Napoli, tensione nel centro storico: temono lo sgombero e minacciano il suicidio

Napoli, tensione nel centro storico: temono lo sgombero e minacciano il suicidio
di Eduardo Improta
Venerdì 1 Giugno 2018, 13:48 - Ultimo agg. 14:32
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Momenti di tensione stamane nel centro storico di Napoli, dove una squadra tecnica, sostenuta dalle forze dell'ordine, ha tentato di eseguire il distacco dell'elettricità in un edificio d'epoca, appartenente a un istituto religioso femminile, che sei famiglie occupano abusivamente da un paio d'anni. Distacco motivato dalle condizioni di vetustà e insicurezza degli allacci, ma che secondo gli occupanti sarebbe stato il preludio al loro sgombero. Alcuni degli occupanti si sono quindi sporti dalle finestre minacciando di lanciarsi nel vuoto e invitando i turisti a fotografare «questa immagine di ingiustizia» della città di Napoli.

L'edificio di quattro piani - nella zona di piazza Miraglia, vicino al vecchio Policlinico - è in condizioni precarie. Dello stato degli impianti, rischioso per l'incolumità delle famiglie (tra cui anche alcuni anziani e bambini) «potrebbe farsi carico il Comune», ha proposto la consigliera comunale Eleonora Di Majo, giunta sul posto con il presidente della municipalità.
 

È in atto una lotta tra i poveri. Da una parte le famiglie povere, senza reddito adeguato per poter sostenere un affitto, e dall’altra i lavoratori dell’Hotel Neapolis che rischiano il licenziamento. I locali occupati due anni fa furono oggetto di un contratto preliminare di fitto tra la congregazione delle Serve di Maria e i titolari dell’albergo dei decumani.

«Da stamattina siamo a piazza Miraglia - dicono i militanti del movimento per il diritto all'abitare “Magnammece 'O Pesone” (Mop) che ha lo scopo di dare una risposta collettiva all'emergenza casa e al diritto alla città - per sostenere gli abitanti del fabbricato occupato che stanno resistendo agli attacchi della questura! All'alba del nuovo governo, tre camionette e decine di forze dell'ordine stanno bloccando gli accessi a piazza Miraglia, paralizzando il centro storico, per identificare e minacciare famiglie con bambini e persone in emergenza abitativa. Come sempre ad essere tutelati sono gli interessi degli albergatori e della Curia che vogliono trasformare la casa di queste persone nell'ennesimo B&B. Il diritto alla casa è inalienabile e resisteremo con ogni mezzo». 
 
 

Martedì 5 giugno, alle 18, iè stata indetta una pubblica assemblea per combattere la Turistificazione. «Oltre tremila appartamenti - spiegano gli attivisti del movimento - in pochissimi anni passati dal mercato delle locazioni ordinarie alle case vacanza per turisti con l’aumento del numero di sfratti, della pressione sociale sugli inquilini più deboli, dei processi di concentrazione della proprietà e della speculazione immobiliare, degli esercizi commerciali dedicati (e omologati) rispetto a quelli per gli abitanti con conseguente aumento del costo della vita».​ 
 
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