Napoli, lite sui toponimi al Vomero: «Dai Beatles a Joker, nomi scelti senza criterio»

Napoli, lite sui toponimi al Vomero: «Dai Beatles a Joker, nomi scelti senza criterio»
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 26 Marzo 2021, 09:33
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Dai Beatles al Joker, dal cooperante assassinato in Colombia ad Atremisia Gentileschi, passando per Mario Abbate, Pino Daniele e il «tactical urbanism». Al Vomero scoppia la «guerra dei toponimi». Un braccio di ferro si consuma in queste ore tra gli amministratori della Quinta Municipalità e i tecnici che siedono all'interno della commissione comunale per la Toponomastica. L'oggetto del contendere è legato ad una fioritura di iniziative che propongono la riqualificazione di strade, giardini, scale e altri spazi pubblici: tutti da intestare a napoletani illustri (nella lista ci sono anche il filosofo Aldo Masullo, la partigiana Dolores Madaro e il giornalista Luigi Necco). Unica opera già sistemata è la scultura del compianto Luigi Mazzella, in piazza Fuga. Ma sulle nuove targhe o sulle opere destinate a ridisegnare il profilo urbanistico e culturale dei due quartieri collinari è già battaglia. 

Due schieramenti opposti, anzi tre. Da un lato ci sono le proposte avanzate dal «parlamentino» presieduto da Paolo De Luca.

Sugli opposti fronti c'è - da un lato - la commissione tecnica rappresentata in Toponomastica dal soprintendente per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici, dal presidente della Società Napoletana di Storia Patria, e dal direttore dell'Archivio di Stato di Napoli; e - dall'altro - chi si indigna ricordando che, ancor prima di lanciarsi in epiche iniziative, forse sarebbe il caso di pensare alla manutenzione di strade piene di buche, di marciapiedi sconnessi e del decoro urbano: a cominciare dalla potatura degli alberi, dalla pulizia delle aiuole trasformate in selve, e dallo spazzamento di strade colme di rifiuti.

Facendosi interprete di tutte queste voci il consigliere municipale dei Verdi, Rino Nasti (che con la Iervolino fu assessore all'Ambiente) ha scritto una lettera per chiedere quale sia la logica di tutte queste iniziative. «In Municipalità - scrive Nasti - si susseguono proposte da parte di soggettività creative che hanno proposto intitolazioni varie, molte delle quali anche giuste e comprensibili: mi chiedo se sia il caso di avere una interlocuzione con tutti gli enti che hanno voce in capitolo nella decisione Toponomastica per tentare di definire almeno delle linee guida che riescano a orientare in modo costruttivo e culturalmente qualificato questo fermento». Un invito a razionalizzare le iniziative, considerati anche i ripetuti niet opposti dai tecnici di Soprintendenza e organismi vari. 

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Incalza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari: «Negli ultimi tempi a Napoli si è scatenata una sorta di corsa a chi per primo propone l'intitolazione di un qualche luogo pubblico a un personaggio scomparso. Nel mirino dei partecipanti alla corsa del toponimo, sono finite anche le scale e le aiuole, una delle quali andrebbe ai Beatles. Prima di procedere alle intitolazioni sarebbe meglio pensare alla manutenzione per eliminare buche nelle strade e restituire dignità e decoro alle mura degli edifici pubblici e privati, per la cura del poco verde pubblico»

A chi oppone queste obiezioni replica De Luca, presidente della Quinta Municipalità. «Solo chi non sa che da tre anni non abbiamo un centesimo per la manutenzione di strade e persino segnaletica orizzontale riesce a far polemica su queste iniziative - dice - Eppure la Municipalità, con quel poco di cui dispone, ha svolto e continua a programmare interventi importanti per la vivibilità dei quartieri. Certe polemiche, oggi, sono più che mai strumentali». 

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