Napoli, al centro storico tornano i turisti ma c'è anche l'invasione delle borse «pezzotte»

Napoli, al centro storico tornano i turisti ma c'è anche l'invasione delle borse «pezzotte»
di Antonio Folle
Sabato 5 Giugno 2021, 20:29 - Ultimo agg. 24 Marzo, 03:34
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Questa mattina il centro storico di Napoli, complice le temperature miti, è stato preso d'assalto da migliaia di napoletani e dai tanto attesi e desiderati turisti. Una ventata di "normalità" che arriva dopo mesi di passione e di incertezze sulla tenuta futura delle tante attività commerciali del centro antico della città. Ad oggi è ancora presto per tirare le somme dopo mesi di pandemia e di chiusure forzate. Con ogni probabilità alle già tante attività che hanno chiuso i battenti se ne aggiungeranno altre che non riusciranno a "reagire" alla crisi ma oggi, almeno dal punto di vista psicologico, è stato compiuto un importante passo avanti.

Insieme al tradizionale "struscio" del sabato mattina, però, stamattina un'altra - e sicuramente molto poco piacevole - tradizione è stata rispettata.

Insieme ai turisti, infatti, hanno fatto la loro ricomparsa i famigerati venditori di merci abusive. Borse, foulard, scarpe e occhiali rigorosamente "pezzottati" che hanno inondato i Decumani. In alcuni punti la calca dei visitatori, unita alla presenza delle bancarelle abusive, ha creato alcuni pericolosi assembramenti che, da un lato, testimoniano la voglia di normalità che ormai si respira nel centro storico di Napoli e, dall'altro lato, rappresentano un sicuro pericolo per la sicurezza. 

 

Nonostante la campagna vaccinale anche in Campania proceda spedita, è necessario impedire con ogni mezzo gli assembramenti per scongiurare eventuali contagi. Il virus, però, non è il solo cruccio per i commercianti - quelli legali - del centro antico di Napoli. La presenza di una così folta "concorrenza" sleale rischia di rendere del tutto vani gli sforzi compiuti in questi mesi per continuare a tenere vive le attività commerciali della zona.

Le merci contraffatte - bisogna ammettere, con notevole maestria - rappresentano un enorme danno dal punto di vista commerciale per i negozi legali. I "pezzi" esposti sulle bancarelle gestite quasi esclusivamente da extracomunitari che, a loro volta, li acquistano nella miriade di fabbriche illegali sparse nell'hinterland partenopeo, vengono venduti a prezzi - paragonati ai prezzi di listino dei negozi - inferiori anche dell'80%. Una mazzata colossale per le attività legali che, specie in un periodo di ripresa, difficilmente potranno fronteggiare una concorrenza così agguerrita.

«Questa mattina - la denuncia di Patrizia Bussola del Comitato Diritti Essenziali - tra i Decumani il caos ha regnato. Pochi i vigili urbani e le forze dell'ordine, in questo caso necessari per contenere il troppo entusiasmo da tavolino di bar, ristoranti e pizzerie che hanno esagerato con l'occupazione di suolo pubblico. Tra l'altro - spiega l'attivista - è ritornato il problema della presenza dei venditori ambulanti di merce contraffatta che, specie tra piazzetta Nilo e via San Biagio dei Librai, con la loro presenza hanno notevolmente intralciato il flusso pedonale».

Le forze dell'ordine nei prossimi mesi avranno un duro compito: quello di garantire il mantenimento delle distanze interpersonali - i limiti sono ancora vigenti - e di garantire il rispetto della legalità in un punto nevralgico di Napoli anche in vista dell'ormai quasi certa "promozione" della Campania in zona bianca. 

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