Galleria Umberto di Napoli, l'ultimo sfregio: tappi di legno al posto dei rosoni rotti

Galleria Umberto di Napoli, l'ultimo sfregio: tappi di legno al posto dei rosoni rotti
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 28 Giugno 2021, 00:00 - Ultimo agg. 29 Giugno, 07:22
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L’ultimo sfregio sono i tondi in legno compensato sistemati al posto dei rosoni in ferro battuto e cristallo trasparente: nella Galleria Umberto sono comparsi all’improvviso, sistemati qualche giorno fa dai tecnici del Comune di Napoli negli spazi ormai irrimediabilmente danneggiati e pericolosi per il passaggio pedonale. Un colpo d’occhio che corrisponde a un pugno nello stomaco. La grande bellezza dell’edificio che segnò l’inizio del «Risanamento» della città è ormai solo una cartolina sbiadita, ed anzi diventa oggi il simbolo della sua decadenza.

Ma i rosoni trasformati in tappi di sughero sono solo l’ultimo di una serie di graffi e rasoiate ad uno dei luoghi più battuti da napoletani e turisti. Dinanzi al «rattoppo» fatto molto alla buona esplode la rabbia dei residenti e dei commercianti che hanno investito immaginando di poter vivere e vendere in quello che un tempo era il salotto buono di Napoli, l’epicentro della dolce vita, del café chantant, la via d’accesso al teatro di San Carlo, il crocevia per artisti e uomini di cultura; e che oggi si trasforma in terra di nessuno: con le partite di pallone giocate nottetempo dagli scugnizzi che calano dai Quartieri e dal Pallonetto, dei teppisti che ne devastano i marmi a bordo degli scooter, dei balordi che affidano a un tratto di pennarello indelebile volgari graffiti sulle pareti marmoree. 

Nei quattro angoli e punti di accesso il fetore di urina è insopportabile. Alzando gli occhi verso le volte di vetro ci si accorge poi che mentre alcuni palazzi che ospitano condomìni sono stati restaurati, ripristinando il colore originario delle facciate, mentre altri palazzi restano incrostati da patine di nerofumo. Persino i mosaici policromi che disegnano lo stemma del Comune di Napoli si stanno sbriciolando (se ne salva soltanto uno, ancora miracolosamente integro). 

Ora a completare il più trash dei quadri sono arrivati i «tappi» in legno sui rosoni.

Una soluzione provvisoria, assicurano da Palazzo San Giacomo: ma a Napoli nulla è più definitivo del provvisorio, come dimostra la triste vicenda del tunnel della Vittoria.

A denunciare lo sfacelo è anche il consigliere regionale di Europa verde, Francesco Emilio Borrelli. «I rosoni sotituiti con tavole di legno siliconate - dichiara - rappresentano una soluzione che mortifica uno dei tesori della nostra città. I rosoni in vetro della Galleria Umberto I di Napoli, danneggiati ad opera di teppisti e incivili che quotidianamente utilizzano questo monumento come campo di calcio, di motocross, finanche per serenate improvvisate con tanto di palchetti abusivi, sono stati sostituiti con tavole di legno dello spessore di circa tre millimetri siliconate alla pavimentazione. Una soluzione a dir poco mortificante per uno dei tesori storici e architettonici più prestigiosi della nostra città». 

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E dire che si parla della Galleria Umberto, un bene sul quale dovrebbe insistere cura e attenzione non soltanto da parte del Comune, ma anche della Sorpintendenza. «Francamente - prosegue Borrelli, che nei giorni scorsi ha svolto un sopralluogo insieme al consigliere del Sole che Ride della II municipalità, Salvatore Iodice - dopo oltre dieci anni di denunce, segnalazioni e tentativi di salvaguardare questo bene, quello che ci si è prospettato dinanzi agli occhi nel corso del sopralluogo effettuato è davvero difficile da sopportare. Una soluzione scellerata adottata nell’imbarazzante silenzio della Soprintendenza che, oramai, sembra sempre più disinteressata alla tutela di questo bene che in alcuni punti è un orinatoio puzzolente e indecente totalmente devastato». 

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