Napoli, strade rifatte e già allagate: l'assessore Calabrese a rapporto

Napoli, strade rifatte e già allagate: l'assessore Calabrese a rapporto
di Paolo Barbuto
Lunedì 7 Ottobre 2019, 07:30
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La Commissione Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità ha già convocato, per i prossimi giorni, l'assessore Calabrese e i dirigenti responsabili dei lavori stradali che vengono eseguiti nella città di Napoli: «Strade appena consegnate che si allagano, cantieri che vanno via e lasciano strati di copertura tanto inutili da scomparire già dopo una decina di giorni, asfalto che dovrebbe essere stato posato a regola d'arte e invece presenta pericolose spaccature, io mi chiedo chi è che accetta la consegna di quei lavori? Chi va a controllare che tutto sia stato eseguito a dovere? Sono certo che l'assessore Calabrese risponderà a queste domande, così ci sarà chiarezza».
 
Il presidente della commissione trasporti e viabilità, Nino Simeone, è su tutte le furie di fronte al disastro stradale che si manifesta subito dopo i lavori e pretende chiarezza: «Non la pretendo io ma tutti i napoletani che hanno diritto di sapere cosa accade e come vengono spesi i loro soldi.

A dire la verità lo stesso Comune aveva già avviato un'indagine interna per capire cosa sia accaduto lungo le strade appena rifatte, in particolare via Marina e la Riviera di Chiaia, che si sono allagate alle prime piogge autunnali. Una commissione d'esperti s'è riunita a Palazzo San Giacomo all'indomani degli ultimi allagamenti, ma ha concluso poco e s'è riconvocata per l'inizio di questa settimana chiamando al tavolo anche gli addetti dell'Abc che avrebbero dovuto prendersi cura della pulizia di caditoie e percorsi fognari sottostanti.

Ad esempio, secondo l'ultimo report presentato da Abc, la caditoia di via Acton all'incrocio con i Cavalli di Bronzo, a settembre è stata ripulita e riportata alla piena funzionalità; nella sera del 2 ottobre, però, proprio quella porzione della strada è diventata un lago (la terza foto di questa pagina mostra quel che è accaduto). Se le grate per far scivolare via l'acqua erano state pulite qualche settimana prima, come è possibile che si sia generato quell'allagamento?

Restiamo sulla strada che costeggia il mare ma ci spostiamo verso est, verso quella via Marina che, a furia di lavori annunciati, previsti, realizzati a brandelli e oggi dati per (quasi) conclusi, dovrebbe essere perfetta.

Chi va in scooter sa perfettamente che percorrere quella via, dal Beverello all'ingresso delle autostrade, è un tormento di avvallamenti e sprofondamenti in concomitanza con le aperture per i sottoservizi. La realizzazione dei nuovi lavori non ha generato una razionalizzazione di quegli accessi: i tombini sono centinaia (nella sola carreggiata dal Beverello all'incrocio con via Garibaldi ne abbiamo contati 191), pochi sono allineati con l'asfalto, alcuni sono molto profondi. Nessuno interviene.

Quel che fa più male è passare lungo l'asse appena rifatto per i lavori più lunghi e costosi della storia stradale napoletana (via Marina, appunto) e accorgersi che l'asfalto è in diversi punti già malridotto e pronto a venire via per lasciare spazio alle buche.

Nelle immagini vedete due esempi di quel che sta accadendo: la strada inizia a mostrare una rete di spaccature che i tecnici chiamano a pelle di coccodrillo. Succede nella porzione di strada che fu oggetto dei primi interventi di rifacimento ma anche in quelli più recenti a pochi metri dall'installazione del fungo che ha generato polemiche e proteste.

Quelle spaccature a pelle di coccodrillo, lo spiegò al nostro giornale lo stesso assessore Calabrese qualche mese fa in occasione di altri guai stradali, sono un pericoloso segnale di guai che si stanno verificando in profondità. Secondo gli esperti del settore (e l'ingegnere Calabrese è uno dei massimi esperti) le spaccature in superficie sono il segnale che al di sotto del manto stradale ci sono cedimenti. Quelle spaccature consentono all'acqua di penetrare e creare danni, vengono sollecitate dai veicoli e tendono ad ampliarsi: senza interventi immediati la nascita di una buca è assicurata.

Anche di questo si parlerà nella riunione convocata dalla commissione Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità del consiglio comunale: «Vogliamo risposte adeguate - tuona il presidente Simeone - dobbiamo dar conto alla città di quel che accade».
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