Pranzo di Natale per i poveri, l'appello dei giovani di Secondigliano: «Aiutateci a distribuire felicità»

Pranzo di Natale per i poveri, l'appello dei giovani di Secondigliano: «Aiutateci a distribuire felicità»
di Antonio Folle
Giovedì 9 Dicembre 2021, 15:42 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 08:09
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Il Natale è alle porte. E per tantissime famiglie napoletane sarà un Natale di difficoltà. La lunga scia della pandemia di cui ancora si sentono gli effetti, il caro-vita che morde e che colpisce senza distinzione e la cronica carenza di lavoro sono piaghe che ormai non riguardano più i soli quartieri popolari ma che, invece, si fanno sentire anche in quartieri considerati al sicuro dalla miseria. Anche quest'anno i ragazzi del Laboratorio di Riscossa Secondiglianese hanno organizzato un evento natalizio dedicato proprio alle persone in difficoltà. Dal prossimo 23 dicembre e fino al 9 gennaio ogni giorno i giovani volontari di Secondigliano consegneranno ai bisognosi i 150 pasti al giorno preparati in collaborazione con Atitech e con la catena di pizzerie Fratelli La Bufala, due delle più importanti eccellenze partenopee. 

Consegnare 150 pasti al giorno, però, è impresa tutt'altro che facile per volontari che agiscono con i loro mezzi privati.

Per questo Vincenzo Strino ed i suoi quest'anno hanno voluto lanciare un appello a tutte le forze positive della città, chiedendo a volontari auto e motomuniti di dare una mano a portare la felicità anche nelle case di chi, in questo momento di crisi, sta affrontando le difficoltà maggiori.

Già lo scorso anno l'iniziativa messa in campo da Atitech, Fratelli La Bufala e Larsec ha riscosso un ampio successo. Per tutta la durata del periodo natalizio, infatti, i poveri di Secondigliano, San Pietro a Patierno e del Rione Sanità hanno ricevuto l'assistenza dei volontari del Larsec che hanno lavorato instancabilmente anche nel pieno delle feste.  

«Innanzitutto mi preme ringraziare il patron di Atitech - ha affermato il presidente del Larsec Vincenzo Strino - quel Gianni Lettieri che con questa iniziativa dimostra ancora una volta il grande cuore di un eccellente napoletano che non dimentica chi ha più bisogno. È ovvio che riuscire a portare 150 pasti al giorno coprendo l'intero territorio dell'area nord richiede un impegno importante, tanto quanto quello dei cuochi e dei gestori della mensa che imbustano ogni singolo pranzo con cura. Proprio in virtù della buona riuscita dell'anno scorso, questa volta abbiamo deciso di allargare le fila dei volontari che dovranno consegnare i pranzi, dando anche ad altri la possibilità di fare la propria parte. Ed è proprio a queste persone - prosegue Strino - che è rivolto il nostro appello: abbiamo bisogno di persone munite di auto per prendere i pranzi dalla mensa di Atitech e portarli poi ai vari hub di smistamento (parrocchie, punti di incontro nei rioni popolari e alla sede del Larsec) dove poi ci saranno altri volontari che lo consegneranno alle famiglie bisognose, casa per casa. L'impegno dura circa un'oretta, ovvero dalle 12 alle 13, dal 23 dicembre al 9 gennaio, ci si può offrire anche solo per pochi giorni e per qualsiasi informazione in merito alla distribuzione è necessario contattarci in privato sulla nostra pagina Facebook o sul nostro profilo Instagram». 

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Durante l'intero periodo del lockdown i volontari del Laboratorio di Riscossa Secondiglianese hanno lavorato instancabilmente per offrire ogni tipo di assistenza alle famiglie in difficoltà. Dal doposcuola online alla fornitura - sempre in collaborazione con Atitech - di computer a quelle famiglie che non potevano permettersi un pc per i loro bambini impegnati con la didattica a distanza. Nonostante siano tempi difficili ormai per tutti, da un quartiere finito troppo spesso in cronaca solo per esempi negativi arriva un bellissimo segnale di fiducia e di speranza per il futuro. Anche quest'anno, per poco più di due settimane, grazie alla dedizione dei ragazzi di Secondigliano ed al cuore grande di imprenditori che, nonostante fama e successo, non dimenticano il mondo degli ultimi, l'ennesimo Natale dell'era Covid avrà un volto meno triste per decine di famiglie napoletane. 

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