Pasqua record a Napoli: «Hotel e b&b sold out»

Pasqua record a Napoli: «Hotel e b&b sold out»
di Valerio Iuliano
Sabato 9 Aprile 2022, 08:00 - Ultimo agg. 10 Aprile, 09:00
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I turisti ritornano in massa a Napoli. A Pasqua le strutture ricettive cittadine registreranno, in alcuni casi, il tutto esaurito o, comunque, un'affluenza molto simile a quella del periodo precedente la pandemia. Gli stessi risultati sono previsti per il successivo fine settimana, una sorta di weekend lungo che si concluderà lunedì 25 aprile. Un exploit notevole per gli operatori, che però sottolineano gli effetti negativi sul settore dei rincari energetici. I turisti stranieri arriveranno soprattutto dai paesi europei, in particolare dalle vicine Francia, Spagna e Germania. Ma i tour operator segnalano anche il ritorno di statunitensi e canadesi, a lungo assenti dal 2020 in poi. 

«Siamo in overbooking già da qualche giorno, sia per Pasqua che per il ponte della Liberazione», spiega il patron dell'Hotel Britannique e di Palazzo Caracciolo Costanzo Jannotti Pecci, per il quale la clientela sarà composta al 70 per cento di stranieri. I mesi di aprile e maggio si confermano, dunque, i migliori dell'anno per la città. «L'andamento delle prenotazioni per Pasqua e per il fine settimana successivo - evidenzia Sergio Maione, patron dell'Hotel Vesuvio - è molto buono. Siamo intorno all'80 per cento di occupazione camere. Ci stiamo avvicinando ai livelli della Pasqua 2019. In questo periodo abbiamo tanti italiani, mentre da maggio in poi avremo molti europei e americani. Dopo tante tribolazioni, dovremmo essere sulla strada giusta. Il caro-energia, però, è drammatico. Le bollette sono triplicate o quadruplicate». Anche Antonio Lettera, general manager dello Starhotel Terminus, annuncia il sold out. L'andamento positivo delle prossime settimane dovrebbe preludere a un'inversione di tendenza rispetto ai risultati non esaltanti degli ultimi due anni. Mentre nel 2019 a Napoli si registrava una percentuale annuale di occupazione camere del 74 per cento, secondo il report semestrale di Federalberghi. «A Pasqua - sottolinea il presidente di Federalberghi Napoli Antonio Izzo - siamo all'80 per cento.

Siamo quasi al 90 per cento di tre anni fa. Dobbiamo lavorare per arrivare a questi livelli non solo nei weekend, ma anche nel corso della settimana, quando mancano eventi e congressi». Il turismo in città è ancora, in gran parte, di prossimità. Tuttavia Izzo segnala una «ripresa del mercato internazionale, soprattutto Ue. L'allentamento delle misure anti-Covid ha dato impulso al mercato intercontinentale». 

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Nel 2019 il podio degli arrivi registrava il primo posto della Francia con 250mila presenze l'anno, seguita dagli Stati Uniti a quota 238mila e Spagna a quota 188mila. I francesi e gli spagnoli sono sempre molto presenti in città, mentre per gli americani si sta profilando un progressivo ritorno. Stessa tendenza per i giapponesi, che nel 2019 occupavano la sesta posizione della graduatoria degli arrivi, con 100mila presenze l'anno. Ma gli albergatori insistono sulle conseguenze economiche dello scenario internazionale e i proprietari delle piccole strutture sottolineano addirittura di dover valutare l'eventualità di una chiusura. «Stiamo soffrendo - spiegano da Federalberghi - gli aumenti esorbitanti dei costi per le forniture. I costi creano difficoltà alla sopravvivenza di alcune imprese che, anche con una buona percentuale di occupazione camere, non riescono a coprire le spese». Non solo le spese energetiche, ma anche quelle degli alimentari. Il weekend pasquale sarà, in ogni caso, l'alba di una potenziale rinascita del turismo in città. Anche nei bed and breakfast si annuncia il tutto esaurito, secondo il presidente Abbac Agostino Ingenito

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