Poppella, pasticciere in lacrime
dopo il raid: «Non dovevano farlo»

Poppella, pasticciere in lacrime dopo il raid: «Non dovevano farlo»
di Melina Chiapparino
Giovedì 23 Febbraio 2017, 11:16 - Ultimo agg. 23:56
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«Ho sentito gli spari, mi trovavo nel laboratorio e mi sono precipitato in strada. Che delusione, questo attacco». È sotto choc Ciro Scognamiglio - titolare dell'omonima pasticceria presa di mira, stamattina, da qualche malvivente, che ha sparato contro una vetrina mobile del suo negozio. Sul suo volto, lo sconforto per l'attentato subìto. «Non me lo dovevano fare, sto male», ha detto con gli occhi gonfi di lacrime ad alcuni clienti e al presidente della Municipalità, Ivo Poggiani, anche lui scosso per l'accaduto. Parole pronunciate senza fare riferimento diretto all'episodio ma unicamente dettate dal dolore provocato dal sentirsi preso di mira, lui che è figlio di quel rione.

Ciro Scognamiglio, infatti, appartiene ad una famiglia di pasticcieri che ha iniziato a produrre dolci alla Sanità, nel 1920. Sono in molti a ritenere che chi ha sparato voleva colpire un simbolo del Rione. Ciro è un pasticciere «di terza generazione»: nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto punti vendita in diverse località di Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando posti di lavoro. Non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nel Rione Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia. 
 
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