Piazza Bellini, no all'alcol in vetro dopo mezzanotte. E nei locali spunta la birra nelle bottiglie di plastica

Piazza Bellini, no all'alcol in vetro dopo mezzanotte. E nei locali spunta la birra nelle bottiglie di plastica
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 1 Dicembre 2017, 12:05
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Sul mercato ha esordito nell'estate del 2010 ma non ha attecchito tra i bevitori. Ora che è in vigore l'ordinanza contro la movida selvaggia è tornata in auge la birra in bottiglia di plastica. Sulla vetrina di un noto baretto di piazza Bellini è spuntato il cartello «Ceres strong ale in Pet 1,5 euro», che potrebbe permettere di bypassare senza problemi la stretta decisa dal Comune di Napoli e in vigore dal 16 novembre fino a maggio 2018. Il provvedimento, infatti, prevede lo stop «alla vendita d'asporto di alcolici in vetro e in lattina dalla mezzanotte alla chiusura del locale», fissato alle 2 da domenica a mercoledì e alle 3 da giovedì a sabato. Per i rivenditori, quindi, erano troppe le ore senza poter vendere la merce più apprezzata dai frequentatori dell'amata piazza del centro storico e hanno provato in questo modo di superare il cavillo dell'ordinanza, dove non sono presenti le parole «plastica» o «Pet» e potrebbero quindi farla franca.

Il vetro proprio qui in piazza Bellini, poi, è sempre stato al centro delle discussioni tra residenti e commercianti. Le famigerate bottiglie sono state usate come diversivo dagli avventori dei locali e spesso, complice qualche birra di troppo, utilizzate come oggetto per un tiro al bersaglio all'interno del perimetro delle mura greche, diventando così non più monumento storico e archeologico ma discarica abusiva ripulita periodicamente dalle associazioni di volontari. Più volte è stato segnalato dai comitati cittadini che in piazza Bellini, ma anche nelle vicine via Costantinopoli e via Broggia, gruppi di giovani erano soliti radunarsi per un goliardico lancio di bottiglie di vetro con enorme pericolo per i frequentatori di tali strade e per i passanti. Per ovviare al problema sono stati installati dei contenitori fissi per la raccolta differenziata. Tuttavia soprattutto nei week end si riempiono in fretta e dopo poche ore tracimano, impedendo di fatto al resto dei bevitori più diligenti di gettare le loro bottiglie. Da questo problema logistico è nato il lancio contro le mura greche, che per alcuni non propriamente sobri, sfocia in un vero e proprio atto di vandalismo. Il resto dei rifiuti è disseminato sui marciapiedi, diventando così problema igienico ma anche di ordine pubblico, poiché potrebbero essere usate come armi improprie. Ne sanno qualcosa i proprietari di cani della zona che fanno fatica a rendere sicura per i loro amici a quattro zampe la passeggiata mattutina, prima dell'arrivo degli operatori dell'Asia.
 
Sdoganare la birra in plastica in una delle zone più calde della movida napoletana in fin dei conti è una provocazione. Il pubblico lo apprezzerà stavolta? C'è da scommettersi di sì, vista la pressione delle forze dell'ordine che monitora le quattro aree dove è entrata in vigore l'ordinanza restrittiva, non solo legata all'acquisto delle bevande ma anche a molte altre regole ferree. A sentire maggiormente l'ingerenza dei controlli, sembrerà paradossale, è infatti un certo tipo di cliente allergico ai divieti. C'è quindi da ipotizzare che dopo essersi abituati ai beveroni di plastica dove sorseggiare cocktail, la birra in Pet diventerà un cult delle zone dei baretti. Il sapore, poi, assicurano i produttori, resta immutato. In Italia è possibile trovare birra in plastica non solo prodotta da Ceres ma anche da aziende come Heineken, Carlsberg, Dreher, Bavaria, poi ci sono marchi meno noti come Twins. Per ora il mercato è piuttosto limitato ma per un'azienda il Pet è un materiale molto apprezzato grazie alla duttilità del materiale e alla sua economicità se confrontato ai costosi vetro e alluminio. La tecnologia viene in aiuto dei produttori e consumatori grazie a speciali pellicole interne con cui rivestirle: impediscono il passaggio di ossigeno, anidride carbonica e alla luce di passare e alterare le qualità della birra che non perde le sue qualità organolettiche. Che il futuro della movida sia nella plastica?
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