Ponticelli, piscina nel degrado: multinazionale pronta a riqualificare l'impianto

Ponticelli, piscina nel degrado: multinazionale pronta a riqualificare l'impianto
di Alessandro Bottone
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 22:40
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La piscina comunale di Ponticelli, nella zona orientale di Napoli - chiusa da quasi due anni, ormai inagibile - fa gola a una importante multinazionale del settore energetico che già da anni opera a Napoli Est. La multinazionale sarebbe pronta a investire per riqualificare l'impianto pubblico di via Ulisse Prota Giurleo da tempo affidato al Circolo Canottieri Napoli.

La vasca, di venticinque metri, è piena di melma e acqua putrida. Un colpo al cuore per tecnici e nuotatori abituati a guardare i riflessi sulle mattonelle azzurre e a vivere ore e ore tra l'odore di cloro. Non va meglio tutto intorno tra infiltrazioni di acqua piovana dagli infissi e dalla copertura, con impianti idrico ed elettrico da rifare, spogliatoi rovinati dall'usura, eccetera. Le situazioni di degrado e fatiscenza del bene realizzato nel periodo della “ricostruzione” post terremoto del 1980 sono state osservate in prima persona dall'assessore del Comune di Napoli con delega allo sport, Emanuela Ferrante, che nelle ultime ore ha svolto un sopralluogo in questa e in altre due strutture comunali dell'area orientale di Napoli.

«Una cosa è certa: abbiamo un patrimonio sportivo invidiabile ed è davvero sconfortante non poterlo manutenere e gestire in modo adeguato, per mancanza di mezzi economici e di personale e, conseguentemente, non poterlo mettere a disposizione della collettività», osserva l'esponente della giunta Manfredi eletta in quota Movimento 5 Stelle. «Dove il Comune riesce a gestire gli impianti - spiega ancora l'assessore - troviamo esempi virtuosi e belle realtà, che svolgono una funzione fondamentale di "recupero" sociale.

Dove, invece, il comune non arriva, c'è abbandono e vandalizzazione». «Credo che il recupero, necessario e prioritario, della centralità della funzione sociale ed economica dello sport, debba passare, urgentemente, attraverso lo stanziamento strutturale di fondi e di personale, necessari per una adeguata, e non antieconomica, gestione dell'enorme patrimonio di impianti sportivi di proprietà comunale» afferma la Ferrante che specifica: «Svendere un patrimonio come questo significherebbe abdicare e rinunciare alla straordinaria funzione "salvifica" dello sport!».

 

Al momento non sono emersi dettagli sulla volontà della multinazionale di investire per recuperare la piscina di Ponticelli e non ci sarebbero ancora atti ufficiali in tal senso. Si parla di interventi che permetterebbero di riaprire le porte - meglio dire le vasche - dell'impianto in cui sono nati campioni dal calibro di Alessandro Velotto. Tra le corsie ha nuotato, negli anni d'oro, anche Massimiliano Rosolino insieme a tanti atleti che hanno brillato nel nuoto e nella pallanuoto, discipline praticate sin dall'apertura dell'impianto negli anni Novanta. Tra mille difficoltà la piscina è riuscita ad aprire al pubblico fino al 2020, ovvero fino allo scoppio della pandemia. L'emergenza Covid-19 ha dato il colpo finale visto che gli interventi strutturali da realizzare, annunciati in più occasioni, non sono stati mai messi in campo. Sullo sfondo anche il discorso della scadenza delle concessioni verso federazioni sportive e realtà sportive.

L'attenzione sull'impianto di Ponticelli è stata chiesa, a gran voce, dai nuotatori che ormai hanno trovato, in molti casi, ospitalità in altre piscine della zona, perlopiù private. In campo anche consiglieri comunali e municipali del Partito Democratico, promotori della petizione firmata da tanti cittadini. Il problema, in realtà, riguarda non solo la piscina di via Prota Giurleo ma anche quella dell'adiacente quartiere Barra, la Fritz Dennerlein. L'impianto in via delle Repubbliche Marinare, anch'esso visitato dall'assessore comunale, dopo i lavori di riqualificazione delle Universiadi nel 2019, non è stato più valorizzato e ad oggi è abbandonato. Vasca in pessime condizioni e spogliatoi devastati, prevale il degrado. Destino diverso per il terzo bene visitato dai comunali, ovvero lo stadio 'Caduti di Brema', posto a due passi lungo via delle Repubbliche Marinare. É la terza tappa della Ferrante. Questo impianto storico, già riqualificato con le risorse delle Universiadi, sarà ulteriormente migliorato con le risorse europee. Si creerà un vero e proprio "polo dello sport" con tanto di campi di padel, oltre al campo di calcio che sarà esteso ulteriormente. Si butta già la tribuna inagibile per fare spazio a nuovi campetti. Si migliora illuminazione e decoro con tanto di buvette per i frequentatori e spogliatoi da adeguare ai regolamenti.

Ciò che emerge finora è uno sforzo incredibile necessario per gestire in modo adeguato le strutture comunali, spesso oggetto di atti vandalici e depredazioni dei delinquenti. Per il caso specifico della piscina di Ponticelli, invece, sarà necessario fare passaggi ulteriori per capire se l'intervento del “colosso” dell’energia, interessato alla riqualificazione del bene pubblico, sia fattibile e in quali modalità e condizioni. La realtà, per ora, racconta di due piscine comunali negate agli sportivi di Napoli Est da tempo.

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