Il polpo Argonauta candidato mollusco dell'anno: esemplari trovati nel golfo di Napoli dai biologi della stazione Dohrn

Il polpo Argonauta candidato mollusco dell'anno: esemplari trovati nel golfo di Napoli dai biologi della stazione Dohrn
Lunedì 18 Gennaio 2021, 16:50 - Ultimo agg. 18:34
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Il polpo Argonauta argo, del Mediterraneo, celebre per il guscio simile a una conchiglia e che affascinò anche Jules Verne che ne parlò nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari, è tra le cinque specie finaliste della competizione Mollusco dell'Anno promossa dal Senckenberg Research Institute and Natural History Museum di Francoforte: il premio finale sarà il sequenziamento del genoma della specie vincitrice. A portare la specie in finale è la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. La votazione online è affidata al pubblico fino al 31 gennaio, quando si decreterà il vincitore tra le 5 finaliste.

Il polpo, celebre per il guscio che rimanda a una «conchiglia» e per le braccia che evocano «remi o vele», prende il nome dal mito greco degli Argonauti, eroi epici al centro di un avventuroso viaggio sulla nave Argo alla conquista del Vello d'Oro. La specie è stata candidata al riconoscimento da Fabio Crocetta, biologo marino della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine, che ha recentemente rinvenuto un esemplare di Argonauta argo nel Golfo di Napoli, durante analisi di routine.

L'Argonauta è un polpo che affascina naturalisti, scrittori e pubblico sin dall'antichità. Gusci di Argonauta sono raffigurati anche in ceramiche risalenti al 3000 a.C..

La specie ha uno stile di vita pelagico, ossia vive in mare aperto (a differenza della maggior parte dei cefalopodi). La specie è originale per numerosi motivi. È, innanzitutto, caratterizzata da un estremo dimorfismo sessuale, con le femmine che appaiono come grandi polpi e crescono fino a 30 centimetri ed i maschi generalmente molto più piccoli fino a 2 centimetri. Gli Argonauti, inoltre, sono voraci predatori e usano i tentacoli per afferrare la preda e trascinarla verso la bocca, dove la mordono, iniettando del veleno prodotto dalla ghiandola salivare. Il sequenziamento del suo genoma potrebbe finalmente fornire ulteriori importanti informazioni sui misteri legati alla vita di questa specie. 

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