Restyling del lungomare di Napoli, l'appello dei ristoratori: «Va fatto»

Restyling del lungomare di Napoli, l'appello dei ristoratori: «Va fatto»
di Paolo Barbuto
Sabato 21 Luglio 2018, 11:04
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Non vorrebbero essere trascinati nella polemica, perché non ritengono giusto trasformare un momento di possibile crescita per la città, in un'occasione di contrasto nei confronti della città. I ristoratori di via Partenope, all'indomani della pesante presa di posizione dei presidenti delle municipalità sul restyling della strada pedonale costiera, cercano di dribblare la tensione e provano a barcamenarsi ipotizzando vie d'uscita onorevoli per tutti.

Sono stati in cinque a scendere in campo contro il progetto da 12 milioni di euro per rendere più bella la porzione pedonalizzata del lungomare liberato dal sindaco De Magistris, tutti presidenti di municipalità: Francesco de Giovanni della prima, Salvatore Boggia della sesta, Maurizio Moschetti della settima, Apostolos Paipais dell'ottava e Lorenzo Giannalavigna della nona. Hanno scritto all'Agenzia per la coesione territoriale presentando una richiesta per «riesaminare l'ammissione al finanziamento del progetto di riqualificazione del tratto che va da piazza Vittoria a Molosiglio», secondo loro è un paradosso che dei 20 milioni disponibili per interventi alle strade della città, ben 12 siano destinati al lungomare.
 
La prima replica arriva da Francesca Santoro (Fresco, ufficio comunicazione) la quale prova a chiarire che «i due discorsi non sono in contrapposizione. Rendere più attraente la città significa puntare sul futuro, sul turismo. E costruire il futuro significa creare le basi per far crescere anche l'economia della città e poter affrontare le emergenze. Insomma, offrire ai turisti un lungomare più bello può aiutare tutta Napoli a vivere meglio».

Antonio Della Notte sul lungomare liberato ha messo in piedi una piccola porzione del suo impero della ristorazione. È uomo attento e moderato e, di primo acchito, spiega di non sentirsi la persona adatta a commentare questa vicenda: «Sono di parte, ho attività sul lungomare (Antonio e Antonio e Gusto&Gusto, n.d.r), ogni mia parola può essere travisata». Ma siccome ha idee puntuali e le espone con precisione, non c'è possibilità di travisamento: «Io ritengo che la questione vada inquadrata da un punto di vista diverso rispetto alla diatriba sui fondi. Qui ci troviamo di fronte a una scelta sul futuro, si tratta di stabilire se la città ha voglia di puntare sull'accoglienza per costruire il proprio futuro. Perché investire su un progetto che può restituire tanto in termini di immagine, di bellezza, e anche di posti di lavoro, può essere una scelta valida, ma solo se l'idea iene sostenuta da una progettualità che riguarda l'intera città». Però Della Notte precisa: «È ovvio che se vengo messo di fronte alla scelta: soldi per via Partenope o per rendere più sicura una scuola, io non ho dubbi, dico che bisogna pensare alla scuola. Però credo che ci sia la possibilità di fare entrambe le cose».

Per Gino Sorbillo, pizzeria all'inizio di via Partenope oltre a quella storica dei Tribunali «via Partenope è lo specchio della città. Osservare qual che accade in questa strada significa comprendere quel che succede a Napoli. Se c'è più violenza qui ce n'è anche nel resto di Napoli, se qui ci sono turisti, anche la città ne è piena». Sembra complicato il discorso, invece diventa chiarissimo dopo un po': «Io ritengo che questo luogo meriti attenzione, ma sono anche certo che la necessità di destinare fondi ad altre emergenze sia importante. Insomma, se mi si dicesse che bisogna ridimensionare l'investimento su via Partenope in favore della città che soffre, io ne sarei contento. Però sono convinto che esista la possibilità di fare tutto. Basta volerlo e non bloccarsi sulle polemiche».
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