Napoli, fuochi d'artificio nella notte: l'ultimo incubo dei residenti di via Falcone

Napoli, fuochi d'artificio nella notte: l'ultimo incubo dei residenti di via Falcone
di Valerio Esca
Mercoledì 6 Dicembre 2017, 09:51
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«Siamo angosciati. A nessuno interessa delle nostre vite». I residenti di via Aniello Falcone sono esasperati, affranti e senza speranza. «Qui ogni sera c'è una novità. Adesso si sparano i fuochi d'artificio quasi tutte le sere». Valeria Stinelli del comitato residenti di via Aniello Falcone è senza voce, perché la notte tra domenica e lunedì, intorno alle 2, non ha più retto, si è affacciata al balcone e ha cominciato a gridare contro i giovani che hanno fatto esplodere prima una, poi due, poi tre batterie di fuochi. «Smettetela...» ha gridato Valeria; la risposta è stata secca, oltre che offensiva. «La notte tra domenica e lunedì hanno cominciato a sparare e non hanno più smesso - racconta Stinelli con un filo di voce - Prima verso mezzanotte, poi la seconda batteria intorno alle due e avanti così fino alle tre di notte. Mi sono svegliata con il cuore in gola, di soprassalto. Quasi a sentirmi male. Ormai qui è invivibile. A nessuna istituzione importa nulla delle nostre vite. Cosa dobbiamo fare per riposare?».

«Che poi i gestori dei baretti - prosegue la rappresentante del comitato residenti Falcone - avrebbero dovuto farsi furbi. Si appellano continuamente al patto tra gentiluomini. Allora mi chiedo perché non abbassano il volume della musica? Perché non curano la loro clientela? L'altra notte oltre ai fuochi anche la musica. Gli auguri di compleanno, e poi a cantare 'o surdato nnammurato fino all'alba. Evidentemente i gestori tacciono perché altrimenti non guadagnerebbero più nulla. Noi non siamo contro il divertimento, ma contro le ondate barbariche, contro gli schiamazzi e la musica oltre i livelli consentiti. Fino ad oggi dovevamo preoccuparci solo di questo, adesso anche dei fuochi pirotecnici».
 
A rincarare la dose l'avvocato Mauro Boccassini, del comitato civico Aniello Falcone: «Da qualche settimana, assistiamo a un forte aumento dell'utilizzo di fuochi artificiali. Le cosiddette batterie vengono esplose o nei Giardinetti Taranto, dove si riuniscono comitive di ragazzi che festeggiano portandosi anche torte e beveraggi, oppure poco più giù in corrispondenza dei discobar, dove i clienti festeggiano eventi privati. Ormai praticamente ogni compleanno, laurea o ricorrenza trova il suo culmine nell'accensione di fuochi pirotecnici. Nella settimana appena trascorsa è accaduto tre notti su sette. Giovedì scorso i fuochi artificiali sono stati esplosi addirittura all'1 e 40, e domenica ancora più tardi. Credo sia superfluo descrivere l'effetto sul riposo dei residenti di queste esplosioni in piena notte. Io e mia moglie - rimarca Boccassini - siamo sobbalzati dal letto e mio figlio di 3 anni e mezzo era terrorizzato. Uguale nottataccia per tanti altri residenti. Ovviamente io ed altri residenti abbiamo sporto denuncia. Un'ennesima molestia che si somma a quelle che già sperimentiamo da anni a causa della movida». Prova a chiarire la situazione Aldo Maccaroni, titolare di attività e storico gestore di baretti: «Non è possibile accomunare un matto che sfascia le auto con la movida di Falcone. Tutte le cose che succedono ormai sono colpa dei baretti. Lo abbiamo detto più volte, si tratta di schegge impazzite, impossibili da controllare. Lo diciamo sempre ai clienti che non è consentito farlo. Poi diventa un problema di ordine pubblico. Incontrerò presto la polizia municipale perché crediamo di aver individuato un sospetto per la brutta storia delle auto distrutte. Che non c'entra proprio nulla con la movida».
 

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