Questa mattina il centro storico di Napoli, complice le temperature miti, è stato preso d'assalto da migliaia di napoletani e dai tanto attesi e desiderati turisti. Una ventata di "normalità" che arriva dopo mesi di passione e di incertezze sulla tenuta futura delle tante attività commerciali del centro antico della città. Ad oggi è ancora presto per tirare le somme dopo mesi di pandemia e di chiusure forzate. Con ogni probabilità alle già tante attività che hanno chiuso i battenti se ne aggiungeranno altre che non riusciranno a "reagire" alla crisi ma oggi, almeno dal punto di vista psicologico, è stato compiuto un importante passo avanti.
Insieme al tradizionale "struscio" del sabato mattina, però, stamattina un'altra - e sicuramente molto poco piacevole - tradizione è stata rispettata.
Nonostante la campagna vaccinale anche in Campania proceda spedita, è necessario impedire con ogni mezzo gli assembramenti per scongiurare eventuali contagi. Il virus, però, non è il solo cruccio per i commercianti - quelli legali - del centro antico di Napoli. La presenza di una così folta "concorrenza" sleale rischia di rendere del tutto vani gli sforzi compiuti in questi mesi per continuare a tenere vive le attività commerciali della zona.
Le merci contraffatte - bisogna ammettere, con notevole maestria - rappresentano un enorme danno dal punto di vista commerciale per i negozi legali. I "pezzi" esposti sulle bancarelle gestite quasi esclusivamente da extracomunitari che, a loro volta, li acquistano nella miriade di fabbriche illegali sparse nell'hinterland partenopeo, vengono venduti a prezzi - paragonati ai prezzi di listino dei negozi - inferiori anche dell'80%. Una mazzata colossale per le attività legali che, specie in un periodo di ripresa, difficilmente potranno fronteggiare una concorrenza così agguerrita.
«Questa mattina - la denuncia di Patrizia Bussola del Comitato Diritti Essenziali - tra i Decumani il caos ha regnato. Pochi i vigili urbani e le forze dell'ordine, in questo caso necessari per contenere il troppo entusiasmo da tavolino di bar, ristoranti e pizzerie che hanno esagerato con l'occupazione di suolo pubblico. Tra l'altro - spiega l'attivista - è ritornato il problema della presenza dei venditori ambulanti di merce contraffatta che, specie tra piazzetta Nilo e via San Biagio dei Librai, con la loro presenza hanno notevolmente intralciato il flusso pedonale».
Le forze dell'ordine nei prossimi mesi avranno un duro compito: quello di garantire il mantenimento delle distanze interpersonali - i limiti sono ancora vigenti - e di garantire il rispetto della legalità in un punto nevralgico di Napoli anche in vista dell'ormai quasi certa "promozione" della Campania in zona bianca.