Pasqua 2023, Napoli capitale del turismo: «Ma tanti siti incerottati»

Decine tra obelischi, chiese, palazzi sono rattoppati alla men peggio

L'obelisco di San Gennaro di Cosimo Fanzago
L'obelisco di San Gennaro di Cosimo Fanzago
di Gennaro Di Biase
Giovedì 6 Aprile 2023, 07:10 - Ultimo agg. 20:00
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Nonostante il record di visite che sta portando 200mila turisti in città per le festività pasquali, alcuni monumenti napoletani sono inibiti da retine di contenimento, che oscillano al vento nell'attesa di un restyling. Nella città che rifiorisce, col Mann che riapre le sale monumentali romane dopo mezzo secolo e ospita Picasso, gli sforzi e i risultati in ottica valorizzazione non mancano. Eppure, il «cerotto» imperversa nelle location più centrali di Partenope. Decine tra obelischi, chiese, palazzi sono rattoppati alla men peggio. Scatta l'allarme di tour operator, oltre che dal Comitato Portosalvo. Palazzo San Giacomo, per ridurre i cerotti, studia un «implemento dell'art bonus e del mecenatismo». 

Napoli è istinto: non si trucca, non si infiocchetta. La «Partenope experience» attira turisti anche per questo. Però sono sempre di più i visitatori che arricciano il naso di fronte allo spreco di storia e cultura che intrappola obelischi, frontoni, decorazioni, statue, fregi, chiese e chiostri. E il problema riguarda monumenti centrali: l'Arco Trionfale del Maschio Angioino, la guglia di San Gennaro in piazzetta Riario Sforza e l'obelisco dell'Immacolata in piazza del Gesù sono incerottati, rispettivamente, da «1 anno e mezzo, 2 anni e addirittura 10 anni», denuncia il Comitato Portosalvo. Discorso analogo va fatto per lo storico arco di Port'Alba, impacchettato da ben «4 anni». Tutti pezzi di storia che hanno dato cenni di cedimento, e che sono stati abbandonati a se stessi dopo la toppa. Anche la chiesa di San Lorenzo Maggiore è assillata da impalcature da oltre 10 anni. Senza contare la Galleria Umberto, impacchettata dal 2014. «Molti turisti ci chiedono come mai i monumenti siano spesso così trascurati, chiusi, imbrattati, o ingabbiati da impalcature e retine di contenimento - dice Ettore Cucari, consulente turistico ed ex presidente della Fiavet - E dire che il boom turistico in città iniziò proprio con l'apertura dei monumenti». 

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La riconsegna delle chiese di San Giovanni in Carbonara e del Gesù Nuovo sono segnali positivi di un'attività che sta producendo più di un recupero monumentale. «Faremo presto un punto sulle criticità di Port'Alba - spiega Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune - Sull'arco, i lavori spettano ai privati ma proveremo a trovare una soluzione. Su Castel dell'Ovo, i lavori per 6 milioni di euro partiranno entro l'anno, dopo una manutenzione ordinaria nel '22 di 150mila euro. Per il Maschio Angioino abbiamo fondi stanziati per 4 milioni, e avvieremo una manutenzione che riguarderà l'impermeabilizzazione delle coperture e forse l'Arco. Abbiamo progetti che riguardano anche Cimitero delle Fontanelle e San Severo al Pendino. Su San Lorenzo Maggiore, i lavori sono stati interrotti a più riprese. Al Comune resta da finire solo parti minimali. Chiaro che qui ci sono competenze sovrapposte e dunque intervenire è più complesso. Sugli obelischi di piazza del Gesù e San Gennaro non ci sono progetti. C'è però un'ipotesi di Art-bonus per il restauro della guglia di San Gennaro. Ci apprestiamo, nelle prossime settimane, a implementare il discorso dell'art-bonus e del mecenatismo, di cui è appena stato semplificato il regolamento». Vanno ricordati i barbacani di San Martino - di competenza regionale. Qui esiste un progetto di restyling, ma sono passati 9 anni dall'installazione. Tornando in centro, invece, in primavera - come annunciato dalla direzione dei lavori - verranno smantellate le impalcature dei Girolamini. «I monumenti imbragati sono veramente tanti - argomenta Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo - Ma il problema di fondo è la mancanza di manutenzione ordinaria, che col passare del tempo poi diventa straordinaria e costa di più.

A questo punto, viste le condizioni, chiederemo al ministro Sangiuliano di nominare un Commissario per il Centro Storico Unesco». 

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