Napoli, primo bimbo nato da fecondazione in vitro nel centro di Fertilità dell'ospedale San Paolo

Napoli, primo bimbo nato da fecondazione in vitro nel centro di Fertilità dell'ospedale San Paolo
di Melina Chiapparino
Mercoledì 10 Marzo 2021, 22:43 - Ultimo agg. 11 Marzo, 08:06
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Si chiama Domenico e la sua nascita rappresenta il primo traguardo del servizio di Medicina della Riproduzione dell’ospedale San Paolo di Napoli. Il piccolo che pesa poco più di 4 chili non è solo il primo bambino concepito nel presidio di Fuorigrotta grazie alla fecondazione in vitro ma è anche una storia a lieto fine. Una storia che da speranza a tutte quelle coppie che non riescono ad avere figli e ritrovano il sorriso e la forza di perseverare con la procreazione medicalmente assistita. Domenico, figlio di una coppia napoletana, è nato ieri mattina con un taglio cesareo effettuato perché era in posizione podalica e gode di ottima salute. La sua nascita segna dei record che non riguardano solo la rapidità con cui le terapie hanno funzionato ma dimostra come le attività dell’ospedale San Paolo per i problemi di fertilità, stiano continuando a funzionare a pieno regime nonostante l’emergenza del Covid. La mamma 35enne di Domenico infatti, come tutte le altre donne coinvolte nelle terapie della procreazione medicalmente assistita, è stata seguita passo dopo passo durante tutto il percorso della gravidanza, garantendole visite ed esami di controllo senza mai temere il pericolo del contagio.

«La nostra idea è quella di offrire un’assistenza completa dal concepimento fino al parto, seguendo costantemente le pazienti per cui sono state adottate e implementate le misure di sicurezza a cominciare dai tamponi e dall’adozione del regime ambulatoriale che ha sostituito il day surgery» spiega Luigi Terracciano, primario dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia nonché responsabile del Centro per la fertilità di coppia dell’ospedale San Paolo.

La mamma del piccolo è stata sottoposta a un programma di ipertstimolazione ovarica fino alla maturazione ovocitaria che ha reso possibile il prelievo degli ovuli inseminati con la tecnica “icsi” che consente l’unione diretta tra ovulo e spermatozoo al fine di agevolare la fecondazione. Dopo tre giorni dal trattamento, l’embrione è stato trasferito nella cavatà uterina della paziente e poi è arrivata la gravidanza, festeggiata con gioia dai genitori ma anche dalle equipe del centro dell’ospedale San Paolo attivato 10 mesi fa, a maggio del 2020. Le emozioni della coppia e dei medici del presidio si sono raddoppiate ieri con la nascita di Domenico.

«Abbiamo voluto con tutte le nostre forze che il servizio per la fertilità di coppia, funzionasse nonostante la pandemia e con sacrifici e impegno ci siamo riusciti - aggiunge Terracciano – per noi è motivo di orgoglio e ci auguriamo che con Domenico sia solo iniziata una lunga serie di gioie donate a coppie infertili che, grazie agli sforzi della Asl Napoli 1 e del personale del Centro, consente a tutti l’accesso alle tecniche di Pma». Il centro dell’ospedale San Paolo accoglie richieste di assistenza da utenti della regione Campania e di altre regioni con un trend in costante crescita e una lista di attesa di poco più di 3 mesi. La sua attività d’eccellenza, fin’ora ha coinvolto 90 persone e si pone l’obiettivo di arrivare a 300 cicli di fecondazione all’anno.

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