Pasqua, Napoli non è più solo meta di “passaggio”: «Ora i turisti restano qui»

Pasqua, Napoli non è più solo meta di “passaggio”: «Ora i turisti restano qui»
di Luigi Roano
Domenica 17 Aprile 2022, 00:03 - Ultimo agg. 18:13
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L’assalto dei turisti c’è e si vede, ma il vero fatto è che oggi i visitatori restano a Napoli e non la toccano per poi fuggire verso mete vicine e altrettanto belle della nostra terra. Oggi restano stanzialmente nella capitale del sud. Non una sensazione, ma un fatto che concretamente gli operatori del settore spiegano con i numeri.

«Oggi - racconta Sergio Maione, numero uno dell’albergo Vesuvio e vicepresidente vicario dell’Unione industriali di Napoli - la presenza dei turisti in città è cambiata. Prima la permanenza era di un giorno, oggi siamo a tre, c’è voglia di Napoli». Intendiamoci, non è che nelle isole o in Costiera e a Sorrento non ci vadano, solo che i numeri di Napoli sono molto alti. Oltre il 90% di camere occupate negli alberghi mentre nelle altre località al massimo si arriva all’80. Solo a Napoli in questo lungo weekend di Pasqua insisteranno in 150mila, per la Campania 200mila. Insomma, la città tira il resto della regione, fino a qualche anno fa era esattamente l’opposto. Si atterrava a Capodichino o attraccava al Beverello per prendersi un caffè, mangiare la pizza e poi andare a Pompei, a Capri, Ischia o Procida. Oggi restano e poi vanno in giro, una rivoluzione copernicana dovuta alla ritrovata forte attrattività di Napoli come offerta culturale oltre che per le sue bellezze paesaggistiche.

Napoli città d’arte è un binomio, nonostante la palla al piede di servizi di accoglienza siano sotto la soglia minima degli standard europei. Gongola l’assessore al Turismo Teresa Armato. «Sicuramente c’è questa percezione - dice la Armato - ma anche gli albergatori raccontano che non c’è più il “tocca e fuggi”, adesso c’è la voglia di rimanere un po’ di più in città».

In questo senso va letta la rettifica dell’ordinanza della movida - di concerto con lo stesso assessore al Turismo che allunga gli orari di apertura di un’ora, cioè dall’una alle due, stasera, il 24 aprile e il primo giugno. Tutte giornate prefestive perché in questo periodo si annuncia la massiccia presenza di turisti. «Una richiesta - spiega la Armato - arrivata dagli operatori perché si tratta di prefestivi alla stregua di un venerdì o un sabato». In questi giorni «l’orario di chiusura degli esercizi - si legge nella rettifica dell’ordinanza - in sede fissa e mobile di somministrazione di alimenti e bevande, di vicinato alimentare nonché di produzione artigianale di alimenti e dei chioschi alimentari su area pubblica cittadina (esclusi ristoranti e pizzerie relativamente al servizio ai tavoli) è alle ore 2 del giorno successivo ovvero il 18 e 25 aprile, nonché 2 giugno consentendo 30 minuti di tolleranza per il ricovero delle attrezzature e la pulizia degli spazi antistanti ed interni al locale stesso. In tutte le circostanze non è consentita la riapertura delle attività prima delle ore 5 del mattino. Tale precisazione raccoglie le sollecitazioni provenienti dalle associazioni di categoria». Un forte segnale quello che arriva da Palazzo San Giacomo verso gli operatori.

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Parola ancora al vicepresidente vicario di Palazzo Partanna: «C’è un incremento netto delle presenze - racconta Maione - siamo quasi al livello pre-Covid del 2019 e fortunatamente c’è un notevole flusso. La cosa più confortante non sono solo i numeri di Pasqua, ma le prenotazioni che ci sono per maggio, giugno e luglio. E poi tornano gli americani che non si vedevano da un po’ di tempo per la pandemia. Tra maggio e luglio avremo gli stessi numeri di questi giorni. La speranza è che la guerra e il Covid non frenino questa ondata». 

 

Ieri Napoli era letteralmente piena di turisti. Il quartiere Sanità è diventato una tappa fissa per migliaia, file interminabili per attraversare il tratto che va da via Vergini fino alla Chiesa in piazza Sanità da dove si accede alle catacombe. Il segnale che i visitatori non vanno più solamente ai Decumani. Che comunque erano gremiti come tutti i siti d’arte. Dal Vomero a scendere nella città bassa tutto pieno e affari importanti anche per i ristoratori. E anche piazza Municipio - liberata dal cantiere - ha fatto la sua figura con centinaia di persone che l’hanno attraversata e soprattutto fotografata. E utilizzata per fare gli aperitivi dal lato di Palazzo San Giacomo. Peccato per la metro che oggi alle 13 si fermerà e quindi la stazione di Alvaro Siza - in sé un’attrazione culturale notevolissima - sarà blindata dalle saracinesche. 

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