Il Comune di Napoli ha quasi risolto il caso dell'edificio Casa della madre e del bambino Rocco Jemma a Materdei, che ospita il nido comunale Rocco Jemma e il Plesso De Simone con la scuola dell'infanzia dell'Istituto comprensivo Fava-Gioia. Come anticipato il 6 gennaio dal Mattino, la struttura sarà demolita e ricostruita rispettandone l'architettura originaria grazie ai 4 milioni 763 mila euro di fondi Pnrr, poiché da verifiche sismiche eseguite tre anni fa, gli ingegneri constatarono che le soluzione più idonea e vantaggiosa economicamente fosse il restyling totale. Domani l'assessore all'Istruzione Maura Striano incontrerà le famiglie dei circa 140 bambini che frequentano il Plesso, così come quelle che il prossimo anno scolastico faranno iniziare il percorso didattico ai loro figli, per illustrare le soluzioni trovate: i bimbi dell'asilo andranno nel vicino Plesso Fava mentre per i piccoli del nido si stanno valutando due spazi, uno dei quali privato.
Per la scuola dell'infanzia la soluzione ottimale è stata piuttosto semplice. Il Plesso Fava di vico Trone, sempre appartenente all'Istituto comprensivo Fava-Gioia dispone di alcune aule vuote sufficienti ad ospitare gli oltre 80 alunni del Plesso De Simone dal prossimo anno scolastico. Grazie al lavoro sinergico dell'assessorato comunale con la Municipalità 2, nei giorni scorsi è stato fatto un sopralluogo in cui il presidente Roberto Marino, l'assessore municipale alle Attività Scolastiche ed Educative Valentina Bertocco, il servizio tecnico e alcuni consiglieri municipali, hanno appurato con la dirigente Assunta Bottone la presenza delle aule in disuso e in ottimo stato. L'assessore Striano ha così dato disposizioni per rimodulare le classi già esistenti e permettere da settembre lo spostamento di quelle della scuola dell'infanzia del Plesso De Simone. La distanza tra i due edifici è di circa 400 metri, quindi non ci saranno disagi per le famiglie.
Più complicata la questione dei 54 bimbi del nido comunale Rocco Jemma. Nonostante alcuni rumors, l'Istituto San Giovanni Battista De La Salle nella parte alta di Materdei rivolta verso il rione Fontanelle, non è stato mai preso in considerazione dal Comune essendo destinato da tempo a diventare Polo multifunzionale di eccellenza per l'Alta formazione specialistica, i servizi al lavoro e le iniziative per i giovani. Niente da fare neanche per l'Istituto parificato Materdei nell'omonima piazzetta perché le suore avrebbero potuto concedere soltanto un anno dei due necessari. Restano quindi in piedi due soluzioni: il Plesso Cairoli di vicoletto San Giuseppe dei Nudi, appartenente all'Istituto comprensivo Cuoco-Schipa; e la fondazione Casa dello Scugnizzo in piazzetta San Gennaro a Materdei. La prima ipotesi è fortemente criticata dalle famiglie soprattutto per la distanza di oltre un chilometro, e la difficoltà di percorrere gran parte del percorso con i passeggini in strade prive di marciapiedi. Molto più fattibile la Casa dello Scugnizzo ad appena 400 metri: in questo caso ci sarebbe un fitto passivo da pagare che il Comune può permettersi. Ma come spesso è accaduto in altri contesti, l'amministrazione comunale ha purtroppo rilevato una situazione debitoria con la Fondazione: si tratterebbe di circa 170 mila euro che il Comune non ha pagato, dovuti per l'ospitalità di alcune famiglie sfollate e accolte nella struttura. Oggi ci sarà un incontro definitivo a Palazzo San Giacomo tra assessore Striano e Fondazione, che dovrebbe prevedere un accordo economico, e in tal caso l'ubicazione del nido sarà anche questa una questione risolta.
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