Spirito: «Via l'istituto minorile, a Nisida turismo sostenibile»

Spirito: «Via l'istituto minorile, a Nisida turismo sostenibile»
Lunedì 13 Maggio 2019, 17:40
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Utilizzare quello che c'è nell'area di Bagnoli in attesa della bonifica mettendo intorno a un tavolo soggetti istituzionali, imprese, associazioni legate al territorio; pensare, in altri termini, a usi transitori per l'ecosistema Bagnoli-Coroglio-Nisida. Se ne è discusso oggi in un workshop promosso dall'Iriss-Cnr di Napoli.

«È importante mettere in collegamento le realtà esistenti» ha detto Massimo Clemente, dirigente di ricerca dell'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Cnr. «L'Iriss - ha aggiunto - mette in campo iniziative con economisti, urbanisti, giuristi per realizzare processi orizzontali di progettazione condivisa».

E per Bagnoli, secondo Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, «occorre ragionare su una zona più vasta che comprenda, ad esempio, l'area ex Nato». «Dobbiamo guardare ad un insieme di potenzialità dell'intera area flegrea con un orizzonte turistico che vada fino al Castello di Baia» ha ancora detto Spirito a parere del quale si può ipotizzare «un uso turistico sostenibile per Nisida ragionando anche su un trasferimento dell'istituto minorile». Insomma un'analisi che faccia riferimento all'intera area occidentale - Astroni compresi - «e che veda Regione e Città Metropolitana con un ruolo attivo».

Interessati alla vicenda Bagnoli i costruttori edili i quali, attraverso Federica Brancaccio, presidente dell'Acen, commentando la proposta degli 'usi transitorì, pongono la questione di «mantenere vivo il rapporto con la città». E si chiedono: «Occorre capire la questione dell'inquinamento: è puntuale o diffuso? Molte scelte dipendono proprio da questa conoscenza».

L'assessore regionale all'Urbanistica, Bruno Discepolo, ritiene che, sul tema di Bagnoli, bisogna ragionare oggi in termini differenti. «Se prima Bagnoli era solo la propaggine occidentale della città di Napoli oggi, con l'istituzione della Città Metropolitana con la legge Delrio del 2014, è stata inserito un elemento di grande novità dal punto di vista delle dinamiche territoriali. Per la Città Metropolitana di Napoli, il cui territorio corrisponde a quello della vecchia Provincia con i 92 comuni, è prevista per statuto la definizione delle Zone Omogenee in cui viene suddiviso il territorio metropolitano, insieme con la suddivisione dell'attuale ambito comunale della città capoluogo in zone amministrativamente autonome». «Questo significa che, ad esempio, Bagnoli - ha proseguito Discepolo - diventerebbe l'area strategica di una Zona Omogenea che sarebbe la nuova Città Flegrea, comprendendo non solo una o due delle attuali municipalità ma anche i comuni dell'area flegrea per una popolazione complessiva di circa 350.000 abitanti, quanto una città di medie dimensioni. È ormai il tempo di pensare in termini metropolitani e il tema di Bagnoli proposto nel workshop presentato oggi rappresenta in questo senso un'occasione da non perdere».

L'iniziativa Iriss-Cnr prevede l'attivazione di 'Tavoli collaborativì con le comunità di Bagnoli, Nisida e Coroglio nel Circolo Ilva Bagnoli; nei prossimi giorni si lavorerà presso l'Aniai Campania (Associazione ingegneri e architetti) con la visita e «le osservazioni di Referees qualificati» come è stato rilevato. Infine, venerdi 17 (dalle 16 alle 19) è previsto il convegno di chiusura con la presentazione e discussione dei risultati del workshop, nel Parco San Laise (ex area Nato), nell'ambito della manifestazione «Primavera di Bagnoli».
 
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