Oggi lo sgombero del palazzo dove visse San Giuseppe Moscati. Ad annunciare il cambio di passo è Palazzo San Giacomo che annuncia per oggi «l'esecuzione all'Ordinanza Sindacale di sgombero n. 01/2018 a tutela della pubblica e privata incolumità dell'immobile di proprietà comunale sito in via Cisterna dell'Olio 8/10, sulla base delle valutazioni tecniche che hanno confermato l'incompatibilità della presenza di persone con le condizioni dell'edificio». Ieri mattina, quando era stata annunciata l'evacuazione dello stabile dove vivono otto nuclei familiari, dagli uffici del sindaco era stato deciso di rimandare ancora una volta le operazioni per poi convocare, ieri pomeriggio, una rappresentanza degli inquilini del palazzo in Comune. La vicenda si trascina ormai da cinque anni, da quando proprio il solaio dell'appartamento del medico dei poveri crollò, attivando quindi un serio allarme sull'agibilità dell'intero palazzo. «A favore dei nuclei familiari sgomberati - hanno annunciato da Palazzo San Giacomo - il Comune potrà concedere a coloro che presentano condizioni di vulnerabilità un contributo straordinario di 5mila euro. Oppure le famiglie sgomberate potranno accadere ad un contributo per la stipula di un nuovo contratto di locazione per 3 anni, pari al 50% del canone di locazione, per un importo massimo di 3mila euro all'anno, a valere sull'apposito Fondo regionale».
Già nel 2018 il Comune aveva notificato ai residenti la necessità di sgomberare l'edificio a causa delle precarie condizioni di staticità del fabbricato.
Ieri mattina era stato previsto di procedere ancora una volta allo sgombero, poi tutto è stato rinviato. Non sapendo delle nuove determinazioni, ieri gli inquilini si sono asserragliati in casa fino alle 11. Poi ecco uscire dal portone alcuni parenti dei residenti e, incredibilmente, sono tutti volti noti. Il primo ad uscire è il regista napoletano Nicola Prosatore, vincitore del Nastro d'Argento per il corto Destinata Coniugi Lo Giglio. Con lui c'è la sua compagna vincitrice per ben due volte del David di Donatello, Antonia Truppo. «In questo palazzo - racconta Prosatore - abita mia madre. Ma già da qualche anno l'ho portata con me a Roma perché psicologicamente è un colpo durissimo vivere uno sgombero dalla casa dove hai sempre vissuto. Mia madre paga regolarmente il fitto al Comune, ma ha anche investito soldi per ristrutturare l'appartamento. E dire che qualche anno fa proprio il Comune voleva venderceli questi appartamenti: cosa voleva vendere? Un palazzo pericolante?». Dopo poco dal portone esce anche Giuliano Del Gaudio, anche lui un attore che ha studiato all'accademia del Bellini, divenuto celebre perché conosce e sa declamare a memoria l'intera Divina Commedia. «Qui abita papà e - racconta Giuliano - oggi (ieri n.d.r.) è stato convocato in Comune. Spero abbiano capito che effettuare uno sgombero in questo palazzo con anziani, bimbi e disabili sia molto complesso. Se un palazzo è davvero pericolante evacui subito la struttura e tutto ciò che c'è intorno, non aspetti cinque anni, è una situazione paradossale».