Natale a Napoli, smontate le luminarie al Vomero: esplode la rabbia di residenti e commercianti

Natale a Napoli, smontate le luminarie al Vomero: esplode la rabbia di residenti e commercianti
di Emiliano Caliendo
Domenica 12 Dicembre 2021, 19:42 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 12:05
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Rabbia e sconcerto tra i residenti e i commercianti del Vomero che, all’alba di questa mattina, hanno assistito allo smontaggio delle luci natalizie, installate e finanziate dalla Camera di Commercio di Napoli, lungo via Alessandro Scarlatti e via Luca Giordano. La ditta vincitrice del bando per le luminarie di Natale indetto dall’ente Camerale, ha dovuto quindi provvedere allo smontaggio dei tralicci per consentire a Palazzo San Giacomo gli interventi di manutenzione degli alberi, programmati sin da ottobre prima dell’insediamento dell’amministrazione del sindaco Gaetano Manfredi.

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Come attestato da una comunicazione del Servizio Verde del Comune, a partire dal 15 novembre, l’impresa incaricata dal Municipio ha ricevuto una scadenza di trenta giorni per eseguire le operazioni di potatura. La precondizione, senza la quale non si può procedere, però, è quella dello smontaggio delle luminarie che insistono sugli alberi delle due strade del Vomero. Ciò ha scatenato un pingpong tra ente camerale e amministrazione comunale, in particolare l’assessorato al Verde, su chi avrebbe dovuto poi sobbarcarsi i costi di un eventuale rimontaggio delle luminarie. La Camera di Commercio ha comunicato ai commercianti di zona di non essere in grado di permettersi la spesa di una doppia reinstallazione delle luminarie, in quanto sforerebbe i costi già previsti dal bando “Illuminiamo Napoli”.

Sulla stessa falsariga il Comune, dato lo stato di predissesto, ha fatto sapere che difficilmente riuscirà a trovare i soldi per un’ulteriore integrazione economica alla ditta incaricata di occuparsi delle luminarie. Quindi nulla da fare, buio al Vomero. 

La situazione sembrava essersi risolta la settimana scorsa quando l’assessore Vincenzo Santagada aveva rassicurato le parti in causa comunicando alla stampa di aver rimandato gli interventi di potatura a «subito dopo le festività» non appena «il meteo sarebbe stato clemente», aggiungendo che in quel momento gli uffici tecnici non avevano «inviato nessuna nota di intervento». Nel frattempo alla Camera di Commercio non è arrivata nessuna comunicazione su un’eventuale proroga, che di fatto non c’è stata. In virtù quindi dell’ultimo scambio ufficiale di missive tra i due enti, risalente al 25 novembre, nella quale il Comune sollecitava la Camera di commercio di provvedere alla rimozione delle luminarie, questa mattina le strade dello shopping vomerese si sono viste private dell’atmosfera natalizia garantita la sera in tutti gli altri quartieri cittadini. Una vicenda il cui peccato originale, stando a quanto filtra da Palazzo della Borsa, risalirebbe alla conferenza dei servizi di luglio quando all’atto della firma della convenzione tra Comune e Camera di commercio sulle luminarie, nessuno dei dirigenti del Servizio Verde o del Servizio Eventi di Palazzo San Giacomo ha comunicato a quest’ultima che bisognava procedere in questo periodo dell'anno alla potatura. L’assessore al ramo Santagada si è quindi trovato a gestire una situazione stabilita dalla precedente amministrazione, commettendo l’errore però di lasciare intendere che sarebbe intervenuto procrastinando il taglio delle alberature a dopo le festività. Questo mentre, contemporaneamente, gli uffici tecnici del Comune pressavano e intimavano la Camera di Commercio di smontare i led natalizi, per una potatura decisa a luminarie già montate.

Giovedì scorso, in occasione dell’inaugurazione del videomapping di Palazzo Fuga, il presidente della Camera di commercio, Ciro Fiola ha tentato di ricucire lo strappo comunicando che «se a seguito del nostro smontaggio il Comune di Napoli ci comunicasse di riuscire a effettuare la potatura entro 48 ore, in questo caso la ditta incaricata, in un’ottica di gestione delle proprie risorse, ha fatto sapere che riuscirebbe a garantire il rimontaggio immediato superando il problema di natura economica. Se arrivasse una nota del genere ci caricheremmo noi l’onere del rimontaggio». La nota non è mai arrivata, beffando così i tanti commercianti vomeresi che avevano plaudito all’iniziativa “Illuminiamo Napoli”. 

Deluso dal comportamento di entrambi i protagonisti della querelle, il presidente del Centro Commerciale Naturale Vomero-Arenella, Enzo Perrotta: «Restiamo basiti per questa rigidità mostrata dall'Ente Camerale. Ora speriamo che qualcuno tra comune e Camera di Commercio si voglia accollare le spese per il rimontaggio delle luminarie». Tutte sulla stessa linea d’onda, invece, le reazioni della politica: «È inutile lo scarica barile. Non deve più accadere», tuona su Facebook la presidente della Quinta Municipalità, Clementina Cozzolino. «Come presidente – aggiunge Cozzolino - chiederò la documentazione con i permessi rilasciati a suo tempo, con l’impegno che il prossimo anno si proceda con attenzione meticolosa a partire dalla corretta collaborazione tra le istituzioni coinvolte». Ancor più critici i rappresentanti dell’opposizione al parlamentino di via Morghen: «I processi vanno governati e seguiti. L'assessore Santagata è stato smentito dai suoi uffici che non hanno firmato l'ordinanza di proroga della potature, mentre il presidente Cozzolino avrebbe dovuto fare le barricate agli uffici comunali, per trovare la giusta soluzione per il territorio, invece si è fidata delle chiacchiere del suo assessore», attaccano in una nota congiunta i consiglieri di Forza Italia, Antonio Culiers e Francesco Flores. «Nonostante le rassicurazioni arrivate ai rappresentanti degli esercenti collinari da parte dell'amministrazione comunale, dell'assessore al verde e dai dirigenti della Camera di Commercio, le luminarie sono state ugualmente smontate prima di Natale senza che ci fosse alcuna urgenza o pericolo di procedere prima della fine delle festività», scrive invece Emanuele Papa, consigliere di quartiere della Lega. Mentre il capo dell’opposizione in consiglio comunale, Catello Maresca, punta il dito contro l’amministrazione di Palazzo San Giacomo «per la mancata trasparenza delle attività amministrative e il diritto dei cittadini di sapere cosa succede nei loro quartieri».

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