Niente telecamere sul mare di Posillipo, così a Riva Fiorita regna l'illegalità

Niente telecamere sul mare di Posillipo, così a Riva Fiorita regna l'illegalità
di Gigi Di Fiore
Martedì 9 Luglio 2019, 07:00
4 Minuti di Lettura
È insolito entrare in un'area Ztl, senza una telecamera né un agente della polizia locale a controllare l'accesso. Via libera, nella Napoli del laissez faire accade anche questo. Posillipo, via Ferdinando Russo, un chilometro scosceso per arrivare a Riva Fiorita, uno dei cinque accessi liberi al mare cittadino.
 
Il regno dell'anarchia, con vecchi divieti di sosta h-24 ai lati della strada e una Ztl che dovrebbe essere attiva dalle 9 alle 19 diventati parodie. Qui abita la piccola illegalità, che rende impossibile la vita ai residenti.

Le auto in sosta vietata sono poche, ma è lunedì. Nell'ultimo fine settimana, come sempre è stato l'inferno. Racconta Gennaro Esposito, medico del Cardarelli, residente a Riva Fiorita: «Nel nostro parco, c'è stata una fuga di gas e abbiamo chiamato i vigili del fuoco. Le auto in sosta impedivano il passaggio del loro mezzo e hanno proseguito a piedi. Ho chiamato il 113 per segnalare che un'ambulanza non sarebbe potuta passare, mi hanno dirottato alla polizia locale dove mi hanno risposto che ero la 50esima persona che segnalava il problema, ma non avevano auto disponibili».

Sono circa tremila le persone che nei fine settimana vengono qui a fare il bagno, è la spiaggia di lusso popolare, l'alternativa alla rotonda Diaz. Il «Bar del mare» è all'ingresso dell'area di Riva Fiorita. Tavolini esterni, a ridosso della spiaggetta libera prima della scogliera bianca dove ci sono non più di una cinquantina di persone. Qualcuno ha il suo ombrellone. Nicola Marino gestisce il bar dal 1988, ma prima c'era il padre che lo aveva aperto nel 1975. Dice: «Vivo e lavoro qui e conosco a fondo i problemi. L'arrivo a questo tratto di mare va regolato con un progetto che pure abbiamo presentato al Comune che lo ha bocciato. Prevedeva auto parcheggiate su via Posillipo e navette. Quando abbiamo tentato di avviare un servizio navette per eventi serali, abbiamo trovato ostacoli».

Un'utenza molto pop al mare, la sera Riva Fiorita si anima per l'aperitivo o per le cene da «Giuseppone a mare», storico ristorante del 1889, riaperto dopo una pausa 4 anni fa. Nell'assenza di controlli sulle auto selvagge, via Russo è diventata il regno di 4 parcheggiatori abusivi. Sono qui da tempo, si alternano. Compaiono e scompaiono. Contro di loro, le denunce del consigliere regionale Francesco Borrelli che sabato scorso su questa strada si è visto bruciare il motorino. Dice: «Non mi fermo, su Riva Fiorita ho tre denunce pronte. Una riguarda i parcheggiatori abusivi, la seconda gli ormeggi illegali, la terza una signora che impone il fitto di suoi lettini e ombrelloni. La legalità va ripristinata».

I parcheggiatori vennero controllati dalla polizia locale 9 giorni fa, ma sono tornati. Cinque euro a auto, ma non riescono a impedire i sempre più frequenti furti all'interno di veicoli in sosta. Non pochi automobilisti-bagnanti si sono trovati, anche in quest'ultimo fine settimana, i deflettori rotti e oggetti rubati nell'auto. Dice Nicola Marino: «Siamo tutti per la legalità, ma a volte i parcheggiatori contribuiscono a regolare il flusso delle auto nell'assenza totale di chi dovrebbe farlo. Perché non creare cooperative legali, che svolgano questo servizio?»

Tanti anni fa, si vedeva qui anche Maradona ospite di Josè Alberti nel suo pub sul mare «La Cueva». Al suo posto c'è ora la sede dell'attività di noleggio, ormeggio e fitto barche «Nautica Cafarelli». Ha 44 anni, è nato a Riva Fiorita e da piccolo già andava in barca. Gianluca Cafarelli ha da quest'anno la licenza su nolo e ormeggio di una cinquantina di barche e motoscafi. Organizza anche «tour per il golfo posillipino», con visita dal mare alle sei ville. Dice: «La mia famiglia lavora qui con le barche dal 1900, facciamo ormeggi da 10 anni e ora siamo entrati nella piena legalità. Io amo questo posto dove sono nato, siamo i primi a pulire i fondali, la spiaggia e gli scogli che i bagnanti lasciano in condizioni impossibili».

Qualche giorno fa, il Comune ha sistemato due cestini verdi che nei fine settimana straboccano di rifiuti da piccola discarica. Un grande caos, proprio sotto Villa Volpicella diventata la location Palazzo Palladini della fiction «Un posto al sole». C'è chi viene apposta per vederla. Aggiunge Gianluca Cafarelli: «Ci è dispiaciuto per il motorino del consigliere Borrelli, con i nostri estintori abbiamo spento il fuoco. È gente di fuori, nessuno qui ha interesse a fare una cosa del genere, vogliamo tutti la legalità».

E, per questo, è nato tre anni fa un comitato di residenti e imprenditori di Riva Fiorita. Riunisce un'ottantina di soci. Solo nel parco principale vivono 80 famiglie, altre 40 nel parco confinante. Presidente del comitato è l'avvocato Paolo Picone, che annuncia: «Venerdì alle 16,30, faremo qui una manifestazione di solidarietà al consigliere Borrelli. Ci battiamo da tempo per le telecamere di controllo della Ztl, per interventi che regolino l'afflusso delle auto senza negare il mare libero a nessuno. Senza auto, si potrebbe migliorare questa zona, con interventi di arredo urbano. Purtroppo, l'anarchia genera illegalità».

Un incanto il Vesuvio e il golfo visti da qui, ma alle spalle spadroneggiano auto e motorini in sosta. Qualcosa si vede solo quando la Fai organizza l'apertura di villa Rosebery, la residenza del capo dello Stato, al pubblico. La strada viene controllata, rispunta una navetta dell'Anm, tutto è pulito. «Ma noi residenti non veniamo avvisati quando davvero, in quell'occasione, la Ztl viene controllata» dice Nicola Marino.
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