«Mi scusi, c’è posto per quattro?», chiede in inglese un turista statunitense sulla trentina indicando i tavoli vuoti del ristorante. La richiesta viene fatta con un sorriso, come se fosse quasi superflua. Tanto che l’uomo e le tre amiche che lo accompagnano si avviano già verso le sedie. Ma la risposta li spiazza: «No, mi dispiace - replica il cameriere - la cucina sta per chiudere e stasera lavoriamo solo su prenotazione».
Sono passate da poco le 21 di venerdì 3 febbraio e la scena è ambientata a Sorrento, in uno dei pochi ristoranti aperti. «I see tables free» («vedo i tavoli liberi»), osserva il turista. «Sorry, stiamo chiudendo», conclude il dipendente dell’attività. L’americano guarda le tre compagne. Quindi sospira, fa spallucce e rinuncia alla cena. Dialoghi del genere sono all’ordine del giorno in queste settimane. I visitatori ci sono. I servizi e l’offerta meno. A confermarlo è un report del settore Turismo dell’Unione Industriali di Napoli: la carenza di personale è grave, in questa fase. Non solo per l’incoming, ma anche per l’outgoing, come denunciato da Adv Unite, associazione delle agenzie di viaggio. La questione riguarda da vicino la buona riuscita della destagionalizzazione, traguardo decisivo se si vuole trasformare definitivamente Partenope in una capitale del turismo europeo, al livello di Roma, Parigi o Barcellona. Per mettere a frutto gli arrivi, in sostanza, servirà «trovare un equilibrio nel mercato del lavoro», a oggi ostacolato dal «reddito di cittadinanza».
Inverno, boom di turisti a Napoli ma strutture chiuse: «Manca il personale»
L'Unione Industriali: occupazione al 50 per cento con il 30 per cento in meno di dipendenti
di Gennaro Di Biase
Giovedì 9 Febbraio 2023, 00:00
- Ultimo agg. 12:00
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Parliamo di 200 posti di lavoro che non riescono a essere occupati. Questo è un periodo caldo per le agenzie di viaggio, c’è una grande domanda di partenze, ma non riusciamo a sostenerla come dovremmo. Registriamo un 20% in più di turisti rispetto a febbraio 2019. Nel post-Covid, oltretutto, le polizze di annullamento sono all’ordine del giorno e le normative cambiano di continuo in funzione dei paesi in crisi sanitaria. Per risolvere il problema, abbiamo chiesto anche ai licei professionali del Turismo di fornirci elenchi di ragazzi diplomati, ma questa strada non ci ha portato a nulla. Siamo stati ostacolati da burocrazia e reddito. I tagli al sussidio annunciati dal governo potrebbero costituire un calmiere all’inoccupazione».
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