Porta est a Napoli, piomba il gelo sull'assemblea tecnica: nessun politico comunale

Porta est a Napoli, piomba il gelo sull'assemblea tecnica: nessun politico comunale
di Luigi Roano
Giovedì 11 Agosto 2022, 08:35 - Ultimo agg. 12 Agosto, 08:56
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Progetto Porta Est a che punto siamo? Alla fine quella di qualche giorno fa è stata solo una Assemblea tecnica, dove il Comune ha partecipato appunto solo con i tecnici, nella sostanza non c'è andato nessun assessore, è mancata la parte politica - come è capitato almeno altre due volte - e quindi passi in avanti non sono stati fatti. Vale la pena ricordare che le convocazioni di questo tipo di riunioni, nello specifico fatte dalla Regione, includono sempre l'invito alla parte politica, dal sindaco a scendere perché i tecnici, dato il loro ruolo possono dare solo valutazioni tecniche che possono orientare le decisione della politica ma anche no.

Palazzo San Giacomo - al netto di tutto - non si smuove di un millimetro sugli indici di fabbricabilità che non aumenteranno e senza questo accorgimento non c'è sostenibilità economica per Porta est.

Inoltre, non si è parlato - come mai è successo fino a oggi - del nuovo quartier generale della Regione. Infine, l'intero progetto avrà il sì del Municipio guidato da Gaetano Manfredi solo se comprenderà il rilancio e investimenti sul comprensorio di Gianturco e del Centro direzionale. Al quale sta lavorando l'assessora all'Urbanistica e vicesindaca Laura Lieto.

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Lì ci sarà una variante al Prg - di natura normativa e non tecnica - perché come ha ricordato la Lieto «l'area orientale è quella a maggiore effervescenza di crescita della città» e necessita di risposte su qualche cambio di destinazione d'uso perché sono tanti anche i capannoni in disarmo. Insomma, il gelo resta tra Comune, Regione e Fs i tre partner del progetto. Tutto rinviato a settembre quando si dovrebbe fare sul serio e serviranno le firme della politica in Conferenza dei servizi. Che è l'organo dove si stabilisce la fattibilità tecnica ed economica del progetto. Senza questo passaggio non si potrà firmare l'accordo di programma per poi arrivare alla definizione di chi fa cosa, e a Napoli a quel punto scenderà in campo il Consiglio comunale che è sovrano sulla materia dell'Urbanistica. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca pensava di chiudere la partita già a giugno, poi a luglio e quindi in questo mese, ma per settembre ha chiesto di trovare una sintesi «per andare avanti». Progetto che - giusto ricordarlo - il governatore ha lanciato da tre anni, ma che a oggi non ha mai fatto breccia in Palazzo San Giacomo.

Cosa è Porta Est? La risistemazione da parte delle Ferrovie dello Stato del nodo Garibaldi vale a dire - in maniera molto sintetica - l'interramento del fascio di binari della Circumvesuviana, la bretella sotterranea che dalla A3 dovrebbe portare al parcheggio di Corso Lucci, dove si scaverà sotto per fare il terminale dei bus fino ai margini della Stazione centrale. Coperto da un terrazzo attrezzato. Un solaio da molti metri quadrati. La risistemazione dell'area delle Mura a Porta Nolana. Il progetto include il nuovo quartier generale della Regione che lascerà il Centro direzionale, si creerà un inutile doppione esattamente a 200 metri di distanza. Fermo restando la bontà del progetto Fs - i suoli sono tutti di Ferrovie dello Stato - che cambierà in meglio quel pezzo di città, resta da capire a cosa serve una cittadella dei servizi se non a svuotare ulteriormente il Centro direzionale. Dove invece parcheggi, cubature, verde, infrastrutture e spazi ce ne sono in abbondanza e vanno solo rilanciati.

Se non è cambiato nulla perché allora si è tenuta l'assemblea tecnica? Il Comune ha chiesto nuovi elaborati, un progetto più dettagliato e di sostanza alle Fs sia sotto il profilo tecnico che quello economico. Ed è arrivata una montagna di file e carte, disegni e colori prodotti dalle Fs dai quali è scomparsa la Torre ipotizzata nei primi rendering e che doveva ospitare il nuovo Headquarter della Regione. Nuovi elaborati che devono disegnare un'area di ben 127mila metri quadrati, la metà dei quali la Regione li ha chiesti per sè per spostarsi dal Centro direzionale e andare duecento metri più in là. In questa cornice si consuma tra le tre parti in questione un braccio di ferro con il Comune che ha l'ultima parola. E che ha individuato nelle Fs un partner affidabile da inserire nei progetti di crescita dell'area orientale.
 

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