il meccanismo di scelta del colore delle Regioni continuiamo a non capirlo e a non condividerlo - prosegue Casillo -, la Campania è ancora in zona arancione e resterà tutto così almeno fino a domenica 20, quando potremmo passare in zona gialla. Peccato che poi già dal 21 dovremmo tornare in zona rossa e quindi chiuderci di nuovo in casa. A noi tutta questa faccenda - conclude - non sembra altro che una grossa presa in giro e ci auguriamo che vengano adottate misure che da un lato tengano presente la necessità di evitare assembramenti e dall'altro non dimentichino le famiglie dei commercianti e degli artigiani che speravano in questo periodo per potersi risollevare non solo dal punto di vista economico, ma anche morale». 

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