Napoli: Porta San Gennaro, via al restauro dell'affresco di Mattia Preti

Napoli - La porta di San Gennaro
Napoli - La porta di San Gennaro
di Eduardo Improta
Giovedì 13 Febbraio 2020, 15:07
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Sono iniziati i lavori di restauro del seicentesco dipinto murale di Mattia Preti sovrastante la porta di San Gennaro. L’intervento prende l’avvio da una virtuosa collaborazione tra operatori pubblici e privati accomunati dall’intento di prendersi cura e valorizzare l’immenso patrimonio storico e artistico cittadino. Il progetto è promosso dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dal FAI Campania con la collaborazione sul territorio della IV Municipalità.

L’opera di restauro sarà realizzata grazie al sostegno dell’A.Re.N - Associazione Restauratori Napoletani, che presterà liberalmente la propria preziosa competenza professionale, e della Associazione Friend of Naples, creata da un gruppo di imprenditori napoletani con il preciso scopo di intervenire a supporto delle istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali della nostra città. L’alta sorveglianza è della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
L’iniziativa mira a restituire una migliore fruibilità dell’opera fortemente simbolica e rappresentativa della storia della Città, è anche l’occasione per incoraggiare una riscoperta e un rinnovato senso di appartenenza da parte della cittadinanza.
 
L’Associazione Restauratori Napoletani, presieduta da Emanuele Vitulli, assume tra i suoi scopi statutari la qualificazione della professione del Restauratore e la tutela del suo ruolo imprescindibile in tutte le fasi del processo conservativo del patrimonio storico-artistico.
Inoltre promuove iniziative per la valorizzazione dei Beni Culturali del territorio con attività che coinvolgono la professione del Restauratore e il tessuto socio-culturale nel quale opera, nell’ottica di pervenire alla consapevolezza che il bene culturale, fruito diffusamente, è opportunità di miglioramento della qualità di vita dei cittadini e ne accresce il sentimento di orgoglio e di appartenenza ad un luogo, ad una cultura, ad un popolo. Predispone, in accordo con gli enti preposti alla tutela dei beni culturali, progetti di restauro, conservazione e valorizzazione di specifici beni culturali, in tutte le loro fasi: dalla progettazione esecutiva, alla ricerca delle risorse economiche sino alla completa realizzazione; svolge e promuovere attività e corsi di formazione e di alta specializzazione inerenti la professione di restauratore e di addetto alle discipline collaterali anche in collaborazione con Università, Accademie, enti pubblici e privati, organizza convegni, mostre, pubblicazioni ed altre iniziative atte a diffondere una corretta e ampia circolazione delle informazioni professionali avvalendosi del sostegno di sponsor esperti e chiunque possa validamente contribuire al raggiungimento delle finalità prefissate.
 
Alla presentazione del progetto hanno partecipato, Nino Daniele, già assessore alla Cultura e al Turismo dl comune di Napoli, monsignor Adolfo Russo, vicario episcopale per la Cultura della Curia di Napoli, il Soprintendente per Archeologia Belle Arti e Paesaggio Luigi La Rocca, la presidente del Fai Campania Maria Rosaria De Divitiis, il presidente della IV Municipalità Giampiero Perrella, Emanuele Vitulli e Marina Manzo rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione A.Re.N, Alberto Sifola e Gianfranco D’Amato per l’Associazione Friends of Naples.

«Grande soddisfazione - commenta il presidente della IV Municipalità Giampiero Perrella - l'opera, finanziata interamente da privati oltre al restauro del dipinto, tra i più antichi e simbolici della città. A questa operazione si affiancherà a breve anche l'intervento di messa in sicurezza dell'area pedonale di Porta San Gennaro che ho fortemente voluto come Presidente e di cui si farà integralmente carico la IV Municipalità».
 
«La Porta San Gennaro, posta di fronte al borgo dei Vergini – spiega la restauratrice e segretario dell’A.Re.N, Marina Manzo - è una delle più antiche di Napoli. Nota dalle fonti sin dal 928, fu demolita e ricostruita una prima volta in epoca ducale e una seconda nel 1537 durante il vicereame spagnolo per volontà di Don Pedro di Toledo. La porta fu dedicata a San Gennaro poiché rappresentava un passaggio obbligato per raggiungere le catacombe del santo patrono. Nel 1656, al termine di una violentissima epidemia di peste, il Consiglio degli Eletti di Napoli deliberò che su tutte le porte cittadine fossero dipinte immagini votive in segno di ringraziamento per lo scampato pericolo dalla pestilenza. L’esecuzione delle opere fu affidata a Mattia Preti, affermatosi in quegli anni come uno dei pittori di spicco nel panorama artistico cittadino. Dei sette affreschi per le sette porte napoletane, quello di porta San Gennaro è l’unico sopravvissuto e rappresenta un importante testimonianza per la conoscenza della produzione pittorica pretiana, la cui opera fu fondamentale per tanti artisti partenopei del tempo e dunque per la nascita della pittura barocca napoletana. Come si legge da antichi documenti l’affresco commissionato al pittore avrebbe dovuto rappresentare la Vergine Immacolata con il Bambino in braccio, affiancata da San Gennaro, san Francesco Saverio e santa Rosalia che intercedono per la fine del morbo. La storia conservativa dell’affresco appare molto travagliata: vent'anni dopo la realizzazione dell’edicola votiva, il dipinto fu danneggiato a causa del terribile terremoto del 1688, e nella metà del Settecento versava in un pessimo stato di conservazione. Alla fine dell'Ottocento si decise di restaurarlo, coprendolo con un composto di albume d'uovo e siero di latte che, combinandosi con il particellato atmosferico, lo rese quasi del tutto illeggibile.
L'ultimo restauro risale - conclude la restauratrice - agli anni Novanta ma, oggi, la preziosa opera si presenta degradata e annerita per effetto degli agenti atmosferici inquinanti e della mancata manutenzione».
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