Inaugurata, questa mattina, la trentaseiesima edizione del Navigare, il Salone Nautico Internazionale di Napoli che resterà aperto al molo Luise sino a domenica 20. Alla cerimonia di apertura sono intervenute tutte le istituzioni di territorio che, accolte da Gennaro Amato presidente della società organizzatrice, hanno visitato l’esposizione.
Regione, Comune, Autorità Portuale di Napoli, Camera di Commercio, CNA e anche la BCC di Napoli, al molo Luise, hanno avuto un confronto aperto sulla questione dell’assenza di posti barca e ormeggi. Una problematica che attanaglia non solo gli armatori, costretti a portare le imbarcazioni in porti di altre province o regione, ma anche per i cantieri produttori e le concessionarie di rivendita che non riescono a garantire ai propri clienti attracchi in città. Il dato attuale prevede che ogni 10 barche prodotte/vendute solo 5 trovano possibilità di ormeggio.
Gennaro Amato sulla questione ha idee ben chiare: «Se non si trova velocemente una soluzione l’intero comparto produttivo e la filiera della nautica subirà una contrazione che porterà molte aziende costruttrici a licenziare dipendenti e a ridurre la produttività, il turismo nautico diminuirà in città con la conseguente riduzione dell’indotto economico che produce sul territorio e, soprattutto, si perderanno oltre 1500 posti di lavoro e un fatturato di 450 milioni di euro annui». Analisi condivisa dal presidente dell’Autorità Portuale di Napoli Andrea Annunziata: «È un momento importantissimo di ripresa non prevedibile, abbiamo un aumento importantissimo dell’economia nostra nel porto e vedo assurdo che non aumenti anche il settore della nautica nonostante ci siano tutte le condizioni, operatori importantissimi, costruttori di barche, ma se dovessi comprare una barca vorrei prima il posto barca, ma se non c’è il posto barca non compro la barca.
L’assessore regionale, Nicola Caputo, con delega al mare, conferma la volontà esecutiva ed indica la strada dei fondi per l’attuazione dei progetti in città: «È importante parlare di porti in una città come Napoli che deve assolutamente sfruttare al massimo l’economia del mare che, da una ristrutturazione del comparto, ne può venire fuori. C’è tanta attenzione sia dal punto di vista del Governo regionale, ma anche delle istituzioni coinvolte, e siamo sulla buona strada anche per rilanciare questo settore. È una ambizione che dobbiamo cogliere e ci sono tante opportunità di finanziamento e di grandi opere infrastrutturali che si stanno programmando, e questa potrebbe essere sicuramente l’occasione che può far segnare il salto di qualità per questa città».
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