La pazza estate di Napoli: il Comune vieta la pedana già montata alla Canottieri

La pazza estate di Napoli: il Comune vieta la pedana già montata alla Canottieri
di Paolo Barbuto
Mercoledì 10 Luglio 2019, 11:30
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La consueta pedana sugli scogli della Canottieri è affollata di soci che cercano relax nei giorni della calura napoletana, è stata installata nell'ultima settimana di giugno, proprio nei giorni in cui il Comune stilava un documento ufficiale secondo il quale quella struttura non poteva essere installata.
 
Si tratta di una disposizione dirigenziale di «improcedibilità» per la realizzazione di quella struttura, diramata dallo sportello unico edilizia del Comune di Napoli con una disposizione dirigenziale (numero 340) dello scorso 25 di giugno.

Quel documento, secondo il Comune, sarebbe stato inviato via mail alla posta certificata dell'architetto che ha presentato l'istanza, e sarebbe anche stato spedito a un indirizzo «fisico», via posta, al presidente del sodalizio, Achille Ventura che, però, di questo documento non ha avuto nessuna comunicazione, per cui quando ieri mattina ne ha scoperto l'esistenza, è rimasto sorpreso e ha immediatamente attivato i tecnici del Circolo per capire cosa stesse accadendo.

Solo in serata c'è stato un chiarimento sulla questione: il presidente giallorosso ha appurato che la notizia è stata comunicata al circolo solo nella giornata di lunedì e ha immediatamente disposto il divieto ad utilizzare la pedana in attesa dell'ottenimento dei permessi: «Ci dicono che occorre un parere della Soprintendenza, lo chiederemo. Se ci verrà negato smonteremo immediatamente quella struttura, ci bastano quattro giorni per rimuoverla completamente».

Il documento nel quale si comunica il divieto a realizzare la pedana, è stato pubblicato ufficialmente nella serata di lunedì sul sito ufficiale del Comune: insomma da ogni parte del mondo hanno potuto leggerlo e avrebbero potuto farlo anche alla Canottieri dove, però, evidentemente erano già informati della vicenda se, come hanno spiegato al presidente, la questione è stata già affrontata.

Si tratta, del resto, di una richiesta che il circolo del Molosiglio presenta con regolarità ogni anno e che ciclicamente viene accettata dal Comune di Napoli: sembra strano che solo dopo tanti anni vengano individuate distrazioni od omissioni nella presentazione di una domanda che fa parte ormai delle operazioni cicliche svolte dal sodalizio giallorosso.

Invece il dirigente Andrea Ceudech nella disposizione che ha inviato al circolo, presenta una lunga lista di mancanze nella documentazione allegata alla richiesta di realizzazione «di una piattaforma temporanea su scogliera ad uso solarium» di 311 metri quadri.

In primo luogo viene presa in considerazione la parte progettuale della domanda e si sottolinea che «il grafico non rappresenta lo stato pregresso dei luoghi, lo stato di progetto invece non consente di definire l'intervento da eseguire tra le opere realizzabili con la procedura della comunicazione di inizio lavori... in quanto è possibile realizzare opere che devono essere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee, ovvero destinate fin dall'origine a soddisfare esigenze specifiche e chiaramente individuabili e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni».

Poi c'è la questione dei pareri e delle concessioni da richiedere prima di passare alla realizzazione. Scrive il Comune: «L'istanza è priva della concessione demaniale con autorizzazione alla realizzazione dell'intervento e conseguente progetto approvato dall'Autorità Portuale di Napoli», e insiste «non è stato allegato il parere favorevole della Soprintendenza Archeologica».
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