Ospedale del Mare, ok del Comune di Napoli a quattro reparti: pronti 66 nuovi posti letto

Ospedale del Mare, ok del Comune di Napoli a quattro reparti: pronti 66 nuovi posti letto
di Ettore Mautone
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 10:43
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Conto alla rovescia per l'apertura di altri 66 posti letto all'Ospedale del mare. Le nuove unità di degenza saranno attivate a partire dal 15 gennaio, data programmata a metà dello scorso dicembre dalla Asl Napoli 1 e dalla struttura commissariale. Ieri in Regione, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca e del suo staff, del manager della Asl Napoli 1 e del commissario ad acta Ciro Verdoliva, è stato tracciato il punto della situazione acquisendo l'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria rilasciata dal Comune di Napoli. Un atto formale e necessario che definisce un passaggio cruciale per l'ampliamento dei posti letto e delle discipline mediche e chirurgiche che passano dagli attuali 191 posti letto a 257.

In pratica si tratta di attivare altri 4 nuovi reparti. La medicina e chirurgia di accettazione e d'urgenza, con 15 posti letto (dove andranno a lavorare i dirigenti medici selezionati in questi mesi con procedure concorsuali, mobilità e avvisi pubblici per contratti temporanei), la Neurologia con la stessa dotazione (15 posti letto), la Neurochirurgia dotata di 16 unità di ricovero e infine la Cardiologia con Utic ed emodinamica che potrà contare su 20 posti per i pazienti. Questi ultimi reparti, con il relativo personale, provengono dal Loreto Mare.
 
Nei prossimi giorni bisognerà dunque riorganizzare l'assistenza di pronto soccorso dell'ospedale di via Vespucci tenendo conto del mutato assetto e darne comunicazione al 118. Su questo punto bisogna comunque essere chiari: l'ospedale del Mare non avrà ancora attivo un vero e proprio pronto soccorso ma potrà solo accogliere pazienti stabilizzati in altri presidi della Asl Napoli 1 e dunque solo in seconda battuta, attraverso accessi indiretti e il trasporto secondario attivato dai presidi ospedalieri della Asl. Accessi che seguiranno tuttavia il definitivo percorso di arrivo al pronto soccorso dell'ospedale di Napoli est.

Qui una cartellonistica rinnovata e più chiara definisce il tracciato verso il dipartimento di emergenza dotato di camera calda. Sarà un modo si è detto nella riunione di ieri per testare i meccanismi di lavoro, collaudare i servizi e verificare il funzionamento delle routine di lavoro in pronto soccorso in vista del successivo passaggio fissato a marzo anche se ancora non c'è una data precisa. Per alcuni mesi bisognerà lavorare in team, stringendo sul piano organizzativo le maglie di una rete per ora divaricata sul piano logistico.

Il crono-programma dei successivi e ultimi due gradini (precedentemente fissati al 30 novembre e al 30 dicembre) e scrivere le date dell'ultimo miglio e giungere al completamento dei 415 posti letto complessivi (363 ordinari e 23 day hospital, 29 day surgery, 16 posti tecnici di osservazione breve intensiva) bisognerà invece attendere ancora alcuni mesi. L'ultimo gradino sarà l'apertura del pronto soccorso con accesso diretto di II livello completo per tutte le discipline compresa la Cardiologia con emodinamica, trauma center e unità ictus. Attività cliniche estese al recupero e riabilitazione e all'Unità spinale.

L'unica disciplina esclusa in questa fase sarà la Cardiochirurgia. Le procedure di reclutamento del personale restano comunque il principale scoglio da superare per accelerare i tempi della definitiva apertura del pronto soccorso a Napoli est. Lo stato di avanzamento dell'iter degli avvisi di mobilità, avviso pubblico, concorso e utilizzo graduatorie di altre aziende, è stato definito ieri ancora una volta nei dettagli.

Al 15 dicembre scorso risultano assegnati all'Ospedale del Mare 153 dirigenti medici, inclusi i direttori e responsabili di struttura, 229 infermieri e 72 Oss e 87 figure di altre qualifiche. Attualmente all'Ospedale del Mare prestano servizio 541 lavoratori di vari profili. Ne occorrono dunque altri 847 per raggiungere quota 1388 che rappresenta il punto di arrivo sottraendo il personale previsto per le attività di cardiochirurgia non ancora di immediata attivazione.
 
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