Turismo, Napoli prima nel ponte di Ognissanti

Turismo, Napoli prima nel ponte di Ognissanti
di Giuliana Covella
Venerdì 1 Novembre 2019, 09:00
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Il 92% delle camere degli hotel è già pieno per il lungo weekend dei morti. E Napoli è in testa nella classifica delle mete italiane più ambite del cosiddetto turismo della paura per il Ponte di Ognissanti. A dirlo è un'indagine della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa - sezione Turismo, secondo la quale il must di questo fine settimana di Halloween è il ghost tourism. Nella ricerca targata Cna il capoluogo campano è tra le città più gettonate per il tour esperienziale tra streghe, cimiteri e castelli. Specie per i siti legati al culto pagano dei morti come il Cimitero delle Fontanelle, dove si prevede un boom di presenze.

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Se a Milano si terranno visite dedicate alla notte delle streghe, tra le grandi città è Napoli ad avere la leadership nel turismo della paura. In particolare con le visite al Cimitero delle Fontanelle, che conserva 40mila ossa. Qui c'è la tradizione di adottare le anime pezzentelle, teschi tenuti con particolare cura da singoli cittadini in cambio della loro protezione ultraterrena. La storia del sito risale al 1656, quando i corpi degli appestati e, nel 1836 quelli dei colerosi, furono gettati in questa sorta di fossa comune divenuta parte integrante del patrimonio culturale partenopeo. «In realtà non c'è stato un vero e proprio boom di prenotazioni per Halloween - spiega Luigia Salino, presidente dell'associazione Insolitaguida che cura le visite guidate - ma organizziamo tour di due ore ogni sabato e domenica. Ovvio poi che in queste occasioni, come la festività di Ognissanti, le richieste aumentino». Ma chi sono i visitatori del Cimitero? «Il nostro bacino di utenti è composto da scolaresche e da turisti che arrivano da ogni Paese. Per quanto riguarda gli italiani, vengono da Roma in su, in prevalenza dalla Lombardia». Ad affascinare i turisti è la «devozione verso le anime pezzentelle. Chi entra qui lo fa con il giusto rispetto del luogo, che è pur sempre un camposanto». E i visitatori si accompagnano non solo alla scoperta dei teschi più famosi, come o Sposo e a Sposa, il Capitano o Peppeniello a cui sono legate antiche leggende: «facciamo scoprire loro anche quelli meno noti come Pasquale il custode».

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Altra meta ambita per il turismo del mistero è la chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco ai Tribunali, dove è venerata la cappuzzella di Lucia: una sposa mancata la cui capuzzella è conservata con il velo in un reliquiario. Leggende che continuano ad affascinare i migliaia di turisti che arrivano a Napoli.

Anche a Napoli dunque ha attecchito il ghost tourism, una faccia del turismo esperienziale che movimenta un numero ancora limitato, ma in forte crescita di turisti. Un'avanguardia che s'incammina su sentieri e percorsi costituiti per l'occasione approfittando di Halloween, festa d'importazione e che secondo Cna Turismo movimenta un giro economico superiore ai 100milioni di euro destinato quest'anno a impennarsi, con oltre 6 milioni di turisti che si metteranno in movimento per tutto novembre. Il dato non si discosta da quello dell'anno scorso. Di questi 3,7 milioni i vacanzieri italiani e 2,3 gli stranieri. Con 14,7 milioni di presenze, di cui 8,4 milioni italiani e 6,2 milioni stranieri per una media pro capite di 2,5 notti. A farla da padrone il settore alberghiero: 11,2 milioni di pernottamenti a fronte di oltre 3,5 milioni nell'extra-alberghiero.
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