Napoli, l'acquedotto romano dei Ponti Rossi tra discariche e ricoveri per clochard

Napoli, l'acquedotto romano dei Ponti Rossi tra discariche e ricoveri per clochard
di Antonio Folle
Venerdì 11 Ottobre 2019, 18:54 - Ultimo agg. 19:08
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Sono passati tre mesi dalla storica firma apposta dal sindaco di Napoli al documento che darà il via ai lavori per la riqualificazione dell'antico acquedotto romano di via Ponti Rossi. Ad oggi, però, nonostante le promesse e le forti speranze riposte dai napoletani, non c'è ancora alcuna traccia del progetto esecutivo e, tantomeno, degli operai che dovrebbero finalmente - dopo un attesa di diversi anni - mettere in sicurezza e restaurare un monumento unico nel suo genere.

L'antico acquedotto romano che forniva acqua alla città di Napoli all'epoca dell'imperatore Claudio - 41-54 d.C - e che ha dato il nome ad un intero quartiere, oggi giace in tristi condizioni di degrado. Allo scorrere dei secoli e alle costruzioni di epoche successive che ne hanno inglobato una parte si aggiungono gli "insulti" quotidiani ad una importante testimonianza storica. A cominciare dalle discariche che si formano a cadenza pressochè quotidiana sotto le volte dell'acquedotto. Nonostante gli interventi di Asìa, infatti, non si riesce ad arginare in alcun modo l'incivilità di alcuni cittadini che trasformano le strade in luoghi dove sversare di tutto, dagli ingombranti ai vestiti usati. La presenza di una lunga fila di cassonetti per la raccolta differenziata a poche decine di metri dal monumento, inoltre, ha più volte scatenato aspre polemiche da parte di chi non vede di buon occhio la presenza di cassonetti per i rifiuti a due passi da un monumento di tale importanza.
 

Arbusti ed erbacce hanno colonizzato quasi per intero la superficie dell'antico acquedotto romano. Le radici sono penetrate in profondità e potrebbero mettere a serio rischio la tenuta stessa della struttura. Sotto le volte si accampano senza fissa dimora che, nell'indifferenza generale hanno creato un vero e proprio mini appartamento con tanto di materassi, lenzuola e coperte. I contenitori per la raccolta degli abiti - ma anche i contenitori per la plastica - sono costantemente saccheggiati da rom e senza fissa dimora alla disperata ricerca di oggetti da rivendere nel tristemente noto mercatino della monnezza che si tiene ogni giorno nella zona di piazza Garibaldi.
 
 

I residenti del quartiere hanno inviato un accorato appello al Comune di Napoli e alla Sovrintendenza, chiedendo un rapido avvio dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dell'antico acquedotto. «Il recupero di questa struttura potrebbe fare da volano di sviluppo per questo territorio troppo spesso abbandonato - ha affermato Bruno Cioffi del Comitato Linea 10 - sappiamo che sono stati stanziati importanti fondi per la riqualificazione, ci aspettiamo che i lavori partano al più presto possibile visto che la situazione attuale è intollerabile. Asìa non fa in tempo a pulire che dopo poche ore si formano nuove discariche. A queste si aggiunge l'incivilità di alcuni cittadini che deturpano quotidianamente questo monumento con scritte e altri atti vandalici. Purtroppo - ha poi concluso Cioffi - il degrado di questo ponte è lo specchio del degrado dell'intero quartiere dove combattiamo quotidianamente il fenomeno degli sversamenti abusivi di rifiuti e i mancati interventi di bonifica». 
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