Disservizi e spazzatura, Napoli non è una città per turisti: «Ma è troppo bella»

Disservizi e spazzatura, Napoli non è una città per turisti: «Ma è troppo bella»
di Rossella Grasso
Giovedì 23 Agosto 2018, 19:25 - Ultimo agg. 24 Agosto, 10:07
3 Minuti di Lettura
Davanti a una bella pizza fritta, al panorama spettacolare e alla simpatia degli abitanti, i turisti perdonano a Napoli tante cose e la amano comunque. Essere turista a Napoli non è la cosa più semplice del mondo ma le migliaia di persone che affollano la città ad agosto sono ben disposte a chiudere un occhio. «È una città troppo bella, ci si arrangia volentieri», dice Marco, un ragazzo di Milano in vacanza con la fidanzata. I due raccontano che il primo impatto con la città è stato complicato: «Scesi dal treno alla stazione Garibaldi abbiamo cercato un biglietto per i mezzi pubblici – raccontano – tutte le macchinette erano rotte e c’era un solo sportello disponibile. Abbiamo fatto circa 30 minuti di fila per conquistare il biglietto».

Stesse difficoltà anche per Jacqueline, francese, molto entusiasta per la varietà dei graffiti sui muri, un po’ meno per il suo primo incontro con la città: «Alla stazione non ci sono indicazioni precise per i turisti – racconta – ho chiesto in giro ma mi hanno detto di cercare il personale. Peccato che in giro non c’era nessuno». Molte macchinette per fare i biglietti per i mezzi sono guaste ma giù alla metro Garibaldi è attivo un infopoint che ne vende di tutti i tipi, fasce e durata. Peccato sia una sorta di Eldorado e non sia affatto segnalato. Ma non tutto è negativo alla stazione. C’è un centro turistico molto attivo e il personale della security è molto attento. Se vedono un turista distratto con la borsa aperta o lo smartphone troppo in vista gli raccomandano di fare attenzione.

Nelle stazioni della metro e delle funicolari più frequentate dai turisti funziona in media una macchinetta per fare i biglietti su tre. Se ce né una operativa probabilmente non dà resto o prende solo monete e il turista medio rimane un po’ spaesato. A Toledo il problema è stato risolto con un banchetto dell’Anm che vende biglietti, alla funicolare centrale fortunatamente c’è di passaggio un tecnico che agevola la vendita. Alla funicolare di via Morghen e alla metro di Museo meglio essersi procurati il biglietto altrove. Se comprare un biglietto è come trovare un ago in un pagliaio, l’esperienza dei bagni pubblici può essere traumatica.
 

Le opinioni tra i turisti sono discordanti in merito alla pulizia generale della città. Qualcuno dice di esserne rimasto piacevolmente stupito, qualcun altro invece ne è dispiaciuto. «Abbiamo trovato la città un po’ abbandonata a se stessa e poco curata», dice la coppia di Milano. Effettivamente tra le strade del centro storico cumuli di spazzatura si alternano ai negozi di souvenir. «A Napoli ci sono palazzi e strutture meravigliose – dice una ragazza di Bologna – dovrebbero essere curati un po’ di più». «Non sono riuscita a vedere il Castel Nuovo – dice un’altra ragazza bolognese – sul sito c’era scritto che era aperto, poi siamo arrivati lì ed era chiuso per lavori». Alcuni infopoint sono chiusi e riaprono in tempi non meglio identificati per cui chiedere informazioni è ancora più complicato.

«Però si mangia davvero bene – dice una signora veneziana – Napoli è una città meravigliosa, da vedere assolutamente». E così una bella pizza fritta di Sorbillo cancella il malumore per i disservizi dei trasporti pubblici, la spazzatura per strada, i negozi chiusi e le imprecisioni sui siti di interesse storico-architettonico. «Certo sarebbe bello se i mezzi funzionassero qualche ora in più la sera - dice un ragazzo – ma la gente a Napoli è così accogliente che alla città perdoniamo tutto». E così esplode l’amore per Napoli che fino a pochi anni fa era snobbata dal turismo di massa. I turisti vengono da ogni parte del mondo tanto che a Ferragosto l’85% delle stanze su Booking erano occupate. Passeggiano, mangiano, visitano e comprano di tutto. Anche i sanpietrini a 7 euro dipinti a mano per riportarsi a casa un pezzo di Napoli. E in cambio, nonostante tutto, lasciano alla città un pezzo di cuore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA