Fumata nera al circolo Posillipo per le elezioni del presidente. La sfida Campagnola-Caiazzo è finita in parità: 269 voti Caiazzo (108 online), 286 Campagnola (126 online). Un circolo spaccato in tre perché, oltre ai due candidati, forte anche il partito delle schede bianche (47) che potrebbe però anche non aver deciso il voto considerando la sostanziale parità dei due contendenti. È comunque un numero consistente di soci quello che ha deciso di non schierarsi e sicuramente rappresenta una terza anima visto che il presidente non è stato eletto per mancanza del quorum su oltre 600 votanti. E così a perdere è soprattutto il circolo rossoverde che per la quinta volta si presenterà alle elezioni e sostanzialmente sarà rimandata anche la questione della casa sociale.
Mercoledì al Comune per l'incontro che dovrà affrontare il futuro della casa sociale al centro di una vicenda che si protrae ormai da troppo tempo andrà Alberto Saggiomo, avvocato, delegato dal presidente Parisio. Un tecnico rossoverde che ha finora condotto gli incontri per il futuro del circolo ma che, per ovvi motivi, non potrà avere una rappresentatività piena da parte del sodalizio. «Siamo rimasti entrambi (Aldo ed io) molto delusi: poche schede bianche hanno portato oggi il Circolo Posillipo a non avere una guida, a non avere un Presidente. Speriamo di arrivare ad un candidato unico alle prossime elezioni», le uniche parole di Bruno Caiazzo. A cui si affianca anche l'altro candidato Aldo Campagnola: «Prendiamo atto, che per una manciata di voti, dovuta alle schede bianche, il Posillipo non ha espresso un presidente, perdendo l'occasione di dotarsi di un governo stabile, nonostante il clima di sana, leale ed equilibrata competizione».
Il terzo partito, quello delle schede bianche è comunque sostanzioso anche se di fatto è stata la spaccatura del circolo a decidere, o meglio, a non decidere, il match. Cinquanta soci che non si sono riconosciuti né in Campagnola, né in Caiazzo. Una mancanza di fiducia nei confronti dei programmi elettorali, ma anche una attestazione di forza perché c'è un'anima del circolo che non si sente rappresentata né da un candidato né dall'altro e che vuole essere presa in considerazione per le future decisioni.
Questa invece la reazione del presidente uscente, Filippo Parisio: «Ho assistito da spettatore alle elezioni e avevo già i bagagli pronti - dice alla fine della tornata elettorale - Evidentemente nessuno dei due candidati è riuscito ad entrare nel cuore dei soci: io presi più di 300 voti lo scorso settembre. A questo punto auspicherei elezioni dopo l'estate e soprattutto auspico la scelta di un candidato unico da presentare all'Assemblea, come fanno tutti i Circoli: con più di un candidato, il Circolo è spaccato a prescindere da chi vince. Meglio, allora, un solo candidato». La proposta che arriva da Parisio è semplice: dieci saggi, i più rappresentativi del circolo che possano scegliere un candidato, un direttivo e presentarsi alla prossima assemblea con un programma condiviso da tutti in modi da porre fine ad una litigiosità che dura da troppo tempo. Il primo passo successivo sarebbe poi la modifica dello statuto per permettere elezioni più semplici per la scelta di Direttivo e presidente. E intanto chi ne perde è l'amministrazione di un circolo che va avanti con troppi ostacoli e con poca, necessaria, programmazione. A partire dall'appuntamento dell'11 maggio in Comune. Ora tutto è rinviato di almeno 45 giorni. Campagnola, Caiazzo, e anche Parisio ancora in campo? Si vedrà.