Napoli boccia il trasporto pubblico: «Meglio a piedi che in autobus»

Napoli boccia il trasporto pubblico: «Meglio a piedi che in autobus»
di Paolo Barbuto
Venerdì 3 Dicembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 08:37
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Nelle metropoli italiane i cittadini, se non utilizzano l’automobile per gli spostamenti, preferiscono fare affidamento sui mezzi pubblici. A Napoli no: la seconda modalità preferita per muoversi, dopo l’automobile, è andare a piedi. Il dato che segna la sconfitta del trasporto locale napoletano, viene fuori dal rapporto Market Watch di Banca Ifis dedicato alla Mobilità urbana sostenibile. Si tratta di un approfondimento per studiare il modo di muoversi degli italiani, è un’indagine statistica che punta principalmente a valutare l’impatto dell’utilizzo della bici in città. Tra le domande poste ai cittadini di Milano, Roma e Napoli c’è anche quella che riguarda le modalità di spostamento: a Milano e Roma si va in auto oppure, in seconda battuta, si viaggia su bus, tram e Metropolitane; a Napoli invece l’utilizzo del trasporto pubblico, spiega il rapporto, è relegato al terzo posto, preferito agli spostamenti a piedi.

Nel documento di presentazione del rapporto, il vice presidente di banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, spiega che la missione dell’istituto è quella di sostenere le imprese «con una particolare attenzione allo sviluppo sociale e culturale dei territori, convinti che la sostenibilità rappresenti una leva di creazione di valore per le persone e l’ambiente. Con questo spirito abbiamo concepito la ricerca sulla mobilità urbana in Italia con l’obiettivo di fornire, attraverso un’indagine su tre città laboratorio quali Milano, Roma e Napoli, una fotografia del presente e individuare nuove soluzioni che mettessero i cittadini al centro, a partire dal ruolo della bicicletta nelle nostre città». La fotografia inizia da un’analisi delle tre città mettendo a confronto numero di abitanti e densità per chilometro quadro. Napoli, è ben noto, sovrasta le altre con la spaventosa densità di 2.560 abitanti per chilometro quadro, rispetto ai 788 di Roma e ai 2.063 di Milano che incalza il capoluogo campano. C’è, poi, l’impietoso approfondimento sul trasporto pubblico: Roma ha in funzione 2151 fra bus e tram, Milano ne mette in campo 1993.

Napoli risponde con i suoi soli 435 mezzi, un quinto delle altre metropoli. Poi viene il doloroso capitolo delle metropolitane con Milano che ha a disposizione 157 treni, Roma che risponde con 96 e Napoli che ufficialmente ne ha appena 7, anche se il rapporto, scaturito dai dati ufficiali, ne segnala (quasi con ironia) ben 45. Insomma, seppure arrivassero domani i venti treni ordinati dal Comune, Napoli sarebbe sempre l’ultima disperata ruota del carro delle metropolitane d’Italia: le stazioni più belle del mondo, il servizio peggiore d’Europa.

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L’indagine, prima di arrivare al focus sull’utilizzo della bici, nel quale si chiarisce che il mezzo ecologico a due ruote viene considerato una valida alternativa all’auto dal 54% degli italiani e dal 55% dei napoletani, propone dettagli sul grado di soddisfazione del trasporto pubblico da parte degli intervistati. In questo caso i valori si avvicinano tutti, perché sono livellati verso il basso. A Napoli solo il 5% si dice pienamente soddisfatto dal trasporto pubblico (sarebbe curioso sapere chi fa parte di questo 5% di entusiasti) ma nel resto dello Stivale non va meglio. La media nazionale vede completamente soddisfatto solo il 7% degli intervistati: a Milano l’11 per cento del campione promuove il trasporto pubblico mentre da Roma arrivano i segnali peggiori, con un imbarazzante 3% dei cittadini della capitale contento del trasporto. Ampliando il discorso, agli intervistati è stata chiesta una valutazione del Tpl su una scala da meno cento a più cento. La città di Milano si attesta su un onorevole -35. A Napoli la valutazione è, invece, drastica: il trasporto pubblico napoletano è fermo a -75: a 175 passi dalla vetta e a soli venticinque dal punto più basso fra quelli raggiungibili.

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