Napoli, stop al filobus Museo-Colli Aminei: no ai cavi montati sul ponte della Sanità

Napoli, stop al filobus Museo-Colli Aminei: no ai cavi montati sul ponte della Sanità
di Gennaro Di Biase
Giovedì 11 Ottobre 2018, 11:30
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Sei anni e sette milioni già spesi non sono bastati per attivare la linea filobus 204 Museo-Colli Aminei, una delle opere incompiute più note, la stessa che doveva soccorrere la viabilità di una della arterie più tormentate dal traffico. I lavori, completi al 90%, sono al palo in attesa che il Tribunale sblocchi i fondi per finire il tutto. In più, nei giorni scorsi, «dopo il crollo del ponte Morandi, il ministero dei Trasporti ha revocato l'autorizzazione all'installazione dei pali sul Ponte della Sanità». A parlare è Pierpaolo Martino, direttore di esercizio filotranviario Anm.

I lavori sono fermi da giugno 2017. Per costruire i pali di illuminazione e di aggancio per la filovia è stata prevista una spesa complessiva di 10 milioni (fondi stanziati dal ministero dell'Ambiente per promuovere la riduzione di gas di scarico), ma ne sono arrivati solo 7: «L'Anm è in concordato preventivo - continua Martino - ma entro la fine di ottobre, il Tribunale dovrebbe sbloccare i fondi per completare il progetto. Si spera che per il marzo del 2019 il filobus sia pronto». Ancora più di sei mesi, quindi, nella migliore delle ipotesi. Di fatto, alla Astom (ditta incaricata da Anm dell'esecuzione dell'opera) mancano 3 milioni, «un milione e mezzo di parte debitoria relativa a lavori già eseguiti - dice ancora Martino - e un milione che riguarda opere non fatte», come la rimozione dei vecchi pali e l'installazione degli ultimi. «Stiamo cercando una soluzione per completare l'opera - spiega Nicola Pascale, amministratore di Anm - Bisognerà fare un addendum al contratto».
 
Il Ponte della Sanità è bello, storico, e quindi vecchio: non ci sono appigli per montare la filovia. «Si tratta di una questione tecnica complessa illustra Martino La Sovrintendenza, che non voleva i pali sul ponte, ha pensato di installarli sulle paratie. Eravamo pronti a farlo, ma dopo la tragedia di Genova il ministero dei Trasporti ci ha inviato una direttiva con cui richiedeva di verificare questo tipo di soluzione». Tutto da ripensare, quindi. O forse no: «Sul ponte della Sanità - spiega Pascale - Il filobus si staccherà dalla linea aerea. Difficile installare i pali, visto che i marciapiedi sul ponte sono strettissimi». Il filobus, quindi, in quel tratto diventerà bus elettrico. Parliamo dei filobus, appunto. Nel deposito Anm di piazza Carlo III se ne contano 60. Alla linea 204 se ne dedicheranno 20, ma già invecchiati di 15 anni: «L'acquisto delle vetture fu fatto dall'allora governatore Bassolino con finanziamenti nazionali - ricorda Martino - Si tratta di mezzi robusti, ognuno dei quali vale 500mila euro». Anm mette in strada ogni giorno 23 filobus su 60: l'attivazione della linea 204 potrebbe ovviare al problema del sottoutilizzo delle vetture. E aiutare la viabilità in ginocchio.

Intanto, da Capodimonte ai Colli Aminei, da Santa Teresa al Museo, pali e fili sono già montati ma non servono a niente. «Per ora coprono soltanto il cielo - spiega Anna Bismuto, 71 anni, che sta aspettando da mezz'ora un autobus che la porti a casa - Questi fili stanno lì solo a invecchiare, e la viabilità della zona ospedaliera è in ginocchio».

«Non so se dipende anche da tutti i lavori fatti - dice Federica Guatieri, 23 anni, mentre parcheggia il motorino -Ma la strada qui è piena di buche». Filtrano ottimismo e impegno dalla III Municipalità: «I lavori dovrebbero ripartire tra un mese - dice il presidente Ivo Poggiani - Se così sarà, a maggio potremmo affrontare al meglio la stagione turistica primaverile. Con un filobus ogni 10 minuti, per i visitatori non sarà più un dramma raggiungere Capodimonte. Bisogna comunque che Anm, o la Regione, risolvano i problemi di dissesto stradale. E serve che si provveda alle riqualificazione della zona».
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