Licenziato perché fuma una sigaretta: alta tensione tra i lavoratori di Edenlandia

Licenziato perché fuma una sigaretta: alta tensione tra i lavoratori di Edenlandia
di Davide Cerbone
Sabato 21 Settembre 2019, 08:00 - Ultimo agg. 18:12
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Il sabato del villaggio, dentro l'oasi dei bimbi, è un giorno che sa d'amaro. Un giorno di battaglia e di resistenza. Un giorno storto. Oggi i cancelli di Edenlandia resteranno serrati. Nessuno dei 53 dipendenti a tempo indeterminato andrà a lavorare. E si asterranno dalle loro mansioni anche i lavoratori, circa 15, assunti con contratti a termine. Così, fatine e elefantini resteranno a guardare l'estate che sbiadisce, mentre si avvia al tramonto la stagione migliore per i luna park. Lo comunicano le rappresentanze sindacali con parole che hanno tutti i toni di una dichiarazione di guerra.
 
Il casus belli è il licenziamento di un lavoratore che un paio di settimane fa, riferiscono i sindacati, sarebbe stato sorpreso a fumare una sigaretta intorno alle 23, quando il parco era semivuoto. «Le scriventi organizzazioni sindacali, visto il licenziamento del tutto strumentale e sproporzionato rispetto all'accaduto, proclamano lo sciopero per tutti i dipendenti del Parco giochi per la giornata di sabato 21 settembre per l'intero turno di lavoro», annunciano Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilcom-Uil.

Ma dietro gli accenti felpati del burocratese si celano argomentazioni ben più puntute. «La proprietà adduce questioni di sicurezza, ma dovrebbe dotarsi di un'organizzazione del lavoro che questa sicurezza la garantisca effettivamente», aggiunge Massimo Taglialatela, parlando di «un atto di prevaricazione avallato da una testimonianza dubbia». E annuncia: «Certo non finisce qui, andremo in tribunale». Il suo sfogo su Facebook è ancora più duro: «Impugneremo questo atto vile e chiederemo al Comune di Napoli e Mostra d'Oltremare, proprietari dei suoli, di intervenire con fermezza. L'azienda non paga gli stipendi e non ha mantenuto gli impegni presi, nonostante canoni agevolati e accordi sindacali che hanno tenuto conto della fase di start up. Vergognatevi!». Anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli si schiera con i lavoratori: «Mi sembra un licenziamento pretestuoso, anche perché oggettivamente il parco è per metà un cantiere. In ogni caso, la sanzione è del tutto sproporzionata». La replica dell'azienda approfondisce i motivi della drastica decisione. «Per fumare, quel lavoratore ha abbandonato l'attrazione: una cosa inaccettabile. Il fatto che ci siano o no persone nel parco non giustifica un simile comportamento: la giostra della quale era responsabile era in funzione». Motivazioni che secondo il rappresentate della Uilcom non reggono: «La proprietà dovrebbe spiegarci se un lavoratore deve andare in bagno come fa. La verità spiega - è che a presidiare ciascuna attrazione ci vorrebbero almeno due persone. È anche una questione di sicurezza: in un momento di maggiore affluenza, se si è da soli, può avvenire l'incidente. Ma un confronto sull'organizzazione del lavoro non c'è mai stato: si va avanti con ore di straordinario non pagate. Una gestione molto allegra, che bisogna chiarire una volta per tutte».

Lo scontro si consuma anche su un altro terreno: quello dell'assenteismo. Un'accusa grave, discussa anche nel corso di una riunione al Comune la scorsa settimana. «Diversi lavoratori si assentano ingiustificatamente dal lavoro, abbiamo consegnato al Comune di Napoli alcuni documenti che lo comprovano», conferma New Edenlandia. Ma Taglialatela ribatte: «Sia chiaro, non difendiamo i fannulloni, ma ci sono gli strumenti di legge per agire. Si dovrebbero applicare le regole senza sparare nel mucchio». Il braccio di ferro, dunque, continua. Già all'inizio di agosto la New Edenlandia, che imputa le difficoltà di gestione al mancato rilascio delle autorizzazioni per la riapertura di alcune attrazioni, aveva annunciato licenziamenti, ed era in ritardo con il pagamento di tre mensilità. Una situazione che l'assessore non aveva esitato a definire «imbarazzante». Oggi gli stipendi arretrati sono due (luglio e agosto, ma in molti aspettano anche la quattordicesima). «La nuova proprietà - conclude Taglialatela - aveva promesso attrazioni innovative, invece ha portato solo giostrine e ha riempito il parco di ristoranti, pizzetterie e gelaterie. Non era quello che speravamo».
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