Napoli, a Port’Alba targa per Pironti ma la storica libreria viene sfrattata

Via la sede di piazza Dante: «Troppe spese, ci abbiamo provato nel nome di Tullio, ora si cede»

Napoli, a Port’Alba targa per Pironti ma la storica libreria viene sfrattata
di Ugo Cundari
Martedì 10 Gennaio 2023, 23:57 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 17:06
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Nel giro di una settimana alla memoria del pugile editore Tullio Pironti è stato prima assestato un montante violento, poi è stato concesso un riconoscimento di grande valore. Venerdì scorso la sua libreria in piazza Dante ha ricevuto lo sfratto dai proprietari dell’immobile ed è stata costretta a chiudere. Si sapeva che era in crisi ma il cambio di gestione prima dell’estate, con un gruppo di giovani impiegati che aveva preso il posto della vecchia guardia, aveva fatto ben sperare. Invece la settimana scorsa la chiusura. 

A pochi giorni dall’annuncio che la libreria Feltrinelli di Chiaia rimarrà chiusa per alcuni mesi, l’ennesima batosta per una città che stavolta si vede privata non solo di una libreria ma anche di un pezzo di storia, che meritava più tutela. Tra quegli scaffali sono passati premi Nobel, grandi giornalisti d’inchiesta, scrittori americani di best seller mondiali. Continua dunque l’inarrestabile desertificazione di Port’Alba, dove ci sono più bar, paninoteche, kebabberie e ristoranti che librerie. Da contrappeso alla brutta notizia della chiusura della libreria è arrivata ieri, finalmente, la bella notizia che la Commissione toponomastica del Comune ha dato il suo Ok al procedimento di intitolazione a Pironti del largo Port’Alba, dove ci sono le aiuole e il busto di Domenico Martuscelli, che, per primo in Italia, creò un istituto per l’assistenza dei ciechi.Secondo la legge, la modifica ufficiale del nome in largo Tullio Pironti editore dovrebbe avvenire a dieci anni dalla morte, quindi tra altri otto anni. Salvo deroghe, come quelle concesse per via Pino Daniele, o, al Vomero, piazzetta Aldo Masullo.

In attesa che, celermente, arrivi anche la deroga, la settimana prossima, nello spazio che sarà dedicato all’editore, verrà apposta una targa marmorea in suo onore alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi.

Pironti confidava spesso che la sua più grande paura era di non essere ricordato, anche per questo poco prima di morire aveva accettato che il suo «Libri e cazzotti» fosse ripubblicato da Bompiani.

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Quando lo incontravi, come una delle ultime volte, ripeteva: «Ho amato questa città, l’ho odiata, in alcune occasioni con i miei libri, ho pensato di aiutarla a sopravvivere e a crescere, altre volte ho commesso errori e mi sono pentito. Mi sono battuto contro i grandi gruppi editoriali e ho fatto alleanza con i piccoli. Mai, mai però, ho pensato di andarmene da Port’Alba. Quando non ci sarò più» e qui scattava una finta di gancio per esorcizzare la paura e dimostrare che la signora morte l’avrebbe mandata al tappeto in pochi secondi, «spero che la gente si ricordi di me».

Pironti è morto a ottantaquattro anni il 15 settembre del 2021. Ai funerali ha partecipato tanta gente, ma poi nessuna commemorazione ufficiale, nessun atto formale da parte di politici e amministratori locali, né un aiuto, anche solo simbolico, per sostenere la sua libreria, ora chiusa, né per la casa editrice, ormai ferma. Tre mesi fa, vale la pena ricordarlo, il libraio Pasquale Langella ha iniziato una raccolta di firme per intitolare al pugile-editore un tratto della piazza. In poche settimane hanno aderito centinaia di persone, non solo colleghi dell’editore, ma moltissima gente comune che si era affezionata alla figura di Pironti, al suo gran cuore. «Quando da lui andava qualcuno che non aveva i soldi per pagare i libri di scuola», ripete spesso la nipote Chiara, fino a qualche mese fa responsabile della libreria, «lui glieli dava e diceva di non preoccuparsi, avrebbe pagato dopo. Era generoso, non è mai stato attaccato ai soldi».

Langella, che tra i librai della zona è quello più attivo anche in campo editoriale, è stato sempre in prima linea nel denunciare l’assenza di iniziative per ricordare Pironti, e non appena ha raccolto un numero sufficiente di firme le ha consegnate al consigliere comunale Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture e opere pubbliche, che con l’assenso del sindaco Manfredi ha portato la pratica alla Commissione deputata decidere su denominazione e variazione dei nomi delle strade, ed è arrivato finalmente l’ok. 

«Pironti era un cittadino napoletano ma prima ancora un cittadino di piazza Dante e di Port’Alba. Passare di qui significava andare a trovarlo, o almeno lanciare un’occhiata nella sua libreria per vedere se lui stava dentro, dietro al bancone o dietro la scacchiera. E stai sicuro che se non stava al suo posto, lo trovavi al bar a offrire un caffè o una spremuta a un amico», dice Simeone. «Forse un giorno riusciremo anche a porre un busto di Pironti nel largo, magari vicino a quello di Martuscelli, che è stato uno dei primi insegnanti di strada, vissuto nell’800. Pironti è stato un editore di strada, che aiutava i giovani e investiva nel nuovo» concluce Langella.

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