Turisti a Napoli, lidi presi d’assalto: primi tuffi tra caos e rifiuti

Turisti a Napoli, lidi presi d’assalto: primi tuffi tra caos e rifiuti
di Gennaro Di Biase
Venerdì 3 Giugno 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:15
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È stato un 2 giugno di tuffi e assalti alle spiagge, di indotto e assembramenti. Ci si bagna dappertutto: sulla sabbia, sui lidi, perfino tra i liquami delle fontane a Rotonda Diaz. Folla e divertimento, ma anche disordine, pochi servizi e sporcizia. Il boom al mare, infatti, ha coinciso con il boom di visitatori in città e con un’occupazione camere del 90% per le strutture extralberghiere partenopee. Segno del fatto che quest’estate Napoli dovrà prepararsi a una non semplice sfida: accogliere le esigenze dei turisti e, contemporaneamente, quelle dei residenti. Senza contare poi i problemi legati alla sicurezza, testimoniati dalle risse e dagli accoltellamenti delle scorse settimane sulle spiagge posillipine. 

La spiaggia delle Monache è un delirio, un labirinto di corpi ammassati sugli scogli, un assembramento totale. «Alle 13.45 di ieri c’erano 1000 persone - denuncia il consigliere municipale Carmine De Gregorio - Ma senza controlli si arriverebbe anche a 2 o 3mila. Credo che oltre a un problema di ordine pubblico, potrebbe essercene anche uno di ordine sanitario». La calca che non favorisce l’igiene. Leggermente diverso lo scenario a Marechiaro. Lo Scoglione, che il mese scorso era diventato il territorio delle babygang, degli accoltellamenti tra minorenni e dell’illegalità, «ieri era ben presidiato grazie ai controlli delle forze dell’ordine, e anche i barcaioli stanno procedendo con la regolarizzazione - spiega Sergio Mannato, presidente dell’associazione Borgo Marechiaro - L’emergenza vera, al momento, si trova però dal lato opposto, a Palazzo degli Spiriti. È lì che i controlli sono minori e si assiste ai tuffi pericolosissimi di centinaia di giovanissimi e a un caos di assembramenti selvaggi». 

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Alla Rotonda Diaz, al tutto esaurito turistico si è accoppiato ieri il bagno tra i liquami, anche dei più piccoli. Bidoni, bicchieri e piatti, assorbenti, un mare di plastica in riva al mare: «Una scena vergognosa - spiega Francesco Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde - Rifiuti di ogni genere che si arenano sulla spiaggia.

Poco distanti, c’erano alcuni bambini che timidamente entravano nell’acqua facendosi largo tra i rifiuti. È inaccettabile che il lungomare versi in queste condizioni per l’inciviltà di alcuni e la sciatteria di altri. Si intervenga subito per difendere il nostro mare dagli inquinatori e dai tanti teppisti che, spesso, gettano finanche monopattini elettrici e biciclette a noleggio su arenili e scogliere. Oltre al controllo delle forze dell’ordine è auspicabile l’intervento di una task force di Asia pronta a intervenire in questi casi per evitare danni seri all’immagine della città proprio all’indomani della ripresa del boom turistico. Serve poi mettere in funzione le docce pubbliche e la pedana per disabili. Inoltre va eliminata la pozza di liquami che si è formata sul lido per una perdita». Eppure, siamo nell’epicentro del flusso di vacanzieri. 

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Stanno tornando i visitatori dalle Americhe, il cui arrivo era stato decisamente scoraggiato dalle restrizioni imposte dal Covid fino all’estate scorsa. Ristoranti, siti turistici e monumenti strapieni. Fiumana di gente che da ogni angolo del mondo ha scelto la Napoli-experience. Dunque, un indotto super anche per il settore dell’hospitality. Sold-out per b&b e affittacamere. «Siamo pieni al 90% - spiega Agostino Ingenito, presidente di Abbac (associazione di categoria della ricezione extralberghiera) - Stanno arrivando dei segnali più che positivi per quanto riguarda le presenze a Napoli, segnali che lasciano ben sperare per una ripresa economica della città. In particolare, sta stiamo assistendo al ritorno di americani e canadesi, il cui flusso si era arrestato negli anni della pandemia. Secondo i primi dati disponibili dalle 1000 strutture dei nostri associati, il 25% dei turisti arriva dall’America, il 45% proviene invece dall’Europa e il 30% arriva dall’Italia». La città, insomma, si prepara a un difficile idillio tra i bagnanti napoletani e un turismo di alto profilo come quello canadese o statunitense.

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