L'impero dei parcheggiatori abusivi a Napoli non conosce quartiere, fasce orarie e giorni della settimana. Mentre il Comune, saggiamente, lavora sul super Daspo contro i camorristi della sosta e inizierà da Santa Lucia - dove nei giorni scorsi gli abusivi hanno addirittura cacciato i carroattrezzi - va segnalato che il fenomeno nel post-Covid ha raggiunto vette clamorose. Lo testimonia, tra l'altro, il fatto che nello slargo tra Palazzo Reale e il San Carlo in un normale lunedì sera ci siano ben tre individui a chiedere soldi per parcheggiare, non si sa a quale titolo, in un'area pedonale in cui il transito sarebbe completamente vietato. Ma non mancano esempi altrettanto paradossali, come quello del «checkpoint» degli abusivi nel sottopasso del centro direzionale.
Siamo a un passo dalla prefettura, tra piazza Trieste e Trento, Plebiscito, San Carlo e Galleria Umberto. Sono le 21.45 del 2 maggio, e i ristoranti di zona, in questo momento, stanno registrando gli incassi maggiori della giornata. Intanto, intorno ai locali e alla fontana del Carciofo, sfilano pattuglie dell'esercito e della polizia. Sfilano anche folte comitive di napoletani e turisti stranieri, alla ricerca di parcheggio. Dall'area pedonale - segnalata con regolare cartello verticale - tra l'ingresso della biblioteca nazionale di Palazzo Reale e il San Carlo, si alzano tre mani per ogni auto che passa. Sono quelle degli abusivi, che agiscono indisturbati (nonostante le forze dell'ordine) e invitano le auto a occupare l'area teoricamente proibita ai veicoli. «Quanto volete?», chiede un signore. «Entrate, entrate - risponde l'abusivo sorridendo - poi fate a piacere». Nel suo volto non c'è alcuna traccia di preoccupazione, nessuna paura di essere fermato o punito. Anche se il passaggio delle forze armate, qui, è continuo.
Uno scenario diverso, ma ugualmente paradossale, si verifica nelle sere dei weekend al Centro direzionale, quando l'afflusso nella discoteca aperta in zona è maggiore e la presenza di forze dell'ordine un miraggio.
C'è una traversa, in piazza Cavour, che si chiama via Maria Longo ed è piena di strisce blu. È qui che migliaia napoletani in arrivo ai Decumani, specialmente di sera e nei weekend, cercano parcheggio. Le strisce sono state appena ridisegnate sul lato destro di tutta la strada (una lunga salita che porta fino a via Costantinopoli) con passate di vernice azzurra a tratti mal fatte. In ogni caso, quasi nessuno fa caso al grattino. Chi intende pagare col ticket, qui, deve esporsi al rischio di «strisciata» da parte degli abusivi, che hanno costruito un impero economico, ancora fiorente, in questo luogo d'accesso laterale al centro storico. Per scoraggiare i più civili, sull'emettitrice dei grattini qualcuno ha scritto: «Non funziona, non pagare». Ma è una fake news: funziona.