Palazzo Reale assediato, a Napoli regnano i ras della sosta

Palazzo Reale assediato, a Napoli regnano i ras della sosta
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 4 Maggio 2022, 08:20 - Ultimo agg. 13:14
4 Minuti di Lettura

L'impero dei parcheggiatori abusivi a Napoli non conosce quartiere, fasce orarie e giorni della settimana. Mentre il Comune, saggiamente, lavora sul super Daspo contro i camorristi della sosta e inizierà da Santa Lucia - dove nei giorni scorsi gli abusivi hanno addirittura cacciato i carroattrezzi - va segnalato che il fenomeno nel post-Covid ha raggiunto vette clamorose. Lo testimonia, tra l'altro, il fatto che nello slargo tra Palazzo Reale e il San Carlo in un normale lunedì sera ci siano ben tre individui a chiedere soldi per parcheggiare, non si sa a quale titolo, in un'area pedonale in cui il transito sarebbe completamente vietato. Ma non mancano esempi altrettanto paradossali, come quello del «checkpoint» degli abusivi nel sottopasso del centro direzionale.

Siamo a un passo dalla prefettura, tra piazza Trieste e Trento, Plebiscito, San Carlo e Galleria Umberto. Sono le 21.45 del 2 maggio, e i ristoranti di zona, in questo momento, stanno registrando gli incassi maggiori della giornata. Intanto, intorno ai locali e alla fontana del Carciofo, sfilano pattuglie dell'esercito e della polizia. Sfilano anche folte comitive di napoletani e turisti stranieri, alla ricerca di parcheggio. Dall'area pedonale - segnalata con regolare cartello verticale - tra l'ingresso della biblioteca nazionale di Palazzo Reale e il San Carlo, si alzano tre mani per ogni auto che passa. Sono quelle degli abusivi, che agiscono indisturbati (nonostante le forze dell'ordine) e invitano le auto a occupare l'area teoricamente proibita ai veicoli. «Quanto volete?», chiede un signore. «Entrate, entrate - risponde l'abusivo sorridendo - poi fate a piacere». Nel suo volto non c'è alcuna traccia di preoccupazione, nessuna paura di essere fermato o punito. Anche se il passaggio delle forze armate, qui, è continuo.



Uno scenario diverso, ma ugualmente paradossale, si verifica nelle sere dei weekend al Centro direzionale, quando l'afflusso nella discoteca aperta in zona è maggiore e la presenza di forze dell'ordine un miraggio.

Qui, nel sottopasso che conduce alle scale che portano verso grattacieli e uffici, gli automobilisti vengono stoppati da un vero e proprio checkpoint. Alcuni individui, che parlano, vestono e si atteggiano come personaggi di Gomorra, fermano i veicoli nel bel mezzo della carreggiata: «Passa solo chi non deve parcheggiare», informano. Chi deve parcheggiare, invece, deve farlo dove dicono loro, e al prezzo stabilito - sempre da loro - che si aggira intorno ai 5 euro per ogni auto. La tariffa è questa, nonostante le strisce blu che - in teoria, e in uno scenario di legalità - dovrebbe portare soldi nelle casse del Comune. Le zone delle discoteche e della movida, del resto, sono prese d'assalto dagli abusivi anche tra Nisida e Coroglio, da anni, senza che nessuno sia mai intervenuto seriamente per sedare il fenomeno e sfoltire i guadagni illeciti di questa forma di reato. Senza parlare delle partite del Napoli: una fetta di marciapiede o di carreggiata, quando Mertens e compagni sono in campo, costa almeno 10 euro per ogni auto. Per contrastare il fenomeno, l'assessorato alla Mobilità aveva in programma nei mesi scorsi di recuperare l'enorme parcheggio sotterraneo vuoto nella pancia dell'ex San Paolo.

Video



C'è una traversa, in piazza Cavour, che si chiama via Maria Longo ed è piena di strisce blu. È qui che migliaia napoletani in arrivo ai Decumani, specialmente di sera e nei weekend, cercano parcheggio. Le strisce sono state appena ridisegnate sul lato destro di tutta la strada (una lunga salita che porta fino a via Costantinopoli) con passate di vernice azzurra a tratti mal fatte. In ogni caso, quasi nessuno fa caso al grattino. Chi intende pagare col ticket, qui, deve esporsi al rischio di «strisciata» da parte degli abusivi, che hanno costruito un impero economico, ancora fiorente, in questo luogo d'accesso laterale al centro storico. Per scoraggiare i più civili, sull'emettitrice dei grattini qualcuno ha scritto: «Non funziona, non pagare». Ma è una fake news: funziona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA