Napoli, ecco la statua della sirena Partenope alta 4 metri: «La installeremo sul Monte Echia, sarà visibile dal mare»

Napoli, ecco la statua della sirena Partenope alta 4 metri: «La installeremo sul Monte Echia, sarà visibile dal mare»
di Antonio Folle
Sabato 6 Febbraio 2021, 15:06 - Ultimo agg. 18:33
4 Minuti di Lettura

Questa mattina nella sua casa-museo di via Santa Teresa degli Scalzi lo scultore Giuseppe Canone ha presentato ufficialmente il progetto della statua della sirena Partenope che potrebbe essere installata sulla sommità di Monte Echia. Imponenti le misure della scultura che sarà interamente realizzata in bronzo. Oltre quattro metri l'altezza dell'opera che sarà così visibile anche dal mare e simboleggerà la rinascita di un luogo, Monte Echia, che ha dato vita a Napoli ma che è finito nel dimenticatoio per troppi anni.  

Il progetto di installare una enorme statua che ritrae la sirena-simbolo di Napoli è un vecchio pallino dell'associazione I Sedili di Napoli di Giuseppe Serroni.

Con i progetti di riqualificazione dell'area che vanno avanti ancora oggi il sogno di realizzare l'opera potrebbe diventare realtà. Un importante imprenditore napoletano - che ha preferito mantenere almeno per il momento l'anonimato - finanzierà completamente i lavori. La statua sarà realizzata in uno stabilimento di Vicenza, l'unico in Italia attualmente in grado di fondere in un solo blocco una statua di bronzo di così grandi dimensioni. 

«Questa piccola trasferta - spiega lo scultore - si rende necessaria perchè purtroppo qui da noi non esiste uno stabilimento in grado di fondere in un unico blocco una statua così grande. La proposta di fonderla in due blocchi e poi di saldarli insieme non ci convince perchè potrebbe creare problemi dal punto di vista della staticità e visto che parliamo di un monumento che peserà parecchie tonnellate dobbiamo assolutamente dare priorità alla sicurezza». 

La statua di Partenope sarà realizzata secondo i canoni estetici dell'antica Grecia. Non, quindi, una donna-pesce, ma una figura metà donna e metà uccello. Una scelta che ha scatenato qualche polemica ma che, forse, è la più adatta a rappresentare il mito della sirena che, secondo i racconti del III secolo a.C, tentò di sedurre Ulisse. 

«Il progetto nasce da un incontro casuale con Giuseppe Serroni - ha raccontato Canone - sono stato colpito dal progetto della sua associazione e dalla voglia di dare un segno di rinascita al Monte Echia. Ho deciso così di dare il mio contributo con questa statua». 

Video

Giuseppe Canone è uno degli scultori più apprezzati di Napoli. Classe '53, una vita divisa tra un onesto impiego comunale e la grande passione per l'arte. Ben 12 opere sono attualmente esposte a Napoli e nel resto d'Italia - famosa la scultura di Giordano Bruno realizzata per l'Università La Sapienza di Roma -, è Cavaliere al Merito per iniziativa del Presidente della Repubblica e continua ogni giorno un appassionante lavoro di ricerca in giro per la città. 

Un profilo ideale per la realizzazione dell'opera - il bozzetto grafico è della scenografa Francesca Del Cupolo - voluta dal gruppo di associazioni guidate da I Sedili di Napoli e che vedono schierate Amartea, Locus Iste, Angeli del Bello Napoli, Progetto Uniforme e Identità Insorgenti. Un importante contributo è arrivato anche dall'Archivio di Stato e dal Centro Lupt dell'Università Federico II. 

«Crediamo che Monte Echia sia il luogo ideale per la realizzazione di questo progetto - ha spiegato Giuseppe Serroni - perchè è un luogo simbolico per tutti i napoletani. Insieme all'aggregazione di associazioni che si sta occupando del progetto abbiamo più volte manifestato l'interesse per la riqualificazione della Domus Luculliana, altro luogo simbolo della città. L'installazione di una figura-simbolo così importante - conclude - farà da volano di attrazione turistica in una zona che ne ha un gran bisogno e che ha tutte le potenzialità per essere uno dei principali poli turistici di Napoli».

Mentre il progetto di costruzione della statua di Partenope marcia spedito, intanto, proseguono le polemiche che ruotano attorno all'ascensore-mostro costruito proprio a due passi dal luogo dove dovrebbe trovare posto la scultura. L'area è finita più volte nel mirino delle critiche, e persino una interrogazione parlamentare si è occupata del caso dell'ascensore che avrebbe sforato i limiti di sagoma ammessi, deturpando il paesaggio - vincolato dalla Sovrintendenza - e scatenando le ire di numerose associazioni civiche e culturali della zona. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA