Porta Est, dal Consiglio comunale di Napoli primo stop al progetto di De Luca

Porta Est, dal Consiglio comunale di Napoli primo stop al progetto di De Luca
di Luigi Roano
Giovedì 29 Settembre 2022, 08:26 - Ultimo agg. 17:45
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La variante orientale al Prg e il futuro del Centro direzionale, due temi che a partire dal 4 ottobre - quando si riunirà la Commissione urbanistica del Consiglio comunale presieduta da Massimo Pepe - entrerà nella sfera di competenza dell’Assemblea cittadina che è sovrana sulla materia urbanistica. E il dibattito è già iniziato. «Per quello che mi riguarda - racconta Gennaro Esposito componente del gruppo Manfredi sindaco - il progetto che propone il governatore Vincenzo De Luca di un nuovo quartier generale della Regione che presuppone l’aumento degli indici di fabbricabilità non è praticabile, sul tema si è espresso il sindaco Gaetano Manfredi, e poi c’è già il Centro direzionale, non ha senso farne un altro a poca distanza». Insomma, una posizione non di poco conto quella di Esposito, ma prima di approfondire vale la pena raccontare quello su cui sarà chiamato a discutere il Consiglio prima in Commissione e poi in Aula. Sul tavolo il Comune ha messo la Variante nell’area est individuata come punto di innesco per lo sviluppo dell’intera città.

Già insistono notevoli investimenti sia pubblici che privati in quella zona di Napoli e molto c’è ancora da fare perché come dicono i tecnici «c’è capienza nello strumento urbanistico».

Che significa soprattutto rigenerare l’esistente. In questo contesto si colloca il progetto “Porta est” presentato dalle Ferrovie dello Stato attraverso “Sistemi urbani”, società di diretta emanazione delle Fs. Che prevede una bretella autostradale all’uscita della A3 - bypassando il corso Lucci al parcheggio dello stesso sito che diventerebbe terminal dei bus.

La sistemazione e la copertura del fascio dei binari della Circumvesuviana a Porta Nolana e la risistemazione delle aree interne di quella zona fino alle cosiddette “Mura”. In questo progetto si è inserita la Regione che vuole costruire il suo nuovo quartier generale e lasciare il Centro direzionale, già pronto all’uso, per mettere in piedi sostanzialmente un doppione. Cosa c’entrano gli indici di fabbricabilità? Le aree sono tutte di proprietà delle Fs, circa 127mila metri quadri, ma 67mila servono alle stesse Fs per rendere sostenibile a livello finanziario il suo progetto, 60mila li ha chiesti la Regione. Il tema è che in quell’area il Prg prevede 55mila metri di cubature e nulla più. Non basterebbero nemmeno alle stesse Fs per rendere potabile il suo progetto. Di qui la necessità di aumentare gli indici di fabbricabilità. Proposta bocciata appunto dal sindaco in Conferenza dei servizi e dalla stessa Laura Lieto vicesindaco e assessore all’Urbanistica. Che ha rivelato pure come «del progetto della Regione in Conferenza non si è mai parlato». Cosa farebbero le Fs su quei suoli di loro proprietà per rendere sostenibile il loro progetto? Attrezzature di servizio, ma anche cubature per uffici, residenze ed edifici per ospitare i turisti. Una cornice urbanistica dentro la quale il Centro direzionale è collocato nel cuore della nuova Variante. 

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È ancora il consigliere Gennaro Esposito a spiegare cosa invece - dal suo punto di vista - andrebbe fatto: «Posso dire - racconta - che l’argomento è oggetto di discussione dell’intero gruppo consiliare che ha un orientamento univoco tenuto conto che la scelta politica di fondo del Comune è quella di rigenerare il territorio e l’esistente e non fare nuove costruzioni visto che gli immobili già ci sono e sono appunto al Centro direzionale. Si facessero invece dei parchi che nelle due Municipalità coinvolte mancano così come mancano gli impianti sportivi. Sarebbe una scelta che incontrerebbe sicuramente il favore dei cittadini napoletani».

A Esposito no sfugge la dinamica politica, anzi alla domanda che i deluchiani in Consiglio comunale ci sono risponde così: «Io penso che la delibera che verrà presentata dalla Giunta al Consiglio non conterrà l’aumento degli indici di fabbricabilità. A quel punto dovrebbe essere emendata in Aula e si aprirebbero nuovi scenari, dovremmo contarci». Esposito sul progetto delle Fs invece è più convinto e apre alla discussione: «Io ribadisco che la città ha bisogno di verde e attrezzature sportive, detto questo, un progetto che alleggerisca il peso del traffico in quell’area senza creare doppioni sarebbe ben accetto». La chiusura è sul Centro direzionale: «Non dimentichiamo che sul Centro direzionale la Commissione cultura ha proposto il progetto per renderlo un museo di arte contemporanea all’aperto, mi sembra un buon modo per rilanciarlo». 

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